Esteri
Juventus, Danilo: “Al Flamengo per amore. Sull’Europa…”

L’ex Juventus Danilo ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato del ritorno in Brasile e delle motivazioni che l’hanno portato ad accettare il Flamengo.
Come sta andando l’esperienza Brasiliana di Danilo?
Nella scorsa finestra invernale di calciomercato, la Juventus ha messo fuori rosa e successivamente rescisso il contratto a Danilo, all’ora capitano dei bianconeri, che si è poi trasferito al Flamengo, facendo così rientro in patria dopo diversi anni in Europa. Da quando è un calciatore dei Mengao ha collezionato 5 presenze, servendo un’assist e vincendo alla prima presenza nella Supercoppa Brasiliana.
Le parole ai microfoni del podcast Muito Além do Desporto
Nelle scorse ore il difensore Brasiliano ha rilasciato delle dichiarazioni al podcast Muito Além do Desporto, andando a toccare diversi temi legati al suo presente e commentando il ritorno in patria.
Ha poi dedicato una parentesi anche al suo passato, parlando del suo trascorso in Europa: dove ha vestito le casacche di Porto, Real Madrid, Manchester City e Juventus.
Di seguito le sue parole:
FLAMENGO – “Doveva essere il Flamengo. Da bambino, a Bicas, ero un tifoso fanatico. Quando segnava, correvo per strada a festeggiare. Questo ritorno è anche un regalo per i miei genitori e i miei fratelli, che come me amano questa squadra”.
IL RITORNO – “La mia esperienza in Europa mi ha arricchito tantissimo, non solo come calciatore. Tornare ora, come hanno fatto anche Oscar, Lucas Moura, Neymar, Alex Sandro, significa portare indietro un bagaglio umano e culturale che può fare la differenza. Non si tratta solo di trofei, ma di rispetto, leadership, consapevolezza. Molti di noi sono stati capitani, hanno imparato nuove lingue, si sono immersi in culture diverse. Tutto questo oggi può essere messo al servizio dei giovani brasiliani, per ispirarli e guidarli. La mia inquietudine mi ha riportato qui per questo motivo. Accetto il ruolo e la responsabilità. Voglio trovare i modi giusti per contribuire”.

I DUE CAPITANI LORENZO PELLEGRINI E DANILO SI STRINGONO LA MANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Liga
Raphinha senza senso: 38 gol e 23 assist in stagione

Da un passo dall’addio a statistiche da urlo: Raphinha brilla a Barcellona con 38 gol e 23 assist finora in stagione, e il campionato non è ancora finito.
Il talento brasiliano Raphinha sta vivendo una stagione straordinaria con il Barcellona. Con ben 38 gol segnati e 23 assist forniti, il giocatore si sta dimostrando fondamentale per la squadra catalana, come dimostra anche la partita di oggi contro il Real Madrid, in cui l’esterno ha realizzato una doppietta.
L’impatto di Raphinha sul Barcellona
L’arrivo di Flick al Barcellona ha portato una ventata di freschezza e dinamismo nell’attacco blaugrana, con Raphinha tornato al centro del progetto proprio quando sembrava a un passo dall’addio. La sua capacità di segnare e creare opportunità per i compagni lo ha reso un elemento chiave nel sistema di gioco del club. I tifosi e gli esperti del settore calcistico non vedono l’ora di scoprire cosa riserverà la seconda metà della stagione per questo incredibile talento.
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Fonte: l’account X di Schira
Now 61! 38 goals scored and 23 assists provided for #Raphinha in this season with #Barça and there is the second half yet… https://t.co/FUiIkCYirl
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 11, 2025
Bundesliga
Amburgo, attesa finita: HSV torna in Bundesliga

