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Totti: “Inter favorita per lo scudetto. San Siro? Era lo stadio che più mi esaltava in trasferta”

Lo storico capitano della Roma Francesco Totti ha rilasciato una lunga intervista a all’evento Meet & Greet in Iliad discutendo della sua immensa carriera calcistica.
A seguire l’intervista completa
Totti: “Difficile pensare al mio prossimo erede…”
La carriera da calciatore
“Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il benzinaio perché mi piace l’odore della benzina (ride, ndr). Scherzi a parte, avrei tentato di fare il tennista. Il mio idolo, ma un po’ quello di tutti era Federer, ovvero il tennis, così come Maradona era il calcio. Sono quei giocatori che non fanno parte del pianeta”.
Che effetto le fa pensare che ci sono persone che invece di Maradona usano il suo nome?
“Non voglio neanche essere paragonato a lui, per me la palla rotonda è Maradona, il resto è secondario, una partitella tra scapoli e ammogliati (ride, ndr)”.
Chi vincerà lo Scudetto?
“Inter o Napoli. Devo dirne una? L’Inter in questo momento è favorita dopo quello che è successo domenica scorsa. Sono abbastanza pronti per poter rivincere”.
Quanto dura una partita per un calciatore?
“Parte il giorno prima. Io poi scendevo in campo per divertirmi, ne avevo pochissimo a disposizione”.
Quanto sente l’amore dei romanisti?
“Adesso è peggiorato. Pensavo che dopo 7-8 anni dalla fine della mia carriera pensavo che diminuisse un po’ l’amore, meno foto, meno autografi, invece è peggiorato. Andando in giro, faccio fatica… Da una parte è bellissimo perché ti fanno pensare a quello che hai fatto, ma allo stesso tempo non hai vita privata. Se volessi stare al parco con mia figlia piccola non potrei”.
Il momento più duro da calciatore?
“In 25 anni ci sono state parecchie buche da evitare. L’infortunio è la cosa più grave che abbia subito, ma mi sono rialzato e ho corso di più rispetto a prima”.
Che cosa farà in futuro?
“Non ci penso, vivo alla giornata. Tutto è programmato, quindi adesso ho messo un po’ le cose da parte. Quello che succederà… Se dovessi fare qualsiasi cosa lo farò con la massima voglia, con la massima aspirazione come ho sempre fatto”.
C’è qualcosa che l’ha sorpresa nella sua carriera riguardo a ciò che è stato fatto dai tifosi per lei?
“Quella più strana è quando uno si è fermato, si è inchinato e mi ha baciato le scarpe. Non pensavo lo facesse, credevo avesse perso qualcosa… Poi ti metti un po’ a ridere, non credi che una persona possa fare una cosa del genere”.
Dove le piaceva di più giocare in trasferta?
“San Siro. È lo stadio che più mi esaltava, mi piaceva troppo giocarci. Quando andavo a Milano mi insultavano molto, ma era diverso, si vedeva che era piacevole (ride, ndr). C’era stima, soprattutto quando giocavo contro il Milan. Più mi criticavano, più mi riempivo… Mi manca tantissimo questo, ogni tanto con i miei amici gioco”.
Cosa provava a scendere in campo con la Roma?
“Per me tutte le domeniche era una partita diversa da tutte le altre perché avevo una responsabilità diversa dai miei compagni. Cercavo di portare il più in alto possibile i colori della Roma per la gente, per la società. Quando sei così tifoso, così passionale verso questo club è diverso”.
Chi è oggi l’erede di Totti?
“Adesso è dura, non ci sono ora. Cosa manca? Manca Totti (ride, ndr). Spero che un giorno qualche giovane promettente possa, non dico intraprendere la mia carriera, ma una in generale perché è un sogno che tutti i bambini hanno nel cassetto. Glielo auguro con tutto il cuore perché, quando fai una cosa con passione, voglia e gli stimoli giusti, penso sia la cosa più bella”.
Oggi è felice delle scelte fatte?
“A fine carriera per quello che ho fatto sono contento perché la gente mi adula in questo modo. È significativo, significa che c’è stato un amore reciproco, quando ti identificano in un modo vuol dire che qualcosa di buono lo hai fatto”.
Chi è l’allenatore migliore che ha avuto?
“Zeman e Mazzone. Uno? Mazzone”.
Il miglior compagno avuto?
“Cassano”.
Scelga una squadra fatta da 4 calciatori con cui ipoteticamente le piacerebbe giocare.
“Buffon, Maradona, Totti, Ronaldo. E chi corre? Però nel calcio sono gli altri che devono farlo, quando hai la palla…”.
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Buffon Jr, primo gol con la Repubblica Ceca

Primo gol per Louis Thomas Buffon con la maglia della Repubblica Ceca. Il figlio d’arte ha contribuito al successo contro la Francia.
Dopo il pareggio contro l’Inghilterra e la sconfitta per mano del Portogallo, nella terza amichevole arriva il primo gol per 4-1 contro la Francia, per la Repubblica Ceca u18 da parte di Louis Thomas Buffon. È la prima rete per il giovane attaccante del Pisa.

