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Milan: l’addio di Ibrahimovic non sarà indolore
Zlatan Ibrahimovic lascerà il Milan, questa è la notizia che nessun tifoso vorrebbe leggere, ma che purtroppo sta prendendo sempre più forma col passare dei giorni. I motivi ormai sono noti a tutti, lo svedese non ha più alcun punto di riferimento dopo il licenziamento di Boban e la notizia che Pioli quasi sicuramente lascerà la panchina rossonera per avvicendarsi probabilmente con Rangnick, uno che non vede di buon occhio i giocatori un po’ avanti con gli anni preferendo loro profili più giovani da far crescere. Ulteriori dubbi sono probabilmente legati a ciò che il Milan potrebbe ancora dargli e non mi riferisco all’ingaggio, bensì alle prospettive di competere per qualcosa di importante, cosa che al momento non è ipotizzabile essendo in corso una nuova rivoluzione che richiederà tempo prima di vedere qualche frutto.
Questioni di appeal
Ibrahimovic lascerà un enorme vuoto ben difficile da colmare, con il suo arrivo il Milan ha letteralmente cambiato faccia, non in campo, ma agli occhi esterni. Per molti giocatori infatti il sogno di giocare con Ibra poteva essere una sorta di molla per accettare di venire al Milan, per altri uno stimolo a fare bene, per gli sponsor un motivo in più per investire dei soldi nel brand. Con il suo addio i rossoneri torneranno una squadra senza un vero e proprio leader di caratura internazionale e questa conseguenza sarà motivo di riflessione che mi auguro la dirigenza abbia preso in buona nota.
Per non parlare del merchandising, il danno è ancora maggiore. Magliette, gadget vari verranno meno e difficilmente al momento in rosa potrà arrivare un giocatore top in grado di prendere il posto dello svedese. Ci aspettiamo purtroppo anche un brusco calo degli abbonamenti, ma questo è ovviamente prematuro in quanto non sappiamo chi verrà ingaggiato nella prossima campagna acquisti.
Questioni di campo
Zlatan Ibrahimovic farà sentire la sua mancanza anche per tutta una serie di questioni tecniche non di secondo grado, in primis quelle legate alla vena realizzativa della squadra. Con Ibra in campo il Milan ha segnato di più, se prima i gol erano 16 su 17 gare, dall’arrivo dello svedese sono diventati 20 in 12 partite, di cui 4 suoi su 10 prestazioni. I numeri ci insegnano che con uno come lui in campo gli altri attaccanti hanno maggiori spazi da aggredire, Ibra attira difensori come la calamita il ferro, pertanto gente come Rebic ha potuto venire fuori, cosa che nella prima parte di stagione non era successa.
Questioni di testa
L’ultimo punto che andiamo affrontare è quello che ha dato Ibrahimovic al club sotto l’aspetto della mentalità. E’ indiscusso il fatto che con il suo arrivo il modo di affrontare il quotidiano, oltre alla partite, di molti giocatori sia cambiato. Ibra ha rivoltato lo spogliatoio peggio di un calzino, ha saputo con il suo esempio essere un vero leader da seguire, il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene, per intenderci. Tutto questo è stato notato dai compagni più giovani che hanno avuto il buonsenso e la testa per seguirlo, per carpirne i segreti, per studiarlo da vicino. Questa mentalità o ce l’hai oppure no e purtroppo nel calcio attuale moderno diventa sempre più complesso trovare giocatori con queste caratteristiche.
Una squadra giovane ha bisogno di avere un leader, Ibra lo è. Per lui non ci sono mezzi termini, conta solo l’impegno in settimana e la vittoria la domenica. Tutto il resto viene in secondo piano, chi non si impegna non entrerà mai in sintonia con lui, e soprattutto il problema non sarà dello svedese.
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Nations League, il regolamento del sorteggio
La fase a gironi sta per concludersi. I playoff e i quarti della Nations League sono all’orizzonte e si disputeranno a marzo 2025.
Nella pausa Nazionali di questo novembre, le compagini delle nazionali europee concluderanno le partite di Nations League: per poi approcciarsi al sorteggio dei quarti di finale, le semifinali ed i playoff di questa edizione.
Il sorteggio della UEFA Nations League 2024/25 si svolgerà a Nyon, in Svizzera. L’evento che deciderà la fase ad eliminazione diretta è fissato alle ore 12.00 di venerdì 22 novembre.
Regolamento sorteggio dei quarti
Protagonista del sorteggio sarà anche l’Italia di Luciano Spalletti, ma come funzionerà il sorteggio?