L’Amburgo, dopo 7 anni passati nella seconda serie tedesca, è matematicamente promossa in Bundesliga con un turno di anticipo.
Dopo 7 lunghi anni l’orologio del Volksparkstadion può tornare a ticchettare. L’Amburgo, grazie al largo successo per 6-1 ottenuto contro l’Ulm, è matematicamente promosso in Bundesliga. Il calcio tedesco ritrova un grande club caduto in disgrazia, che ha faticato non poco prima di poter risalire. Squadra di vertice in Germania, la più antica del paese, vanta 6 Meisterschale e 3 Coppe nazionali, e specialmente negli anni 70-80′ rappresentava una big del calcio europeo. Nella stagione 1982-1983 si laureò campione d’Europa battendo in finale di Coppa dei Campioni la Juventus, con il gol di Felix Magath.
Amburgo, 7 anni di purgatorio
Dopo essere retrocesso per la prima volta nella sua storia in ZweiteLiga nel 2018, l’Amburgo ha sfiorato per più volte la promozione nelle varie stagioni, svanendo spesso all’ultimo. HSV è arrivata per due anni al 4° posto, fuori dal podio per un solo punto. Mentre due anni fa perse lo spareggio promozione/playout contro l’Herta Berlino. Ora finalmente l’Amburgo può festeggiare. Con l’ultimo successo, infatti, i Dinosauri hanno staccato di 4 punti il duo di squadre al terzo posto in classifica, l’Elversberg e il Paderborn. Quando manca una giornata al termine della Bundesliga 2, HSV si è assicurata un posto tra le prime 2.

BOCHUM, GERMANY – APRIL 28, 2023: Ball Select. The football match of Bundesliga VfL Bochum 1848 vs Borussia Dortmund at Vonovia Ruhr Stadion
Grande meriti vanno al giovane tecnico dell’Amburgo, Merlin Polzin. Subentrato come allenatore ad interim a metà novembre al posto di Steffen Baumgart, Polzin è riuscito a risollevare la squadra dopo un avvio di stagione difficile, che non sembrava vedere la squadra tra quelle in lotta per la promozione. Affidandosi agli uomini di maggior esperienza, il giovane allenatore ha saputo liberar e tutto il talento offensivo della squadra, come dimostrano i numeri. Con 76 gol segnati, l’Amburgo è il miglior attacco del torneo, e può vantare anche il capocannoniere del campionato, David Selke, autore di 22 reti.
A seguito della retrocessione, la società decise di rimuovere il famoso orologio presente sugli spalti dello stadio. Chissà che questa promozione non sia l’occasione per poterlo rivedere. Di certo, l’Amburgo tornerà a calcare i campi più prestigiosi di Germania dopo una lunga attesa.
Esteri
L’Ajax vede il titolo: può diventare Campione oggi se…

Ajax, quest’oggi, alle 16:45 i Lancieri affrontano il NEC con la possibilità di chiudere i giochi. Per Farioli sarebbe il primo trofeo, e un primato tutto italiano.
Francesco Farioli è a un passo dall’entrare nella storia del calcio olandese. Con l’Ajax lanciatissimo verso il titolo, la 32ª giornata dell’Eredivisie potrebbe essere quella decisiva per incoronare l’allenatore toscano come primo tecnico italiano a vincere il massimo campionato dei Paesi Bassi. Un traguardo straordinario per un tecnico giovane e visionario, che solo un anno fa approdava ad Amsterdam con l’obiettivo di ricostruire una squadra smarrita. Oggi è a un soffio dal trionfo.
Alle 16:45, i Lancieri scenderanno in campo alla Johan Cruijff Arena contro il NEC Nijmegen, formazione già matematicamente salva e senza più obiettivi stagionali. Prima, però, avranno un prezioso vantaggio, ovvero conoscere l’esito del big match tra Feyenoord e PSV Eindhoven, in programma alle 14:30 a Rotterdam. In caso di sconfitta degli uomini di Peter Bosz, secondi a 70 punti, e contemporanea vittoria dell’Ajax, che guida la classifica a quota 74, il distacco diventerebbe incolmabile (77-70) con solo due turni da giocare. E sarebbe campione d’Olanda.
Un’impresa che vale doppio per l’Ajax
Per l’Ajax, si tratterebbe del 37° titolo nazionale, un record che si allungherebbe ulteriormente nella storia del calcio olandese. Ma a rendere l’impresa ancora più significativa è il percorso del suo timoniere. Francesco Farioli, classe 1989, nato a Barga (Lucca), ha costruito la sua carriera passo dopo passo, partendo dai campi turchi con Karagümrük e Alanyaspor, fino alla Ligue 1 con il Nizza, dove ha fatto parlare di sé per il gioco propositivo e la valorizzazione dei giovani.
E proprio sui giovani ha fondato la sua filosofia anche ad Amsterdam. Non è un caso che la rinascita dell’Ajax sotto la sua guida sia coincisa con l’esplosione di un’intera nuova generazione di talenti quali Jorrel Hato, classe 2006, leader della difesa; Mikayil Mokio, addirittura 2007, e già aggregato in prima squadra; poi ancora Baas, Fitz-Jim e Godts, tutti protagonisti di un progetto tecnico che ha puntato su energia, intensità e coraggio.
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