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Serie A

Juventus, il ritorno di fiamma di Conte è possibile?

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Nonostante sia ancora in corsa per lo Scudetto col Napoli, il nome di Antonio Conte torna a infiammare il mercato allenatori. Il suo sogno resta la Juventus, ma tutto passerà da Champions e progetto.

Con l’estate alle porte e nessun verdetto ancora espresso in Serie A, il nome di Antonio Conte è già il più caldo del mercato allenatori. Nonostante un contratto in essere con il Napoli fino al 2027 e una corsa aperta allo Scudetto con l’Inter, il tecnico salentino è tornato sotto i riflettori. Il motivo è legato ad pobbile, nonché clamoroso, ritorno alla Juventus dopo oltre 10 anni.

Il rapporto con il Napoli si è incrinato già dal mercato estivo e si è complicato definitivamente a gennaio, dopo la cessione non sostituita di Kvaratskhelia. L’ambizione di Conte si è scontrata con le scelte societarie, portando all’idea di un possibile addio, anche senza clausole liberatorie: una risoluzione consensuale o il pagamento di una penale restano sul tavolo.

Juventus

ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, tutti vogliono Conte

Lo scorso anno solo il Napoli credette davvero in lui. Oggi è il Milan a rimpiangere la scelta di Fonseca, ma ogni discorso in rossonero sembra essersi fermato. Resta quindi la Juventus, la squadra che Conte non ha mai smesso di sentire sua. L’addio del 2014 lasciò ferite profonde e finora un ritorno è stato frenato dal veto della famiglia Agnelli. Ora però John Elkann sembra pronto a rimuoverlo.

Il ritorno a Torino, però, dipenderà da due fattori. Il primo è la qualificazione alla Champions League — condizione imprescindibile – e soprattutto un progetto chiaro e ambizioso. Alla Juve si parla di ricostruzione triennale, ma Conte vuole vincere subito. Se lo chiami, è per tornare a farlo da protagonisti.

Serie A

Lazio, la Champions è veramente un miracolo di Baroni?

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Lazio

La Lazio di Baroni è ancora in piena lotta per la Champions League ma l’operato del tecnico biancoceleste sembra non soddisfare pienamente la piazza

Lazio-Baroni, la situazione

Lazio-Torino, Baroni

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La Lazio di Baroni è in piena lotta per la Champions a suon di risultati raggiunti sul campo che la vedono al momento sesta in classifica con 63 punti.

Il club al momento è in piena lotta per la massima competizione europea e si trova a pari punti con Roma e Juventus e un punto sopra il Bologna di Vincenzo Italiano.

Ma nel caso in cui il club biancoceleste si dovesse qualificare in Champions League sarebbe veramente merito dell’ex tecnico di Lecce e Hellas Verona?

Stando ai dati stagionali il lavoro fatto da Baroni nel club capitolino si può vedere sotto tanti punti di vista a cominciare in particolare dai calciatori che sotto la sua gestione si sono completamente rigenerati

Tra i calciatori che si sono rigenerati abbiamo il portiere greco Mandas il difensore spagnolo Mario Gila che è diventato un vero e proprio leader e l’attaccante danese Gustav Isaksen.

Stando alla classifica e alla campagna acquisti che è stata fatta in questa stagione se la Lazio dovesse qualificarsi in Champions League è sicuramente merito del tecnico ex Lecce.

Tenendo in considerazione il fatto che si tratta di un allenatore che si trova  alla sua prima esperienza in un grande club e alla prima esperienza in un contesto europeo.

L’unico elemento che si può contestare a Baroni in questo suo primo anno nel club romano è legato magri alla scelte sia di modulo che di formazioni in molto circostanze.

Ma per essere una prima esperienza in un grande club il tecnico ha fatto più che bene considerando la rosa che ha a disposizione ed il mercato invernale non decisamente all’altezza delle aspettative.