Play-off Lega C/D
Il primo sorteggio deciderà gli accoppiamenti dei playoff Lega C/D. Le due migliori squadre classificate al quarto posto della Lega C saranno teste di serie e collocate nell’urna 1. Saranno sorteggiate contro una delle due seconde classificate della Lega D, predisposte nell’urna 2. Le squadre dell’urna 2 saranno sorteggiate per prime e assegnate alla prima posizione disponibile. Successivamente, le due squadre dell’urna 1 completeranno gli accoppiamenti. Le squadre dell’urna 1 giocheranno in casa la gara di ritorno.
Play-off Lega B/C
Il secondo sorteggio stabilirà gli accoppiamenti dei playoff Lega B/C. Le quattro terze classificate della Lega B saranno teste di serie e collocate nell’urna 1, mentre le quattro seconde classificate della Lega C saranno disposte nell’urna 2. Le squadre dell’urna 2 saranno sorteggiate per prime, e le squadre teste di serie dell’urna 1 completeranno gli accoppiamenti. Le squadre dell’urna 1 giocheranno in casa la gara di ritorno. In base a una decisione del Comitato Esecutivo UEFA, Ucraina e Bielorussia non potranno essere sorteggiate contro, se entrambe entreranno nel sorteggio.
Play-off Lega A/B
Il terzo sorteggio stabilirà gli accoppiamenti dei playoff Lega A/B. Le quattro terze classificate della Lega A saranno teste di serie e collocate nell’urna 1, mentre le quattro seconde classificate della Lega B saranno collocate nell’urna 2. Le squadre dell’urna 2 saranno sorteggiate per prime, e le teste di serie dell’urna 1 completeranno gli accoppiamenti. Le squadre dell’urna 1 giocheranno in casa la gara di ritorno.
Fase a eliminazione diretta Lega A
Il quarto e ultimo sorteggio stabilirà la composizione della fase a eliminazione diretta della Lega A. Per i quarti di finale, i vincitori dei gironi della Lega A saranno teste di serie e collocati nell’urna 1. I secondi classificati formeranno l’urna 2 e verranno sorteggiati per primi. Le squadre dell’urna 1 saranno poi sorteggiate, con la restrizione che i vincitori di un girone non possono essere sorteggiati contro il secondo classificato dello stesso girone.
Queste le Nazionali attualmente qualificate come prime:
- Portogallo
- Francia
- Germania
- Spagna
Nazionali qualificate come seconde:
- Croazia/Polonia/Scozia
- Italia
- Olanda/Ungheria
- Danimarca/Serbia
Per il sorteggio delle semifinali verrà preparata un’altra urna contenente quattro segnaposto, che rappresenteranno i vincitori dei quarti di finale. Il segnaposto sorteggiato per primo sarà la squadra di casa della prima semifinale. La seconda squadra sorteggiata sarà la squadra di casa della seconda semifinale. Il terzo segnaposto sarà la squadra in trasferta del primo accoppiamento, mentre l’ultimo segnaposto completerà l’accoppiamento rimanente.
Regolamento sorteggio fasi finali Nations League – Quando si giocheranno i playoff
I playoff delle Leghe B/C e A/B, così come i quarti di finale della Lega A, si disputeranno indicativamente verso il 20 e il 23 marzo 2025. Le semifinali della Lega A invece si giocheranno il 4 e il 5 giugno, con la finale e la partita per il terzo posto previste per domenica 8 giugno. I play-off della Lega C/D si disputeranno giovedì 26 e martedì 31 marzo 2026.
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Platini: “La maglia della Juventus è un piacere addosso”
La leggenda del calcio Michel Platini è stato ospite a Santa Lucia del Mela per i 40 anni del Club Doc, rispondendo a Monica Bertini e Guido Vaciago.
Michel Platini, icona del calcio mondiale e simbolo immortale della Juventus, ha partecipato ai festeggiamenti per i 40 anni del Club Doc Gaetano Scirea di Santa Lucia del Mela. L’evento, che ha riunito appassionati e tifosi bianconeri, ha avuto il suo momento clou nell’intervista esclusiva condotta da Monica Bertini di Sportmediaset e Guido Vaciago, direttore di Tuttosport. A seguire l’intervista completa.
