Serie A
Udinese-Milan, curiosità e statistiche

Udinese-Milan, incontro valido per la 32^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma venerdì 11 aprile alle 20.45.
La 32^giornata del campionato di Serie A si aprirà con l’anticipo del venerdì sera: Udinese-Milan al Bluenergy Stadium di Udine.
I rossoneri di Sergio Conceicao vanno a caccia di una vittoria che manca dal 15 marzo per provare a restare attaccati alla corsa per un posto in Europa.
I friulani di Kosta Runjaic, invece, sono già virtualmente salvi e provano a prendersi il decimo posto in classifica. Il Diavolo vinse l’andata a San Siro per 1-0, nonostante l’espulsione nel primo tempo di Tijjani Reijnders.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Udinese-Milan.

Christian Pulisic ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Udinese-Milan: curiosità e statistiche
Dopo due vittorie consecutive, l’Udinese ha perso le ultime due partite di Serie A contro il Milan (2-4 il punteggio complessivo); i friulani potrebbero subire tre sconfitte di fila contro i rossoneri nel massimo torneo per la prima volta da gennaio-dicembre 2008 (Pasquale Marino sulla panchina dei bianconeri e Carlo Ancelotti su quella dei meneghini).
Il Milan diventerà la quarta squadra contro la quale l’Udinese avrà disputato almeno 100 gare in Serie A (99 al momento), dopo Juventus (101), Roma (102) e Inter (104); inoltre, quella rossonera è la compagine contro cui i friulani hanno pareggiato più match nel torneo – 36 (19V, 44P) – con l’ultimo pari arrivato, però, nel febbraio 2022 (1-1, reti di Rafael Leão per i rossoneri e Destiny Udogie per i bianconeri).
Il Milan ha perso la metà delle ultime 16 trasferte contro l’Udinese in Serie A: otto (5V, 3N), tre ko in più rispetto a quelli subiti contro i friulani in tutte le precedenti 33 gare esterne nel torneo (12V, 16N). Nel periodo (da maggio 2009), soltanto contro Inter (nove) e Juventus (10), i rossoneri hanno perso più match lontano da casa nella competizione.
Dopo un’imbattibilità di sei partite (4V, 2N), l’Udinese ha perso le ultime tre gare di campionato; i friulani potrebbero subire quattro sconfitte consecutive in un singolo torneo di Serie A per la prima volta dalle ultime quattro sfide della stagione 2022/23, con Andrea Sottil come allenatore.
Il Milan ha subito esattamente due gol in ciascuna delle ultime quattro trasferte di campionato (1V, 3N); soltanto in altre cinque occasioni i rossoneri hanno incassato almeno due reti per cinque match esterni consecutivi nel torneo: l’ultima, tra agosto e ottobre 2013, con Massimiliano Allegri in panchina.
Il Milan ha subito otto gol nei primi 10 minuti di gioco in questo campionato, comprese entrambe le reti incassate nell’ultimo turno contro la Fiorentina; l’ultima volta in cui i rossoneri hanno concesso più marcature in questo intervallo temporale in una singola stagione di Serie A risale al 1948/49 (12).
Da inizio 2025, con l’arrivo di Sérgio Conceição in panchina, nessuna squadra è andata in svantaggio più volte rispetto al Milan in questo campionato: 10, al pari di Empoli, Parma e Monza. Tuttavia, nel periodo, soltanto il Bologna ha guadagnato più punti (16) una volta sotto nel punteggio rispetto ai rossoneri (13).
In questa Serie A, solo Inter (130) e Atalanta (121) vantano più cross su azione riusciti rispetto all’Udinese (110, come il Bologna), con quella bianconera che è la terza squadra ad avere segnato più gol di testa (nove) nel torneo, anche in questo caso dietro al Biscione (13) e alla Dea (11). Di contro, il Milan ha incassato solo tre reti con questo fondamentale nel torneo in corso, più solo dei friulani (uno) e del Napoli (0).
Il secondo dei due gol firmati in Serie A da Kingsley Ehizibue è arrivato proprio contro il Milan al Bluenergy Stadium, il 18 marzo 2023; da allora l’olandese è il difensore che ha effettuato più conclusioni (37) e toccato più palloni in area avversaria (76) senza avere più trovato la via della rete nel massimo campionato italiano (in 57 presenze).
Con la rete segnata contro la Fiorentina, Tammy Abraham ha toccato quota 29 gol in Serie A; soltanto due giocatori inglesi hanno realizzato più centri nel massimo torneo rispetto all’attaccante del Milan: David Platt (31) e Gerald Hitchens (59). Inoltre, il rossonero potrebbe andare a bersaglio per tre match di fila in tutte le competizioni per la prima volta da quando milita in Italia.
Fonte: Opta
Serie A
Bologna-Juventus 1-1, le pagelle: tabellino, cronaca e voti