Buffon
Louis Thomas, il supporto da papà Buffon
Nell’intervista a Diretta, il giovane ha sottolineato il sostegno del padre: “Mio papà era molto felice perché era la mia prima chiamata in una nazionale e anche lui mi ha consigliato di scegliere proprio la Repubblica Ceca perché secondo noi è la miglior cosa per svilupparmi come calciatore – prosegue – Ho parlato un po’ con la mia famiglia e abbiamo deciso che giocare per la Nazionale Ceca sarebbe stato meglio per il mio percorso calcistico e anche per svilupparmi come giocatore, quindi abbiamo deciso di intraprendere questa esperienza qui.”
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Milan, Loftus-Cheek stupisce: forma smagliante e voglia di rimanere

Milan, attente valutazioni nelle prossime settimane per capire quali giocatori resteranno e quali invece lasceranno il club. Uno degli “attenzionati” è proprio il centrocampista inglese.
Il futuro di Ruben Loftus-Cheek potrebbe continuare a essere a tinte rossonere. Nonostante un inizio di stagione decisamente complicato, complice una forma fisica complessa, il centrocampista inglese sta trovando nuova verve e soprattutto il giudizio positivo di Sergio Conceicao il quale è deciso a recuperarlo come giocatore.
Il classe ’96 sta infatti stupendo per come ha recuperato dall’infortunio, per la voglia di mettersi in gioco e per lo spirito di sacrificio che mette in ogni allenamento. Tanto da aver convinto Conceicao ad utilizzarlo contro il Napoli.
La volontà di Loftus-Cheek è quella di rimanere al Milan e se tornerà quello visto la passata stagione le possibilità sono decisamente alte.
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Il futuro del nuovo stadio di Milan e Inter: tutto quello che c’è da sapere

Nonostante le polemiche e l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano, Milan e Inter continuano a lavorare per realizzare il nuovo stadio che prenderà il posto dell’attuale Giuseppe Meazza.
Il Comune di Milano ha pubblicato il bando per la vendita dell’area, svelando il DocFap (Documento di Fattibilità) che descrive in dettaglio il progetto.
Come sarà il nuovo stadio
Il progetto prevede la costruzione di uno stadio moderno con una capienza di circa 71.500 spettatori. La struttura avrà due anelli che richiamano l’architettura storica di San Siro, ma con un design moderno che minimizzerà le barriere e massimizzerà l’accessibilità e la sicurezza per gli spettatori.
Cosa si salverà del Meazza
Solo una parte della facciata e del secondo anello (settore arancio) verrà preservata e ristrutturata per ospitare un comparto multifunzionale con hotel, uffici, negozi e spazi per la comunità (come aree per anziani e giovani).
L’area circostante
Il nuovo stadio diventerà parte di un progetto di rigenerazione urbana, trasformando l’area circostante in un luogo vivace e sostenibile, con benefici per la comunità locale e un forte impatto sul quartiere.
Quanto costerà il progetto
Il costo totale del progetto è 1,23 miliardi di euro, con la costruzione dello stadio che rappresenta la parte principale dell’investimento, pari a 707,9 milioni. La restante somma verrà destinata a infrastrutture, aree esterne e lavori di bonifica. di cui 583,7 milioni per lo stadio e 124,2 milioni per il podio su cui sarà costruito l’impianto. Le aree esterne e le infrastrutture avranno un costo di 102,8 milioni, di cui 68,1 milioni per il solo rifacimento del Tunnel Patrocolo.
Operativo tutto l’anno
Lo stadio sarà attivo 365 giorni l’anno, con spazi per eventi, conferenze, tour dello stadio, ristorazione e musei, garantendo un utilizzo continuo anche nei giorni senza partite.
Quando vedremo il nuovo stadio?
Il progetto è ancora in fase di sviluppo e dipenderà dai tempi di approvazione e dal completamento delle vendite dell’area. Il futuro di San Siro sta prendendo forma, ma le polemiche sono ancora in corso…
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