Serie A
Como-Torino, curiosità e statistiche

Como-Torino, incontro valido per la 32^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 13 aprile alle 18.00.
Como-Torino, domenica alle 18, mette di fronte sue squadre che hanno ipotecato la salvezza in Serie A.
Infatti la truppa di Fabregas e il Toro di Vanoli, non hanno grandi pretese sulla classifica, ma ci tengono a chiudere al meglio la stagione.
Decima contro tredicesima della classe. Le due squadre si ritrovano nella situazione di classifica nella quale sono troppo distanti dalle prime sette per sperare in una qualificazione europea, ma anche troppo distanti dagli ultimi tre posti per potersi far impensierire dalla retrocessione.
Nonostante ciò, le due squadre faranno di tutto per concludere il campionato nel migliore dei modi.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Como-Torino.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Como-Torino: curiosità e statistiche
Il Torino è rimasto imbattuto in 20 delle ultime 22 sfide contro il Como in Serie A (12V, 8N), mantenendo la porta inviolata ben 12 volte nel periodo.
Il Como ha vinto l’ultimo match casalingo contro il Torino in Serie A: 1-0 il 24 maggio 2003 con gol di Mirko Benin; i lariani hanno registrato due clean sheet nelle ultime tre gare al Sinigaglia contro i granata nel massimo campionato, tanti quanti nelle precedenti 10 partite in questo stadio contro i piemontesi nel torneo.
Il Torino è imbattuto da 18 sfide contro squadre neopromosse in Serie A (10V, 8N), registrando 11 clean sheet nel periodo; la sua ultima sconfitta contro queste formazioni risale al 12 febbraio 2022 contro il Venezia.
Il Como ha pareggiato le ultime due partite al Sinigaglia in campionato (contro Venezia ed Empoli, entrambe per 1-1), l’ultima volta che ha registrato tre pareggi casalinghi di fila in Serie A risale al periodo tra dicembre 1987 e gennaio 1988 (il primo dei quali proprio contro il Torino).
Nessuna squadra ha registrato meno clean sheet del Como in questa stagione di Serie A: tre, al pari del Monza. I lariani hanno infatti subito gol in 12 delle ultime 13 gare di campionato, il loro unico clean sheet nel periodo è arrivato lo scorso 16 febbraio contro la Fiorentina al Franchi.
Il Torino è rimasto imbattuto in 13 delle ultime 14 partite di campionato (4V, 9N), perdendo solo contro il Bologna lo scorso 14 febbraio. Più nel dettaglio, nel 2025 nessuna squadra ha pareggiato più match dei granata nei maggiori cinque campionati europei: 8 su 13, al pari del Venezia.
Solo la Roma (15) ha una striscia aperta di gare consecutive con gol più lunga del Torino (12) tra le squadre attualmente in Serie A. I granata non segnano in più match di fila in campionato dal periodo tra gennaio e maggio 2017 (14 in quel caso).
Il Como è la squadra che ha subito più gol nel secondo tempo (32) in questa stagione di Serie A, dall’altra parte il Torino ha realizzato il 50% delle proprie reti nell’ultima mezz’ora di gioco (18/36), solo il Genoa (59%) ha una % più alta.
Il 19enne Assane Diao è il primo giocatore nella storia del Como ad aver segnato più di cinque gol da Under 20 in Serie A (sei reti per lui). Da inizio 2025, solo Mateo Retegui (10) vanta più reti del classe 2005 in Serie A: sei, al pari di Moise Kean, Artem Dovbyk e Nikola Krstovic.
Il Torino è la squadra che ha realizzato più gol con i propri centrocampisti nel 2025 in Serie A: 11 delle 17 reti dei granata nel nuovo anno solare sono infatti state segnate da questo reparto – Eljif Elmas (quattro), Gvidas Gineitis (tre) Nikola Vlasic (tre), Cesare Casadei (una).
Fonte: Opta
Serie A
Napoli, Caprile: “Il ruolo da secondo non fa per me e sul futuro…”

