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Milan: ecco come Pioli allena a distanza
L’emergenza Coronavirus non intende fermarsi al momento, ecco che quindi i calciatori si allenano da casa, all’interno delle loro abitazioni per non perdere massa muscolare e condizione fisica perché, prima o poi, si tornerà a giocare, quantomeno ad allenarsi, la data prevista è quella del 3 aprile. Il Milan è stata una delle squadre più attente e fin dall’inizio di marzo ha saputo attuare tutta una serie di misure di sicurezza affinché ogni singolo giocatore ed ogni singolo membro dello staff fosse in condizione di non essere contagiato, frutto di un attento lavoro ed una macchina organizzativa perfetta.
Il monitoraggio del tecnico
Pioli ha avuto fa da subito le idee ben chiare ed ha voluto far capire ai suoi giocatori quanto sia indispensabile e possibile allenarsi da casa. Il tecnico non tempesta i suoi ragazzi di telefonate o videochiamate, si limita a sentirli solitamente ad inizio settimana, uno per uno, preparando loro schede personalizzate a base di corsa, cyclette, esercizi per mantenere il tono muscolare. Non verifica ogni giorno, non adotta telecamere, semplicemente si fida.
Attenzione al cibo
Prima regola: diminuire e gestire le calorie. Un impegno da casa è sicuramente meno stressante ed impegnativo rispetto al campo, pertanto le calorie non dovranno essere le stesse. Per questo sono state predisposte specifiche schede ad oc per ogni calciatore ad opera di Francesco Avaldi, nutrizionista del club insieme al suo staff. Le regole sono ben chiare, colazione da re, pasto da principe, cena da povero. Sempre raccomandato il consumo di verdura e frutta, sconsigliato invece quello di piatti elaborati e soprattutto eliminato il giorno libero dove si può, o meglio si poteva, sgarrare.
Piu energia e meno chili, questo è il dictat riassunto in estrema sintesi, i giocatori lo sanno e sembrano aver preso di buon grado ogni disposizione proveniente dalla dirigenza, serve principalmente costanza negli allenamenti da casa, il tempo c’è, la voglia deve essere trovata, ma all’appuntamento del 3 aprile si dovrà arrivare pronti, non sono ammessi chili in eccesso.
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Museo del Calcio: a Daniele Bartocci il Premio “Pietro Mennea”
Tutto pronto al Museo del Calcio di Santa Maria di Castellabate (Salerno) per il Premio Internazionale Pietro Mennea 2024.
Domani Villa Matarazzo sarà tempio delle leggendarie imprese sportive. E’ il giovane giornalista e amico Daniele Bartocci il vincitore del prestigioso Premio Sportivo Internazionale Pietro Mennea. Il premio celebra al meglio la figura dell’indimenticato campione Pietro Mennea, promuovendo i valori positivi dello sport come lealtà, rispetto delle regole, lotta al doping, solidarietà e naturalmente la tenacia nel realizzare i propri sogni. Nel pomeriggio di domani, sabato 16 novembre al Museo e Biblioteca del Calcio Andrea Fortunato, ospitato nella suggestiva cornice di Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate (Salerno), il giovane giornalista Daniele Bartocci riceverà il Premio Speciale Riscatto e Resilienza grazie al suo saggio storico-sportivo interamente dedicato al primo anno italiano di Julio Velasco (Jesi, Serie A2 1983-84). L’evento al Museo del Calcio, alla presenza di illustri ospiti, intende celebrare non soltanto successi e grandi imprese, bensì l’appassionante viaggio di chi è riuscito a rendere lo sport poesia e ispirazione. Special Guest Carolina Foresti.
Tra i migliori volumi premiati al Pietro Mennea, oltre a Bartocci, quelli di Arrigo Sacchi, Filippo Inzaghi, Giammarco Menga (Bruno Conti), Francesco Petrella (‘Gli Inzaghi’).. Il Premio Letterario Sportivo Internazionale Pietro Mennea, istituito dalla Fondazione Fioravante Polito, è l’unico ufficialmente riconosciuto dalla Famiglia Mennea ed è patrocinato da Fondazione Pietro Mennea, Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti e Pescara (dove Pietro Mennea è stato docente di Legislazione Europea), Unione Sportiva Salernitana 1919 (club di Serie A in cui Mennea è stato Direttore Generale) e Federazione Italiana Atletica Leggera. Il giornalista Daniele Bartocci – vincitore di svariati premi e inserito tra i 100 personaggi più influenti del 2023 (Premio 100 Eccellenze Italiane a Montecitorio) e miglior giornalista sportivo giovane al Renato Cesarini – negli ultimi anni ha deciso di portare alla luce il primo anno italiano di Julio Velasco, analizzando nel dettaglio documenti inediti d’epoca e commentando da un’altra angolatura – grazie all’ausilio di un ricco materiale e testimonianze storiche – le performance manageriali e motivazionali di uno dei tecnici più vincenti dello sport internazionale.
