Serie A
Lecce, Giampaolo risponde ai fischi ma serve una svolta
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4 settimane fail

Il Lecce sta attraversando un momento particolarmente difficile e il tempo per salvarsi è poco. Il rischio retrocessione è concreto ma Giampaolo ci crede.
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I salentini nel girone di ritorno hanno faticato contro Venezia e Monza mettendosi in una brutta situazione a livello di classifica. L’allenatore ha anche risposto alle critiche dopo l’ultimo pareggio.
Lecce, Giamapolo sul filo del rasoio: il calendario
La deludente gara contro gli uomini di Di Francesco, terminata 1-1 al Via del Mare, ha compromesso ulteriormente il cammino del Lecce verso la salvezza. Stavolta però anche il pubblico ha manifestato il proprio disappunto, fischiando la squadra subito dopo la fine del match.
Un pareggio che getta i giallorossi in acque molto pericolose visto che i prossimi impegni prevedono scontri contro squadra decisamente più blasonate. Nel mezzo però qualche scontro diretto potrebbe ancora regalare punti preziosi per la salvezza.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
A inizio stagione la società ha deciso di esonerare Luca Gotti e chiamare un profilo sicuramente più esperto dal punto di vista del tempo trascorso in massima serie ma con dei precedenti non proprio rosei.
Il mercato di gennaio ha visto la partenza di Dorgu e le casse del club ne hanno giovato. Tuttavia i colpi in entrata finora non hanno del tutto inciso e i tifosi in primis si aspettano un’inversione di rotta nelle prossime partite.
Il diciassettesimo posto con soli 2 punti di vantaggio sulla zona retrocessione mette tanta pressione su Krstovic e compagni che dovranno sfruttare al meglio le partite con Hellas Verona e Como per continuare a sperare in una salvezza più complicata del previsto.
Serie A
Pinto: “Mi mancano i tifosi della Roma. Svilar il mio golden boy”
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45 minuti fail
08/05/2025
L’ex direttore sportivo della Roma, Tiago Pinto, ha parlato del suo passato in giallorosso. Dal rapporto con i tifosi al suo golden boy.
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Tiago Pinto ha ricominciato. Dopo la burrascosa avventura alla Roma, il dirigente sta per concludere la sua prima stagione in Premier League come direttore sportivo del Bournemouth. All’interno del documentario Don’t call it Cindarella, a cura di Gianlucadimarzio.com, il dirigente portoghese ha rilasciato una breve riflessione sul suo passato alla Roma.
Pinto si è soffermato in particolare su ciò che più gli manca della sua esperienza romana e soprattutto del suo golden boy, Mile Svilar, diventato un punto di riferimento molto importante nella Roma di Claudio Ranieri.

MILE SVILAR SALVA IL RISULTATO PARANDO UN TIRO DI MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, le parole di Pinto
Il suo passato alla Roma:
“Nell’avventura a Roma sono cresciuto molto come direttore sportivo. Mi ha fatto molto piacere lavorare in Italia con grandi DS come Paolo Maldini, Massara, Ausilio, Pantaleo Corvino, che è un mio amico e mi ha tanto aiutato. Nei tre anni in cui sono stato lì non sono mai stato uno che parlava molto dei tifosi ma quello che mi manca veramente sono loro. Penso sia impossibile vivere in un altro stadio ciò che ho trovato in quello stadio”.
I tifosi della Roma:
“La passione che i tifosi hanno per la squadra è una roba da brividi. Io scherzo un po’ con i miei amici del Benfica, loro sostengono che i tifosi del Benfica siano i migliori al mondo, io rispondo che lo pensano solo perché non sono mai stati a Roma. Sono stato molto fortunato perché in quei tre anni per strada tutti i giorni i tifosi mi hanno sempre trattato benissimo”.
Svilar:
“Mile è un ragazzo molto speciale. Tutti gli allenatori dei portieri con cui lui ha lavorato mi hanno sempre detto che lui era il migliore mai avuto. Tutti i giocatori che hanno giocato con Mile e tutti gli allenatori che lo hanno allenato mi hanno ripetuto lo stesso. Gli mancava il click. Perché chi lo vedeva in allenamento si rendeva subito conto che quel ragazzo non era normale. Quando vedo le parate che fa, mi emoziono. A Benfica lo chiamavo il mio Golden boy”.
L’acquisto del cuore?
“È difficile perché ancora oggi mantengo i contatti con tutti i giocatori che ho preso. Lo faccio sia se hanno fatto bene sia se hanno fatto male. Quando un giocatore che ho preso non fa bene mi sento in colpa e penso sempre che si poteva fare qualcosa in più. Se un giocatore non va bene è anche colpa mia. Svilar, Ndicka, Aouar, Paredes. E non posso dimenticare il più grande di tutti, Dybala, che non posso non dire che sia speciale. Lo guardi in allenamento, tocca il pallone e pensi: Bingo. Tutte le altre cose sono chiacchiere. Per me è difficile sceglierne uno ma se dovessi farlo, oltre Mile con cui ho un rapporto diverso, direi Paulo”.
Serie A
Bologna, Fenucci: “La Coppa Italia è un sogno collettivo della città e su Italiano…”
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1 ora fail
08/05/2025
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’AD del Bologna Claudio Fenucci rilasciate in occasione del Trofeo Mongolfiera su vari temi
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Bologna, le parole di Fenucci