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Serie A

Napoli, accadde oggi: Cavani scatenato stende l’Inter

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Oggi, 12 anni fa, il Napoli ospitava l’Inter per la 35a giornata di Serie A. Una partita decisa da un Cavani in stato di grazia con una delle sue triplette

Come ben sappiamo, Edinson Cavani è uno dei giocatori più amati dell’era De Laurentiis dai tifosi Partenopei. Tra gol bellissimi, gol vittoria all’ultimo minuto, triplette e anche un poker, il Matador rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi azzurri.

Sono tante le triplette realizzate dall’attaccante uruguaiano nelle tre stagioni in azzurro: l’ultima avviene contro l’Inter nel 2013.

Napoli-Inter, 5 maggio 2013

Napoli

Il posticipo della 35a giornata di Serie A 2012/13 vede un’Inter in caduta libera far visita ai Partenopei che sono ad un passo dalla Champions.

Pronti via e dopo soli 3 minuti, il solito Cavani sblocca l’incontro su assist di Pandev. La partita si fa divertente, da entrambi le parti fioccano palle gol.

L’Inter ottiene poi un rigore che verrà segnato da Ricky Alvarez (23′) rimettendo l’incontro in parità. I Partenopei tornano ad attaccare e, 10 minuti dopo, sono loro a guadagnarsi un rigore: dal dischetto, Cavani è infallibile, 2-1. Sono 100 in azzurro per il Matador.

Nella ripresa, la squadra Partenopea resiste concedendo poco agli ospiti e provando anche a chiudere l’incontro. Lo chiuderà Cavani (78′) che realizza così la sua ottava (ed ultima) tripletta in azzurro. Una vittoria che porta la squadra di Mazzarri a tre punti dalla Champions.

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Serie A

Lazio, Lotito guida la battaglia sugli Stadi: “Serve un piano Marshall per il calcio italiano”

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Lazio

Il presidente della Lazio, intervenuto agli Stati Generali dello Sport, rilancia il progetto Flaminio e chiede una legge specifica per impianti moderni e funzionali.

Claudio Lotito si mette alla testa della battaglia per la costruzione di stadi di proprietà in Italia. Intervenuto oggi alla Camera dei Deputati durante il convegno “Stati Generali dello Sport” organizzato da Forza Italia, partito con cui è stato eletto Senatore, il patron della Lazio ha chiesto a gran voce una legge ad hoc per favorire l’ammodernamento delle infrastrutture calcistiche italiane.

Lazio, le parole di Lotito

“Serve una pianificazione, lo Stato faccia un piano Marshall per gli stadi”, ha dichiarato Lotito, sottolineando come la burocrazia e le resistenze locali continuino a frenare ogni iniziativa: “Ogni Comune interviene con mille lacci e lacciuoli e gli stadi non si fanno mai”.

Il presidente biancoceleste ha rilanciato il progetto del nuovo stadio della Lazio al Flaminio, descritto come una struttura al servizio della collettività, da vivere 24 ore su 24. “Solo così si crea cultura della legalità. Se vivi un luogo come casa tua, lo rispetti. Chi va allo stadio a fare danni è un delinquente e va trattato come tale”, ha aggiunto.

Lazio

Nel suo intervento, Lotito ha anche evidenziato la necessità di distinguere tra sport professionistico e attività di base: “Non si possono applicare le stesse norme a realtà con esigenze completamente diverse. Lo Stato deve promuovere lo sport tra i giovani, dotando le scuole di impianti adeguati, ma servono leggi specifiche per i professionisti”.

Infine, ha portato ad esempio il “modello Lazio”, ricordando come il club sia passato da 550 milioni di debiti a un patrimonio immobiliare di 300 milioni. “Quando sono arrivato c’erano Agnelli, Berlusconi e tanti big. Ho dimostrato che i soldi non sono tutto. Serve visione, organizzazione e competenza”, ha concluso.

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