La carriera di Velasco iniziò proprio nel club marchigiano del Volley Jesi ben 41 anni fa, sfiorando subito da matricola la promozione in Serie A1. “Sono davvero felice di questo riconoscimento in memoria di un campione incredibile, in una location d’eccellenza del mondo del calcio”, ha commentato Daniele Bartocci che nei giorni scorsi ha ricevuto anche il prestigioso riconoscimento delle stella d’oro ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, premio assegnato ai protagonisti del mondo artistico, culturale e televisivo italiano. Nel suggestivo teatro di Via Forlì, a Roma, presenti e premiati tra gli altri Mirko Brunetti (Temptation Island), Amedeo Goria, Simona Izzo, Miriana Trevisan, Myriam Catania (ex moglie di Luca Argentero).
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Fonseca-Leao, pace fatta: meno vincoli per il portoghese che allontana il Barcellona
Fonseca-Leao, è pace fatta finalmente. I due, dopo un inizio non facile, hanno finalmente trovato un punto di incontro che si spera sarà fruttuoso per il club.
Rafael Leao e Paulo Fonseca stanno finalmente trovando un punto di incontro dopo le diverse incomprensioni iniziali. Il tecnico portoghese ha cercato fin da subito di impartire disposizioni nuove al giocatore arrivando a uno scontro nel giro di poco. Gli è stato infatti chiesto di curare la fase difensiva con maggiore intensità e di accentrarsi maggiormente, insomma un nuovo modo di giocare non gradito.
Tutta la verità probabilmente non verrà mai fuori, tuttavia punti di attrito ce ne sono stati parecchi, a cominciare dalle panchine imposte da Fonseca in seguito alle quali Leao aveva rilasciato la famosa intervista in ritiro con il Portogallo dove aveva dichiarato di essere maggiormente coccolato e tenuto in considerazione in patria piuttosto che nel suo club.
Ora la situazione è rientrata e le recenti parole dell’esterno sinistro fanno propendere verso una permanenza al Milan con il contestuale rifiuto delle avances del Barcellona che per la prossima estate tornerà probabilmente a tentare la strada Kvaratskhelia.
Meno vincoli per Leao il quale…tornerà a fare il Leao, senza obblighi di tornare e con l’incarico di fare male in attacco.
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VAR, Robert Huth duro: “E’ frustrante, va cambiato tutto”
L’ex-difensore del Leicester, Robert Huth, ha espresso la sua opinione sul VAR a TalkSPORT: durante il programma di Andy Goldstein.
Robert Huth, ex-difensore centrale tedesco che ha vinto la Premier League con il Leicester nel 2016, si è espresso in modo molto duro sul VAR e sul suo utilizzo. Il teutonico si è accodato al sentimento di diffidenza che sta crescendo nel panorama calcistico, inglese ma non solo, e ha invocato una profonda riforma del protocollo.
Le parole di Huth sul VAR
Di seguito le parole di Huth sul VAR, rilasciate alla trasmissione di Andy Goldstein su TalkSPORT.
“Se mi guardo indietro ripenso con nostalgia a quando tutti quanti sapevano se un tackle sarebbe stato o meno da cartellino giallo: non avevi nemmeno motivo di aspettare. Lo stesso vale per un cartellinai rosso, un calcio di rigore…qualunque cosa. Lo trovo veramente frustrante. Non voglio vedere un gol annullato per fuorigioco millimetrico. Il calcio non è perfetto e abbiamo bisogno di accettarlo. Le squadre dovrebbero accettare il verdetto dell’arbitro, per quanto controversa o svantaggiosa, invece di parlare di cose non importanti.
Quando non c’era il VAR l’arbitro poteva commettere un errore, venire fuori e chiedere scusa. Ora abbiamo la tecnologia e comunque vengono ancora commessi degli errori. Gli errori ci sono e ci saranno sempre. Spendiamo tanto tempo della partita davanti ad un monitor, eppure gli errori ci sono lo stesso. L’arte del tackle sta lentamente scomparendo. In Inghilterra amavamo entrare in scivolata quando c’era un contrasto fra due avversari ed entrambi volevano il pallone. Se una cosa del genere succedesse oggi uno dei due ne uscirebbe con un cartellino giallo o addirittura rosso, e questo è frustrante.
Adesso te ne stai lì, fermo in mezzo al campo ad aspettare senza sapere cosa stia succedendo. Sono andato a vedere Germania-Olanda (agli ultimi Europei, n.d.r.) e fin quando non sono tornato a casa non ho avuto la più pallida idea di perché quel gol fosse stato annullato. In teoria dovrebbe essere una cosa positiva il fatto che vengano commessi meno errori, ma questa cosa sta uccidendo il divertimento. Io non so se dovremmo togliere o lasciare il VAR, ma c’erano veramente così tanti errori prima?“
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