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De Laurentiis compra il Bari, rabbia a Napoli

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Bari

Ieri sera il sindaco di Bari Decaro ha consegnato nelle mani del presidente De Laurentiis il titolo sportivo dell’ex a.c.Bari fallita da due settimane, incoronandolo come nuovo presidente proprio dei galletti pugliesi, i quali, a meno di novità, dovranno ripartire dalla serie D.

ADL ha trattato l’acquisizione della squadra barese già a Dimaro, mentre i tifosi azzurri gli chiedevano Cavani, e , come già fatto 14 anni fa, ha preso una società calcistica importante fallita a zero o quasi.Stamattina proprio nel capoluogo pugliese vi è stata la conferenza stampa che ha visto spalla a spalla il primo cittadino barese e De Laurentiis, accompagnato dal suo staff al completo e in pompa magna.Il Presidente del Napoli ha battuto altri 11 gruppi imprenditoriali (compreso Lotito), per acquisire il titolo sportivo dei biancorossi.In questa sede ha illustrato il suo progetto:tre milioni da investire per la prima stagione in serie D, investimenti a crescere, restyling del San Nicola, coinvolgimento di Edy Reja, 8 formazioni giovanili da gestire, investimenti nella squadra femminile, strategie marketing simili a quelle del Napoli, e la creazione di un fantomatico e fumoso “Polo Sud” del calcio, per contrastare lo strapotere degli squadroni del Nord ( pur essendo collega di Agnelli nell’ECA).Insomma un po’ di sostanza e un po’ di sano fumo negli occhi.Dopo aver dichiarato amore consolidato da sempre per la terra pugliese( ma non voleva farsi ambasciatore della napoletaneità nel mondo?).

Rabbia e contestazioni a Napoli

Appena diffusasi la notizia in città la rabbia dei tifosi è letteralmente esplosa sui social e stavolta è stata la curva B a farsi sentire con striscioni apparsi in varie zone della città dal tono molto duro verso il presidente :”Finalmente, è una vita che Bari”, “Adl, non solo il Bari, ma anche altre società, basta che vai via dalla nostra città” e “Il colpo è arrivato, con questo Bari vinci il campionato”.E stavolta anche la parte di tifo favorevole al presidente in gran parte lo ha aspramente criticato.

I motivi della protesta

I motivi della contestazione sono molteplici ed in gran parte condivisibili.Innanzitutto acquistare il Bari proprio nel giorno del compleanno del Napoli (1 Agosto 1926) ha innervosito un po’ tutti, inoltre questa operazione si va ad aggiungere ad un mercato finora deludentissimo, soprattutto in considerazione dell’arrivo a Maggio di Ancelotti sulla panchina azzurra, che aveva fatto tanto ben sperare tutti.A Dimaro il presidente azzurro (ora anche biancorosso) ha tenuto un atteggiamento indisponente e stizzoso verso tifosi ai quali deve tutto, anche usando battute volgari, non ha acquistato finora, e probabilmente non acquisterà il promesso campione 31enne, e non riesce ancora dopo almeno una decina di terzini destri trattati e/o nominati a dare ad Ancelotti il tanto atteso terzino destro (neanche si trattasse di Dialma Santos), che comunque non sarà certamente un campione di primo livello.Il restyling di Castelvolturno voluto dal nuovo tecnico procede molto a rilento; l’operazione di rafforzamento del settore giovanile, per la quale era stato ingaggiato Reja, per ora non è ancora partita.Infine i molteplici giocatori infortunati o reduci da infortuni fanno del Napoli un vero punto interrogativo per la prossima stagione.Inoltre Bari non è Cesena (con tutto il rispetto per quest’ultima), ma la nona città d’Italia e la terza del Sud per densità, con un notevole bacino d’utenza ed i tifosi dei “galletti” sono sempre stati poco teneri nei confronti dei napoletani, intonando, per esempio, ogni Domenica il vomitevole coro sul Vesuvio che malinconicamente li accomuna a tante altre tifoserie soprattutto del Centro_Nord!

Cosa implicherà l’acquisto del Bari

Marco Bellinazzo, collega esperto di economia de “Il sole 24ore” ha dichiarato circa il Napoli che:” Ad oggi l’investimento di De Laurentiis nel Napoli è però decisamente in attivo. Per i risultati conseguiti da una società rilevata dalla bancarotta; ciò dal punto di vista del portafoglio del presidente e della sua famiglia. Si può dire in estrema sintesi (i dettagli li ho raccontati in altri post e ne “La Fine Del Calcio italiano”) che ad oggi non solo il Napoli non è costato un euro a De Laurentiis ma che il saldo fra le immissioni di capitale e i prestiti al club e i ritorni sotto forma di dividendi del consiglio di amministrazione “familiare” è per lui positivo. In più tuttavia il presidente si ritrova un patrimonio di almeno 300/350 milioni. Tanto dovrebbe sborsare un acquirente se volesse oggi prendere il Napoli: un club che non ha strutture immobiliari, ma che può vantare un brand importante, che ha in cassa riserve per oltre 80 milioni e una rosa ragguardevole.
Il patron azzurro si è appena “sdoppiato” come proprietario rilevando il Bari (o per attenersi alla dizione dei tifosi pugliesi “la Bari”) fallito per la seconda volta in quattro anni. Un affare, visto che si tratta di una delle piazze calcistiche più importanti della Penisola (unica squadra di una città con oltre un milione di abitanti, tanto per cominciare)”. E circa il Bari che per gli anni nelle serie minori Adl sarà in lieve perdita, ma che se e quando arriverà in serie A, potrà richiedere ben 40 milioni di diritti tv, e , in virtù di questo fattore, potrà venderlo ad un ottimo prezzo.

