Serie A
Napoli, a fine stagione Conte può lasciare: ecco la possibile destinazione

Il destino di Conte potrebbe non essere sulla panchina del Napoli: le richieste per lui, infatti, fioccano. E non solo dalla Serie A.
Antonio Conte è pronto per una nuova sfida europea dopo i successi in Premier League e Serie A. Attualmente concentrato sulla corsa scudetto con il Napoli, l’allenatore dovrà affrontare il rush finale con nove partite decisive. Nonostante l’Inter resti la favorita, il Napoli continua a sperare.
Il lavoro di Conte al Napoli
L’apporto dato dall’allenatore salentino non si discute: Conte è riuscito a rimediare a una brutta scorsa stagione che aveva precipitato il Napoli al decimo posto in classifica, complice una cattiva gestione da parte degli allenatori, Garcia prima e Mazzarri poi, con la chiusura di stagione gestita da Calzona.
In Serie A detiene attualmente un secondo posto subito dietro l’Inter, a quota 61 punti, a tre punti sia dalla prima in classifica che dalla terza (l’Atalanta), ed è al momento la squadra che è riuscita a subire meno gol in campionato (23 nell’arco di 29 giornate).
Conte ha subito risollevato il Napoli, facendo sognare i tifosi, ma il pareggio con il Venezia ha complicato i piani. L’obiettivo stagionale rimane il ritorno in Champions League, e De Laurentiis proverà a blindarlo, anche se Juventus e Milan sono già sulle sue tracce. Ma la minaccia – o l’opportunità, a seconda dei punti di vista – non arriva solo dai club italiani.
Il Real Madrid sulle tracce di Conte
Secondo recenti indiscrezioni, il Real Madrid avrebbe messo gli occhi su Conte nel caso di addio a Carlo Ancelotti, potenziale candidato per la panchina della Roma. Anche la Juventus vorrebbe riportarlo in estate, sostituendo Tudor, mentre è prevista una rivoluzione interna con l’addio del ds Giuntoli.
Il futuro del tecnico del Napoli resta incerto, tra big italiane interessate e un top club europeo che punta alla Champions League.
Serie A
Lazio, Guendouzi: “Sono molto felice qui, ma voglio segnare di più. Su Rovella dico questo…”

Il centrocampista della Lazio Matteo Guendouzi è stato intervistato su LazioNews24, dove ha commentato il momento che sta vivendo in biancoceleste.
A seguire l’intervista completa.
Lazio, le parole di Guendouzi
TORINO
«Sappiamo di affrontare un’ottima squadra, il Torino è sempre difficile da battere perché è aggressivo e ha calciatori tecnici. Sarà una gara intensa, dovremo pressarli alti per metterli in difficoltà. Conosciamo però le nostre qualità, vogliamo conquistare i tre punti per iniziare al meglio le nove gare che mancano alla fine del campionato».
GOL
«Lo spero, voglio segnare di più. Lavoro ogni giorno anche per questo ma la cosa più importante è regalare equilibrio tra difesa e attacco, ora, ad esempio, gioco un po’ più indietro per aiutare la squadra. So però di poter segnare più di 5 gol a stagione perché un centrocampista deve saper fare anche quello. La cosa fondamentale rimane quella di dare il massimo in ogni partita».

MATTEO GUENDOUZI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
MENTALITA‘
«Fin da quando ero bambino e praticavo karate. È uno sport che mi piace molto, ti regala una mentalità vincente perché se perdi vuol dire che il tuo avversario ha fatto meglio di te. Questo mi ha aiutato molto nel calcio, dandomi la spinta a voler vincere sempre. Quando scendo in campo con il club o la Nazionale, ho solo l’obiettivo di dare il massimo, uscire vincitore e rendere fieri i nostri tifosi».
ROVELLA
«Ci miglioriamo a vicenda, sono felice di giocare con lui. Nicolò è un grande calciatore che ha raggiunto anche la Nazionale. Ha tanta qualità, sia con la palla sia senza. Ci conosciamo bene, abbiamo vissuto già molte partite insieme. In futuro può diventare senza dubbio uno dei migliori centrocampisti al mondo, ne sono certo».
AMBIENTAMENTO
«Sì, per me è fondamentale dare tutto in campo per aiutare la squadra e rendere felici i tifosi. Non dimenticherò mai l’accoglienza in aeroporto quando sono arrivato, erano tantissimi. Così in ogni partita gioco al massimo anche per loro. Poi a volte si vince e altre si perde ma l’importante è uscire dal campo sapendo di aver onorato la maglia. Sono felice di giocare nella Lazio e sono totalmente focalizzato sui nostri obiettivi perché abbiamo una squadra che può togliersi tante soddisfazioni».
Serie A
Inter, Marotta sul nuovo stadio: “Si possono rispettare i tempi, sono ottimista”

Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, ha parlato delle tempistiche sull’inaugurazione del nuovo stadio, che riguarda anche i rivali cittadini del Milan.
Il campo dice che l’Inter è ancora in corsa su tutte le competizioni. Prima in Serie A, oggi avrà la possibilità di allungare, vista la gara casalinga con l’Udinese e la contemporanea sfida tra i partenopei e il Milan. La settimana prossima ci sarà il derby d’andata di Coppa Italia, tra due settimane invece il confronto con il Bayern Monaco in Champions League. Aldilà dei risultati sportivi, i nerazzurri sono concentrati anche sulle questioni riguardanti il nuovo stadio.
Nuovo stadio dell’Inter: la previsione di Marotta
Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha fornito degli aggiornamenti sullo stadio nuovo, in occasione dell’incontro con gli Inter Club. Di seguito le sue parole riportate dal sito ufficiale dei nerazzurri e da SportMediaset.
Il significato di questo raduno degli Inter Club
“Do il benvenuto agli Inter Club: è la prima volta che ci raduniamo per un evento così speciale e per questo motivo abbiamo voluto farlo qui a San Siro, luogo di tante emozioni, valori e storia che presto potremo continuare a vivere insieme in un nuovo impianto più moderno, che rafforzerà ancora di più il senso di appartenenza che ci contraddistingue. Questo evento anticipa la partita di stasera, preludio alle sfide del derby e di Monaco: la squadra è molto concentrata e tutte le nostre forze sono rivolte a questi impegni. Vogliamo toglierci grandi soddisfazioni e regalarle anche a voi. Abbiamo voluto questa giornata perché per la prima volta possiamo avere un contatto diretto con la realtà degli Inter Club. Siamo una famiglia e non ci sono barriere: è il bello del calcio e dell’Inter. La tradizione e i valori storici vanno sempre rispettati: il passato ha dato tante emozioni positive, ma bisogna avere la capacità di guardare avanti“.
I problemi del Meazza
“L’attuale San Siro è obsoleto, ha numerosi problemi e allo stesso tempo iniziano ad evidenziarsi le giuste esigenze dei tifosi, perché lo stadio è un luogo di aggregazione che deve essere in grado di prestarsi a eventi e momenti speciali. Non guardo alla questione solo da un punto di vista economico, per quanto il gap rispetto agli altri Paesi europei sia allarmante: la cosa principale è dare un luogo accogliente alla gente, dove stare insieme in sicurezza. La capienza sarà la stessa dello stadio di adesso, con una fascia riservata a un pubblico che vuole venire allo stadio senza un eccessivo dispendio economico. Venire da tutta Italia significa rinunciare agli affetti della famiglia e sostenere costi importanti, si viene anche dall’estero: lo sforzo deve essere ripagato“.
Quando sarà inaugurato il nuovo impianto?
“Negli ultimi 10 anni sono stati costruiti 153 stadi in Europa, in Italia solo tre: la burocrazia ci crea dei problemi, ma la Proprietà vuole investire nello stadio e sta lavorando duramente per questo. Abbiamo provveduto circa 15 giorni fa a presentare con il Milan la nostra offerta d’acquisto di San Siro e delle aree limitrofe al Comune di Milano, adesso ci sarà un bando al quale potranno essere interessati anche altri interlocutori. L’obiettivo nostro è di diventare proprietari di questa area, ci saranno degli iter burocratici e se tutto va bene i lavori potrebbero iniziare nel 2027 e, sempre se tutto va bene, speriamo di poter inaugurare il nuovo stadio nel 2030. Questi sono i tempi, io sono ottimista e credo che si possano rispettare“.
Dispiacerà lasciare San Siro?
“San Siro è stato contenitore di emozioni, qui ho visto l’Inter vincere la seconda Coppa Campioni nel 1965. E tutti sanno a memoria quella formazione: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso. Ma ora pensiamo al futuro e, per volere della nuova proprietà, stiamo pensando a uno stadio moderno“.
Serie A
Milan, nuovo stop per Loftus-Cheek: la ricostruzione

Ruben Loftus-Cheek, centrocampista inglese del Milan, non sarà a disposizione per la trasferta di Napoli a causa di un problema fisico improvviso.
La domenica di Serie A si chiude con il posticipo del Maradona tra Napoli e Milan. I partenopei hanno vinto solo una delle ultime 7 partite e cercano i 3 punti per tenere il passo dell’Inter nella lotta per il titolo. I rossoneri vengono da 2 successi consecutivi, e vincendo tornerebbero a -6 dal Bologna quarto in classifica. La gara d’andata a San Siro è terminata 0-2, con i gol di Lukaku e Kvaratskhelia.
Milan, appendicite per Loftus-Cheek: dovrà operarsi
E’ rientrato nel finale della partita contro il Como e sembrava pienamente ristabilito, tant’è che si parlava di una possibile maglia da titolare per l’incontro del Maradona. Invece Ruben Loftus-Cheek è costretto a fermarsi di nuovo, stavolta per un problema di tutt’altro tipo. Durante il ritiro della squadra a Napoli, il centrocampista ha avvertito forti dolori addominali che hanno necessitato un ricovero.
Gli esami clinici hanno evidenziato un’appendicite acuta, motivo per cui il numero 8 rossonero verrà sottoposto oggi stesso a un intervento chirurgico. Salterà ovviamente la sfida col Napoli, i tempi di recupero saranno stimati prossimamente. Tegola per il tecnico Sergio Conceicao, che probabilmente avrebbe voluto affidarsi all’inglese per contrastare la fisicità di McTominay. A questo punto, accanto a Fofana in mediana potrebbe toccare a Bondo, con Reijnders più avanti sulla trequarti.
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