Serie A
Altra che vecchia, è la Juve più giovane degli ultimi 5 anni.
L’ obiettivo principale quest’anno per la dirigenza bianconera è quella di vincere la Champions League senza però tralasciare lo scudetto e la coppa Italia, insomma bisogna cercare di vincere tutto.
La Juve si ringiovanisce
Per questo, nella sessione di mercato che finirà venerdì 17 la Juventus ha messo in rosa giocatori più pronti per poter vincere subito, anche se per qualche operazione si è stati costretti a vendere dei giovani di grandi speranze , come Caldara. A due giorni dalla chiusura del mercato la Juventus si è regalata una rosa più giovane rispetto all’anno scorso, la più giovane degli ultimi 5 anni, con una età media di 27,9.
Le cessioni e gli acquisti
Sono stati ceduti Buffon (41), Asamoah (30), Lictsteiner (34), Higuain (31), Howedes (32) e acquistati oltre al vecchio Cristiano Ronaldo (33), Emre Can (24), Perin (25), Bonucci (31), Cancelo (24), Spinazzola (25).
L’ anno scorso l’età media era addirittura di 29,4 ma, anche la rosa che arrivò alla finale di Champions League a Cardiff aveva una età media di 28,1.Nelle prime due stagioni dell’era Allegri l’età media era di 28,4.
La Juventus ha cercato di prendere giocatori con una grande caratura internazionale proprio per cercare di vincere subito e di essere una delle squadre più competitive in Europa , da sabato 18 sarà il campo a parlare.
In Europa
Il Barcellona ha una età media 26,4; L ‘Atletico Madrid ha una età media 27;
Real Madrid: età media 25,7; Bayern Monaco ha una età media 27,4;
Paris Saint Germain ha una età media 25,2; Il Manchester United ha una età media 27,1
Manchester City ha una età media 25,6; Il Chelsea di 26,9; Il Liverpool di 26;Il Monaco di 23,3.
Tutte le squadre della Serie A 2018/2019:
Atalanta : età media 25
Bologna: età media 25,6
Cagliari: età media 27,2
Chievo: età media 27,3
Empoli: età media 26,5
Fiorentina: età media 23,9
Frosinone: età media 27,6
Genoa età media 25,5
Inter: età media 27,6
Juventus: età media 27,9
Lazio: età media 26,2
Milan: età media 26,2
Napoli: età media 26,1
Parma: età media 28,8
Roma: età media 26,1
Sampdoria: età media 25,1
Sassuolo: età media 24,7
Spal: età media 26
Torino: età media 26
Udinese: età media 24,9
Nel 2017/18 l’età media era così in Serie A
Serie A
Lecce, Corvino: “In questa sessione c’è stato tanto lavoro, in entrata ed in uscita.”
Il ds del Lecce, Pantaleo Corvino, ha parlato oggi in conferenza stampa dopo la chiusura della sessione invernale del calciomercato, facendo il punto.
Il ds del Lecce, Pantaleo Corvino, ha parlato oggi in conferenza stampa dopo le chiusura della sessione invernale del calciomercato, traendo un bilancio, in particolare sulla partenza di Dorgu al Manchester United.
Lecce, Corvino: “E’ stata una scelta di necessità, facendo un sacrificio in un reparto in cui avevamo qualcosa in più”
Il ds del Lecce Pantaleo Corvino oggi ha parlato in conferenza stampa facendo un bilancio dell’appena conclusa sessione invernale del calciomercato. Si è parlato sia delle operazioni in entrata ma soprattutto in uscita, in particolare quella di Dorgu passato al Manchester United.
In questa sessione c’è stato tanto lavoro, in entrata ed in uscita
“In questa sessione c’è stato tanto lavoro, in entrata ed in uscita. Noi non siamo persone che si contraddicono, ma come ha detto il presidente per ragioni di società, che condivido, si passa per quello che non si è. Sarebbe stato irrealistico non aver fatto un’operazione che deve creare risorse per allargare il campo, anche attraverso le infrastrutture, e creare un Lecce migliore. “.
Ci eravamo impegnati per prendere tre ruoli
“Ci eravamo impegnati per prendere tre ruoli. Uno lo abbiamo acquistato subito, poi sono arrivati gli atri due, con Veiga e Tiago. A poche ore dal mercato abbiamo quindi finalizzato una trattativa storica, tra le più alte in assoluto. Quindi abbiamo ottemperato a prendere i due ruoli di Dorgu, quello di esterno offensivo e quello di esterno difensivo, per non venire meno a quanto c’eravamo impegnati”.
Dovevo intervenire visto la partenza di Dorgu
“Dorgu è un’assenza che portava necessità in due ruoli. Io devo prevenire, avevamo il posto di extracomunitario ancora libero perché magari in emergenza avremmo avuto bisogno di un mercato più ampio, così abbiamo scelto N’Dri. Così come la necessità di avere un terzino, non un titolare per alterare gli equilibri con Gallo ma un elemento valido. Per avere un altro italiano dovevamo per forza lasciar andare Bonifazi.”.