Conclusioni

Adl che, come Ballinazzo descrive, ha guadagnato ad oggi circa 350 milioni grazie alla fede dei tifosi napoletani, dovrebbe essere loro più grato, anche perché tutti questi soldi gli hanno consentito di evitare il fallimento della Filmauro s.p.a. , la cui esistenza dipende per il 90% proprio dal Napoli; ed il goloso investimento appena concluso distrarrà ulteriormente la società dalla crescita della squadra azzurra.Qualche settimana fa ADL rispose in maniera sprezzante ad un tifoso:” Vi meritereste un cinese al posto mio”; beh visto come sta andando il mercato direi che se quel cinese fosse il proprietario dell’Inter, per esempio, certamente la tifoseria azzurra sarebbe molto più contenta!
Luigi Bianco

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Le interviste

Orfeo Zanforlin: “Motta deve conquistare i tifosi” – VIDEO

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Orfeo Zanforlin

Intervista a Orfeo Zanforlin, allenatore ed opinionista televisivo, ora coordinatore del settore giovanile della S.C. Caronnese ai microfoni di Calciostyle.

 

Riportiamo le risposte di Orfeo Zanforlin alle nostre domande

Zanforlin

Orfeo, di Thiago Motta sei contento? Gioco nuovo, mentalità giovanile…

“Dobbiamo però pensare anche alle esperienze passate. Noi abbiamo già vissuto il cambiamento proprio il post Massimiliano Allegri. Tutti volevano un calcio spettacolare e siamo andati a cercare proprio dei profili congrui a questa richiesta, soprattutto da parte dei tifosi che volevano vedere… Non bastava più vincere i trofei, fare delle finali di Champions League o comunque giocartela sempre ad un certo livello. Non bastava più, siamo arrivati ad un punto che volevamo vincere ma anche giocare un bel calcio”.

“E da qui Sarri, Andrea Pirlo. C’è stata una svolta e se vogliamo non è che abbia portato benissimo al di là delle vittorie e dei risultati che comunque hanno ottenuto perché anche Andrea Pirlo nel suo piccolo qualcosa ha vinto, così come Sarri. Però sono risultati figli, come dire, di una squadra che disponeva di una macchina da guerra che faceva tanti goal, mi riferisco a Ronaldo. Era difficile anche capire il valore di questa squadra perchè avevamo un grandissimo giocatore, bastava mettere la palla lì davanti e ti risolveva tutti gli eventuali se vogliamo chiamarli o definirli problemi”.

“Quindi ha pagato bene ma relativamente, da momento che abbiamo perso Ronaldo sono cominciati i problemi, e lì si è visto! Adesso siamo di fronte ad un altro cambiamento, speriamo che questo invece porti bene, io sono contento che arrivi un altro allenatore e che arrivi soprattutto Thiago Motta per quello che ci ha fatto vedere, ma non solo quest’anno, Se facciamo un passo indietro ed analizziamo il suo, seppur breve, percorso in Serie A con Spezia… Insomma ha sempre fatto bene nelle difficoltà e mi sembra un allenatore preparato che produce un calcio interessante e moderno, molto aperto, basti pensare come utilizza Calafiori che parte difensore e durante la partita in situazioni dove lui si propone arriva addirittura a fare i goal! Ne abbiamo visti proprio un paio contro di noi”.

“Quello che deve fare innanzitutto non è tanto conquistare lo spogliatoio, secondo me ci riuscirà anche perché ci sono dei ragazzi, nel nostro spogliatoio, molto intelligenti che si renderanno disponibili, ma soprattutto deve conquistare i tifosi e cioè trasmettere entusiasmo, cosa che negli ultimi 3 anni è mancato! Questo entusiasmo che ha diviso la tifoseria. Oggi l’allenatore deve essere bravo a conquistare anche loro e lo deve fare soprattutto sul campo, non tanto col chiacchiericcio, con le conferenze stampa, ma proprio facendo divertire la Juventus che dobbiamo però considerare che non sarà facile. Non è che quando lui arriva ha la bacchetta magica e pronti via da un calcio si passa ad un altro, il suo pensiero lo dovrà trasmettere alla squadra proprio in situazioni di gioco!”

L’intervista completa ed integrale potete vederla e seguirla dal seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=aZGo9r0HCvg

 

 

 

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Competizioni

Paulo Dybala, niente Coppa America

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Paulo Dybala

Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico della nazionale biancoceleste

La joya non parteciperà alla Coppa America

Paulo Dybala è il grande assente nella lista dei 29 convocati dell’Argentina per la Coppa America, in programma dal 20 giugno al 14 luglio 2024. Il commissario tecnico Lionel Scaloni ha deciso di escludere la Joya per motivi tecnici, una scelta che ha destato non poca sorpresa tra tifosi e addetti ai lavori.