I voti ai protagonisti dell’incontro tra Bologna-Juventus, valevole per la 35^ giornata del campionato di Serie A: ecco il report del match e le pagelle.
Il tabellino
Bologna-Juventus 1-1 (9′ Thuram, 54′ Freuler)
Ammoniti: Locatelli (J) Gonzalez (J) Costa (J) Castro (B)
La cronaca del match
Termina in parità al Dall’Ara, 1-1 nello scontro per la Champions che mantiene i bianconeri al 4° posto insieme a Roma e Lazio. Bianconeri subito avanti con Thuram, che al 9′ sorprende Skorupski dalla distanza. Alla mezz’ora proteste rossoblù per il contatto in area tra Freuler e McKennie. Annullate per fuorigioco le reti di Gonzalez e Cambiaso, la pareggia Freuler. Pericolosi Alberto Costa e Ferguson. Secondo pareggio di fila per il Bologna, che scivola in 7^ posizione.
Di seguito le pagelle con i voti ai protagonisti.

Pagelle
Bologna-Juventus, le pagelle
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski 5; De Silvestri 6 (Calabria sv), Beukema 6, Lucumì 7, Miranda 6 (Lykogiannis 6); Freuler 7, Ferguson 5.5; Orsolini 6.5 (Dominguez sv), Odgaard 5 (Pobega sv), Cambiaghi 6.5; Dallinga 6 (Castro sv). All.: Italiano 6.5
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio 6; Savona 5.5 (Costa 5.5), Renato Veiga 5.5, Kalulu 5.5; Weah 5.5 (Mbangula sv), Locatelli 6 (Douglas Luiz 6), Thuram 7, Cambiaso 6 (Costa6) ; Nico Gonzalez 5.5 (Conceicao 6), McKennie 5.5; Kolo Muani 5.5 (Adzic sv). All.: Tudor 6.5
Serie A
Napoli, è quasi scudetto: ecco quanti punti bastano

Mancano solo tre partite e tre punti separano il Napoli dal sogno Scudetto, mentre l’Inter si concentra sulla Champions: ce la farà la squadra di Conte?
Il Napoli si fa forte della squadra, non dei singoli
Se la domanda fosse posta all’inizio della stagione, in pochi avrebbero scommesso su una corsa verso il trionfo. La partenza di Osimhen, Kvaratskhelia, Kim e i tanti infortuni, avrebbero potuto abbattere il morale dei più ottimisti. Eppure, questo Napoli ha dimostrato che la forza non sta solo nei singoli. Ma nel gruppo. Un gruppo che, sotto la guida di Antonio Conte, sta costruendo una vera e propria favola.
L’allenatore salentino, famoso per il suo spirito di squadra e la capacità di valorizzare i giocatori, ha costruito un Napoli solido. La squadra gioca come un collettivo unito. E non ha bisogno di un top scorer per vincere. La prova? I numeri. Con 55 gol in campionato, la squadra partenopea ha visto ben 15 giocatori andare a segno. Un dato che smentisce ogni retorica sul bisogno di un bomber infallibile. Perché, come dice Conte, “la squadra è più grande della somma dei suoi singoli”. E questo Napoli è l’esempio perfetto di quella filosofia.

ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il calendario: il Napoli ha il vento in poppa
Se qualcuno pensava che il Napoli potesse avere un calendario complicato nelle ultime settimane, si è dovuto ricredere. Dopo una vittoria fondamentale contro il Lecce, la squadra ha ancora un percorso abbastanza agevole. Il Genoa è già salvo e le sfide contro Parma e Cagliari potrebbero non riservare sorprese. La salvezza di queste squadre potrebbe addirittura risultare un vantaggio per il Napoli. Così non dovrà affrontare un clima da “battaglia per non retrocedere”.
Conte lo sa: con sette punti nelle prossime tre giornate, può finalmente scrivere la sua storia. Due vittorie e un pareggio e il trionfo sarà realtà. Il tecnico non ama esultare prima del tempo, ma un sorriso furtivo potrebbe già essere visibile tra le sue righe. Perché l’impresa è davvero a portata di mano e con la sua mentalità, è difficile pensare che non ce la farà.
Il vero miracolo di Conte
Questo Napoli, pur privo di alcuni dei suoi migliori elementi, ha continuato a vincere grazie alla forza della squadra. E se qualcuno avesse dei dubbi su come Conte sia riuscito a ricompattare il gruppo, basterebbe guardare la partita contro il Lecce. Non è stato solo Raspadori a segnare. Ma un’intera squadra che ha saputo agire come una macchina ben oliata dove ogni ingranaggio, pur piccolo, fa la sua parte.
Ecco cosa fa Conte: sa prendere quello che ha a disposizione e trasformarlo in una squadra compatta. Per quanto semplice o mediocre possa sembrare sulla carta. L’attacco del Napoli non è stellare, ma funziona. E lo stesso vale per la difesa. Ci sono momenti in cui Lukaku non segna, ma è in campo per fare gioco. Ci sono occasioni in cui McTominay non è il top scorer, ma la sua presenza nel centrocampo è fondamentale. E alla fine, la squadra intera raccoglie i frutti.
Cosa aspettarsi nelle prossime giornate?
Le prossime tre partite sono decisive, ma il Napoli sembra avere il vento in poppa. E se non sarà una passeggiata, il calendario sembra più favorevole rispetto a quello dell’Inter. I nerazzurri hanno impegni europei che potrebbero distrarre e sottrarre energia. Il Napoli, invece, sta correndo con la testa concentrata sull’obiettivo finale: 7 punti per chiudere i conti.
C’è chi dice che il Napoli debba ancora dimostrare qualcosa. Ma il vero test è proprio questo: un finale di stagione che non dipende da individualità, ma da tutta la squadra. E Antonio Conte sa come farlo. “Scrivere la storia” è un concetto che ha ripetuto più volte. Ma per farlo non basta la forza fisica. Serve una mentalità vincente, che il Napoli sembra avere.
Serie A
Roma, Ranieri: “Bravi nel saper soffrire. Rinnovo Svilar? Lasciateci lavorare”

L’allenatore della Roma, Claudio Ranieri, è intervenuto in conferenza stampa al termine della gara contro la Fiorentina. I giallorossi hanno vinto 1-0 grazie alla rete di Dovbyk.
La Roma vince ancora, battendo la Fiorentina in un’Olimpico tutto esaurito. I giallorossi mantengono la striscia d’imbattibilità, arrivata a 19 gare, e soprattutto si portano al 4° in classifica. Il tecnico dei capitolini, Claudio Ranieri, ha risposto alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa dell’Olimpico al termine della gara. Di seguito le sue dichiarazioni.

L’URLO DI CLAUDIO RANIERI ( FOTO SALVATORE FORNELLI )
Roma, le parole di Ranieri
Sofferenza nel secondo tempo.
“Per la forza della Fiorentina. Ha ottimi giocatori. Palladino ha messo uomini freschi che volvano farsi vedere. Noi volevamo pressarli ma ci facevano correre a vuoto. Nel secondo tempo loro avrebbero spinto ancora di più, ma siamo stati bravi a soffrire nei momenti giusti. Svilar è stato decisivo perché Kean è un portento”.
Ruolo di Baldanzi.
“E’ un ragazzo che ha ampi margini di miglioramento. Può fare mezzala a sinistra, ma lui può fare qualsiasi cosa. E’ un giovane portento, è pratico. Quando prende la palla mette in seria difficoltà la squadra avversaria”.
Futuro Svilar.
“Il prossimo anno resta perchè ha il contratto fino al 2027. E’ giusto che voi e la tifoseria spinga, ma lasciamoli lavorare”.
Prossima sfida contro l’Atalanta.
“Non lo so, noi ce la dobbiamo avere. Noi andremo ad affrontare un’Atalanta impetuosa che ti mangia. Qui l’abbiamo tenuta bene all’andata. Per 70 minuti l’abbiamo chiusa bene e poi hanno vinto meritatamente 2 a 0. Loro hanno tanti buoni giocatori. Cercheremo di far bene anche noi”.
Gourna-Douath e il cambio di Pellegrini.
“Questo ragazzo aveva iniziato bene poi si è fatto male. Ed è sceso di condizione. Già la scorsa partita e oggi è una forza della natura. Strappa come Konè. E’ un buon giocatore che può far bene per la Roma del futuro. Si sta dimostrando da Roma. Pellegrini? Scelta tecnica. Sapevo che la partita avrebbe preso binari diversi. Pisilli al suo posto ha lavorato molto bene”.
Atteggiamento.
“L’idea era cercare di arginarli, perché ormai è così. Vedete che le squadre fanno tutte 1-0, 1-0, tranne qualcuna. Proprio perché all’ultimo, perso per perso, si buttano tutti davanti. Allora o gli fai il gol in contropiede, o devi soffrire fino in fondo. A me questa partita è piaciuta proprio per l’aiuto reciproco che si sono dati l’uno con l’altro. Nel saper soffrire, nell’aspettare, nel temporeggiare, nell’andare a pressare e poi strappare per portare la palla in avanti. È stata una partita perfetta”.
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