E’ stata una scelta di necessità
“E’ stata una scelta di necessità, facendo un sacrificio in un reparto in cui avevamo qualcosa in più. Poi abbiamo avuto altre offerte, comunque rifiutate. Come quella per Krstovic o anche una di 4 milioni per Tete Morente, arrivata dall’estero domenica sera. Krstovic? Il prezzo lo farà il mercato quando sarà. State tranquilli. Quando dicemmo che la rosa del Lecce valeva 100 milioni siamo stati massacrati”.
Serie A
Genoa, Balotelli criptico su IG: “Mantengo la mia promessa”
Mario Balotelli conferma su Instagram di voler mantenere la sua promessa e rimanere al Genoa, dimostrando di essere un uomo di parola.
Super Mario e il suo impegno con il Genoa
Mario Balotelli ha recentemente condiviso un messaggio significativo sui social media, dichiarando la sua intenzione di restare al Genoa. L’attaccante italiano ha espresso il desiderio di onorare la sua promessa, dimostrando fedeltà al club. Questa decisione arriva in un momento cruciale per il Genoa, che si prepara ad affrontare una serie di sfide nella stagione attuale. La presenza di Balotelli potrebbe rivelarsi fondamentale per la squadra, sia in termini di esperienza che di talento.
Le parole di Balotelli: un legame forte con il club
Nel suo messaggio su Instagram, Balotelli ha sottolineato l’importanza di mantenere le promesse, affermando di essere un uomo di parola. Questa dichiarazione ha suscitato reazioni positive tra i tifosi del Genoa, che vedono in lui un simbolo di dedizione e professionalità. La scelta di Balotelli di rimanere potrebbe influenzare positivamente l’ambiente del club, consolidando la coesione del gruppo e motivando i compagni di squadra.
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Fonte: l’account X di Schira
Mario #Balotelli confirms on IG: “Still trying to keep my promise. I’m a man of my words”. He wants to stay at #Genoa as revealed. #transfers https://t.co/qOlBqO0RS9
— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 5, 2025
Serie A
Inter, con Correa un amore mai sbocciato: cosa non ha funzionato?
Joaquin Correa rimane a disposizione dell’Inter, ma intanto ha già iniziato a fare le valigie: a giugno scadrà il contratto del talento argentino.
Quando l’Inter acquistò Joaquin Correa dalla Lazio nell’estate del 2021, molti tifosi avevano ancora negli occhi le sue giocate straordinarie in maglia biancoceleste. Tecnica, velocità, capacità di saltare l’uomo e di segnare gol pesanti: il Tucu sembrava l’alternativa perfetta a Lautaro Martinez.
L’illusione si rafforzò con il suo esordio, quando con una splendida doppietta da subentrato contro il Verona fece sognare il popolo nerazzurro. C’era chi non vedeva l’ora di rivederlo in campo, chi si era già innamorato del suo talento e chi pensava che l’Inter avesse finalmente trovato il tassello giusto per arricchire l’attacco. Certe volte, però, bisogna fare i conti con la realtà.
Inter, Correa tra concorrenza e discontinuità
Dal suo arrivo a Milano, Correa non è mai riuscito davvero a lasciare il segno. Certo, la concorrenza non era delle più semplici: negli anni ha dovuto competere con attaccanti del calibro di Lukaku, Dzeko e Marcus Thuram. Tuttavia, a pesare sul suo rendimento è stata soprattutto la discontinuità, un limite che lo ha accompagnato per tutta la carriera. Spesso è riuscito a dare lampi di classe e giocate da fuoriclasse, ma senza mai mantenere un livello costante di prestazioni.
Un calvario senza fine
A rendere ancora più difficile il suo percorso in nerazzurro è stato il lunghissimo elenco di infortuni. Dalla caviglia al polpaccio, dalla coscia al tendine, dal ginocchio all’anca: Correa ha avuto problemi praticamente in ogni parte del corpo.
In totale, ha saltato oltre 40 partite per noie fisiche, praticamente più di un intero campionato. Più volte ha dato l’illusione di poter tornare ai livelli visti alla Lazio, ma ogni volta che sembrava vicino a una rinascita, un nuovo infortunio lo fermava.
Inter, l’ultimo squillo di Correa e l’addio a fine anno
Dopo il prestito poco esaltante al Marsiglia, Correa è rientrato in rosa come quinta punta, dietro anche ad Arnautovic e Taremi. A fine novembre, però, nella sfida contro il Verona, aveva dato segnali incoraggianti con un gol e due assist, facendo sperare Inzaghi di poterlo recuperare come arma in più.
Ma da quel momento in poi, solo pochi minuti contro il Parma prima dell’ennesimo infortunio, stavolta al polpaccio.
Con il contratto in scadenza a giugno, il suo addio all’Inter è praticamente certo. Un matrimonio sfortunato, in cui il talento dell’argentino non ha mai avuto modo di sbocciare davvero. Le valigie sono già pronte, ma rimane viva la speranza che il futuro possa regalarci ancora sprazzi del suo talento inabissato.
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