Gli ‘italiani’ nella rosa

Nonostante l’assenza di Dybala, la Serie A italiana sarà ben rappresentata. Sono cinque, infatti, i giocatori militanti nel campionato italiano inclusi nella lista:

  • Martinez Quarta (Fiorentina)
  • Leandro Paredes (Roma)
  • Lautaro Martinez (Inter)
  • Nico Gonzalez (Fiorentina)
  • Valentin Carboni (Monza, ma di proprietà dell’Inter)

La presenza di Carboni è particolarmente sorprendente, vista la sua giovane età e la limitata esperienza internazionale. Tuttavia, il talento del Monza ha evidentemente convinto Scaloni grazie alle sue recenti prestazioni.

L’ossatura dei campioni del mondo

La formazione argentina conferma gran parte dell’ossatura che ha portato la nazionale alla vittoria del Mondiale nel 2022. Tra i veterani spiccano Lionel Messi e Angel Di Maria, i quali potrebbero disputare il loro ultimo grande torneo con la maglia della Selección.

Le amichevoli di preparazion

Prima dell’inizio della Coppa America, l’Argentina affronterà due partite amichevoli di preparazione:

  • Ecuador il 9 giugno
  • Guatemala il 14 giugno

Questi match saranno cruciali per Scaloni per definire gli ultimi dettagli e valutare la forma dei suoi giocatori. Il debutto ufficiale dei campioni del mondo è fissato per il 20 giugno contro il Canada.

Scaloni ha tempo fino al 12 giugno per presentare la lista definitiva dei convocati, che dovrà scendere da 29 a 26 giocatori. Tuttavia, salvo clamorosi cambiamenti, Paulo Dybala non farà parte del gruppo.

La lista dei convocati

Ecco la lista completa dei 29 pre-convocati dall’Argentina per la Coppa America:

Portieri:

  • Armani
  • Rulli
  • Martinez

Difensori:

  • Montiel
  • Molina
  • Balerdi
  • Romero
  • Pezzella
  • Martinez Quarta
  • Otamendi
  • Lisandro Martinez
  • Acuna
  • Tagliafico
  • Barco

Centrocampisti:

  • Guido Rodriguez
  • Paredes
  • Mac Allister
  • De Paul
  • Palacios
  • Enzo Fernandez
  • Lo Celso

Attaccanti:

  • Di Maria
  • Valentin Carboni
  • Messi
  • Angel Correa
  • Garnacho
  • Nico Gonzalez
  • Lautaro Martinez
  • Julian Alvarez

La decisione di escludere Dybala potrebbe avere ripercussioni significative, ma Scaloni sembra fiducioso nella forza del gruppo selezionato. La Coppa America 2024 sarà un banco di prova importante per confermare la superiorità dell’Argentina nel calcio continentale e mondiale.

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Lazio: nuovo stadio? Parla Giovanni Malagò

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Italia, Malagò

Nuovo Stadio della Lazio: Un Sogno al Flaminio

Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a due tematiche di rilevanza nazionale nel mondo dello sport italiano: il progetto per il nuovo stadio della Lazio e il dibattito in corso sull’Authority nel calcio.

Giovanni Malagò

Durante la presentazione della Coppa del Mondo di softball, Malagò ha espresso il suo sostegno affettivo per il progetto del nuovo stadio della Lazio.

Pur ammettendo di non aver visionato il progetto in dettaglio, ha sottolineato la sua inclinazione a favore della realizzazione di una struttura dedicata alla squadra biancoceleste. “Sono un grande tifoso affinché la Lazio possa avere il suo stadio al Flaminio“, ha dichiarato, rimarcando così il suo sostegno alla causa.

Le parole del presidente del CONI rafforzano ulteriormente l’entusiasmo e l’interesse intorno alla possibile costruzione di una nuova casa per la squadra capitolina, confermando l’importanza del progetto non solo per i tifosi, ma anche per il panorama sportivo italiano.

Authority nel Calcio: Apertura al Dialogo

Malagò ha anche affrontato il tema dell’Authority nel calcio, evidenziando un’apertura al dialogo e alla discussione costruttiva. Pur evitando di confermare o smentire eventuali controproposte in fase di elaborazione, ha sottolineato l’importanza di considerare tutte le prospettive e di avviare un dialogo costruttivo su questo tema controverso.

Le sue parole riflettono un atteggiamento prudente ma aperto verso possibili sviluppi nel dibattito sull’Authority nel calcio, suggerendo la volontà di esaminare attentamente le proposte e di lavorare verso soluzioni che possano beneficiare l’intero panorama calcistico italiano.

In conclusione, le dichiarazioni del Presidente Malagò evidenziano il suo impegno verso lo sviluppo e il miglioramento dello sport italiano, con particolare attenzione a questioni cruciali come la costruzione di nuove infrastrutture sportive e la governance nel calcio.

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