Il calciatore del Napoli Elia Caprile ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Corriere dello Sport su varie tematiche legate al suo futuro e non solo
Le parole di Caprile
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal portiere di proprietà del Napoli attualmente in prestito al Cagliari Elia Caprile ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Il Corriere dello Sport su varie tematiche legate all’esperienza al club sardo e non solo:
La scelta di andare al Napoli? Mio padre è napoletano, sono molto legato alla città. Volevo mettermi in gioco. Le cose, però, non sono andate come avrei voluto”
Ho accolto questa chiamata con entusiasmo. Ho deciso di accettare la sfida e ne ho parlato subito con Conte. Volevo essere protagonista, il ruolo di secondo non fa per me.
A Cagliari con il ruolo di salvatore della patria?
Niente affatto, ricopro un ruolo da solitario in un collettivo. Il portiere determina, nel bene e nel male, perché è l’ultimo baluardo, ma fa parte di una squadra. Il Cagliari si salverà per merito di tutti, squadra, staff , dirigenti e tifosi, non per un singolo. Da solo, sono nessuno.
Sono stato accolto benissimo, tra l’altro conoscevo già il mister, il preparatore Squizzi che avevo avuto al Chievo, Luperto e Marin con i quali avevo giocato a Empoli, e Gaetano, mio compagno al Napoli. Insomma, è venuto tutto facile.
Se penso al futuro in rossoblù o altrove?
Al momento no. Intanto, conquistiamo la salvezza, poi le società si parleranno”.
Serie A
Napoli, tempi di recupero lunghi per Juan Jesus

Con Alessandro Buongiorno ancora fuori campo, il focus si sposta su Juan Jesus, anch’esso out per un bel po’ di tempo.
Il comunicato del club partenopeo riporta la notizia su Juan Jesus. Due giorni dopo la gara, il difensore brasiliano ha sostenuto gli esami strumentali che hanno evidenziato “una lesione distrattiva del muscolo semimembranoso della coscia destra”. Il difensore centrale ha già iniziato l’iter riabilitativo.

JUAN JESUS E RAFA MARIN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, le condizioni di Juan Jesus
Il bollettino medico riporta le condizioni attuali del difensore centrale. Nel corso del match contro l’Empoli, Juan Jesus ha accusato un risentimento muscolare. Da lì le indagini mediche hanno rilevato attraverso un esame strumentale una lesione distrattiva del muscolo semimembranoso della coscia destra. Il difensore sembrerebbe già aver avviato l’iter riabilitativo.
Quanto rimarrà fuori?
Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, l’infortunio rimediato dall’ex Inter e Roma è simile a quello subito dal compagno di squadra Neres. L’esterno brasiliano è rimasto ai box per circa 49 giorni. Se dovesse confermarsi questa ipotesi la stagione del centrale può definirsi conclusa, visto che il campionato vedrà la sua fine il 25 maggio.
Una brutta notizia per la banda di Conte, che dovrà fare a meno del giocatore per lo sprint finale verso il Tricolore.
Serie A
Roma, Soulè: “Ho imparato tanto da Allegri e sull’esonero di De Rossi…”

Il calciatore della Roma Matias Soulè ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Il Romanista sul momento che sta vivendo nel club giallorosso
Roma, le parole di Soulè

LA GRINTA DI MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal calciatore della Roma Matias Sòule ai microfoni de Il Romanista sul momento che sta vivendo nel club giallorosso e non solo:
“Ero al Vélez Sarsfield, ma non avevo ancora un contratto, e diverse squadre mi volevano. Tra queste c’erano la Juventus, il Monaco, l’Atletico Madrid. Ma ho subito deciso di venire in Italia, neanche ci ho pensato su”
ALLEGRI
“Allegri alla Roma? Noi sappiamo meno di voi (ride, ndr)! Da Allegri ho imparato tantissimo, poi sono andato al Frosinone per giocare di più, però sono stato un anno con lui. Il mister voleva che giocassimo molto stretti per non far passare la palla e andare poi.
Credo che per lui l’aspetto fondamentale sia quello, poi ti lascia tanta libertà. Penso che i modi di giocare di Allegri e Ranieri siano anche un po’ simili. Anche lui vuole che stiamo chiusi senza far passare la palla, per poi uscire senza rischiare in mezzo. Con me, appena arrivato, si vedeva che sapeva già che mi trovavo in difficoltà.
Mi disse: “Ora che sai bene di essere in difficoltà, l’unica cosa che puoi fare è giocare semplice, che poi piano piano ti verranno anche delle cose migliori. Ora devi essere più concreto”.
PRIMA STAGIONE ALA ROMA
“Io sono arrivato anche per Daniele De Rossi. Lui è andato via dopo solo quattro partite, e lì è stata dura, perché pensavo: “Mi ha portato Daniele, e ora che succederà?”. Ovviamente sono stato male, non ho pensato fosse stata una scelta sbagliata, ho capito che ci sono dei momenti più difficili in cui non si può mollare”
DYBALA
“Troppo importante, vive tanto e sente molto il legame con squadra e tifosi. Mi dice sempre di giocare tranquillo e di fare quello che so fare. Lo prendo sempre come esempio, come giocatore e come persona. Stiamo sempre insieme, beviamo sempre il mate: io, Leandro, Angel e Paulo”.
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