BOLOGNA CALCIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato del Bologna Carlo Fenucci rilasciate in occasione del Trofeo Mongolfiera riportate da La Gazzetta Dello Sport relative a varie tematiche legate al club rossoblù:
“La nostra volontà è di proseguire il nostro cammino con Vincenzo Italiano. Ora abbiamo due gare col Milan, dobbiamo pensare una gara alla volta: finita la gara di venerdì, un passaggio importante, penseremo poi alla finale di Coppa Italia, questo sogno collettivo che ha abbracciato tutta la città“.
questa è una squadra con grande professionalità, ragazzi splendidi che insieme hanno costruito l’anima del successo, la voglia di giocare insieme e divertirsi per cercare di raggiungere un traguardo importante. E per fare questo bisogna giocare anche su piccoli dolori, come ha fatto l’Inter col Barcellona“.
Serie A
Inter: il sogno è la Champions, ma il campionato è ancora aperto
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2 ore fail
08/05/2025
L’Inter è reduce da una leggendaria sfida contro il Barcellona che ha aperto le porte alla finale di Champions League. Il campionato però è ancora aperto.
La squadra di Inzaghi è sbarcata per la seconda volta in 3 anni nella finale di Champions League e ormai è inutile nascondere il fatto che la testa dei tifosi e dell’ambiente nerazzurro sia interamente concentrata sulla partita del prossimo 31 Maggio.
Il campionato però è ancora tutto da giocare: mancano 3 partite al termine di questa Serie A e il Napoli dista solamente 3 punti. Vale la pena risparmiare energie mentali e fisiche in vista della finale contro il PSG, trascurando il campionato, oppure bisogna provare fino in fondo a lottare anche su questo fronte, viste le poche partite che mancano da qui al termine?

LAUTARO MARTINEZ RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, il campionato verrà trascurato?
Grandi risposte le avremo già nella prossima trasferta contro il Torino di Vanoli, dove vedremo se Simone Inzaghi preferirà far prendere ossigeno agli assoluti protagonisti della sfida contro il Barcellona o metterà in campo la miglior formazione per cercare di tenere viva la corsa scudetto. Il capitano Lautaro Martinez ad esempio, non verrà convocato per la trasferta contro i granata, al fine di fargli recuperare il 100% della condizione fisica.
In questo piccolo rush finale però, sappiamo che la squadra di Antonio Conte parte in vantaggio sotto diversi punti di vista: la squadra partenopea è completamente concentrata sul raggiungimento di quest’obiettivo e non ha avuto ulteriori impegni che sono costati energie mentali e fisiche, al contrario dell’Inter.
Il calendario come da tempo già analizzato, pende a favore della squadra azzurra e infine ovviamente il vantaggio di 3 punti in classifica, consente al Napoli di poter scivolare anche in una partita senza farsi poi così male.

ANTONIO CONTE INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Contro il Torino si decide gran parte dello scudetto
Gran parte del titolo passa dalla sfida di Domenica prossima. I nerazzurri giocheranno alle 18:00, dunque in anticipo rispetto al Napoli che affronterà il Genoa in casa in serata alle 20:45.
Se la squadra di Inzaghi dovesse ottenere i 3 punti allora metterebbe pressione al Napoli che avrebbe l’obbligo di fare risultato. In caso contrario, se l’Inter non dovesse uscire dall’Olimpico grande Torino con il bottino pieno, la squadra di Conte avrebbe la possibilità di chiudere il discorso già in serata, non in modo aritmetico, ma quasi.
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