Platini: “Il mio gol più bello? ce ne sono tanti”
SCIREA E PAOLO ROSSI
“Vorrei, prima di tutto, ricordare Gaetano Scirea a cui è dedicato il Club di Santa Lucia e Paolo Rossi. Scirea era qualcosa di diverso, di più grande. E anche Paolo: la persona più gentile e serena che abbia mai conosciuto. Che Juventus che era quella in cui sono arrivato, erano tutti i campioni del mondo. E me lo facevano notare, cavolo se me lo facevano notare… Io ero il francese che non aveva vinto la coppa”
LA SVOLTA
“Fino a quel momento avevo perso tutto quello che si poteva perdere nella carriera di un giocatore. Poi sono arrivato alla Juve, abbiamo perso lo scudetto, la Coppa dei Campioni ad Atene, ma abbiamo vinto la Coppa Italia. Da quel momento ho vinto tutto quello che poteva vincere un giocatore…la vita è così, è fatta di svolte”.
LA FIRMA CON LA JUVE
“Chiuse le pratiche del contratto, brindiamo e Boniperti mi dice vieni, ti passo l’Avvocato. E io dico: avvocato? Come me lo passi, è qui con me, è lui che mi aiutato a firmare il contratto. E lui: ma no, Michel! Cosa dici? Non quell’avvocato, l’Avvocato, con la A maiuscola…”
IL RAPPORTO CON AGNELLI
“Io non capivo e poi mi danno il telefono e dall’altra parte c’è Gianni Agnelli che mi parla in un francese perfetto. Quindi era lui l’Avvocato… ah ho capito. Vabbé è diventato famoso dopo (…) Sì, mi ha voluto bene. Non posso dire che fosse mio amico, non credo che si possa essere amico di una persona di quel tipo e di quel livello, però mi voleva bene. E sapete perché? Perché mi aveva voluto lui e io ero diventato molto forte. Così poteva andare in giro e dire: vedete, Michel l’ho scelto io, non Boniperti, non gli altri, l’ho scelto io che capisco di calcio. Insomma, gli facevo fare bella figura (…) Mi ricordo quando gli ho regalato il primo Pallone d’Oro, ha sgranato gli occhi, non se lo aspettava. E mi fece la famosa domanda: ma è davvero tutto d’oro? E io gli risposi davvero: Avvocato, se era tutto d’oro non glielo regalavo mica (…) Forse mi voleva bene perché rispondevo alle sue battute con altre battute. Non osava farlo nessuno, erano tutti terrorizzati dall’Avvocato. Io no, anche se ne percepivo il carisma”.
LA FOTO ICONICA
“Il gol più bello della mia carriera. Perché, capisci, quando segno il gol che hai sempre sognato di fare e lo fai nella partita più importante, come una finale di Intercontinentale… beh, quello è il gol più bello della tua vita, a prescindere. E quelli che fanno? Me lo annullano? Per cosa? Per un fuorigioco di Brio? Di Brio, capite? Cosa ci faceva lì Brio… (e ride)”.
QUEL FUORIGIOCO CHE NON C’ERA
“Mi sono sentito svuotato, triste, sconsolato. Mi sono detto: se vado dall’arbitro lo meno e mi danno un anno di squalifica, così mi sono accasciato per terra e mi sono messo in quella posizione che Salvatore Giglio ha immortalato. Bella la foto, non la mia preferita, ma bella! Sapete che ho incontrato il guardalinee che ha annullato quel gol? Davvero! Sarà stato una quindicina di anni fa, ero a Singapore e nell’ascensore dell’albergo c’è questo tizio di Singapore che mi guarda e poi, in inglese, mi chiede: mi riconosce? E io: no, mi scusi. E lui: io sono il guardalinee che ha alzato la bandierina per annullare il gol di Tokyo. Capite? Allora l’ho preso per il bavero della giacca e gli ho detto: maledetto! Poi ci siamo fatto una risata. Ovvio, perché alla fine abbiamo vinto, se a Tokyo avessimo perso per quel gol annullato sarei stato meno spiritoso in ascensore”.
GOL PIÙ BELLO?
“Il mio gol più bello non lo saprei scegliere. Direi il primo con il Pescara, perché c’erano tante aspettative intorno a me e con quel gol ero riuscito a confermare che non erano mal riposte, quelle aspettative. Ma ce ne sono molti altri che mi ricordo. Quello all’Ascoli, con il sombrero di tacco al difensore e il pallonetto al portiere… sì bello quello. Merito di Bettega – altra pausa teatrale, poi la battuta fulminante – se non mi avesse dato la palla così male e così indietro non avrei inventato quel colpo di tacco!” (…) Ma anche quello contro la Lazio all’Olimpico, un bel duetto con Boniek”.
IL PESO DELLA MAGLIA DELLA JUVE E ZIBÌ
“Bello di notte? Mah…non sono d’accordo era bello sempre. Quando c’era lui ho vinto sempre la classifica cannonieri, quando se n’è andato non l’ho vinta più. Forse c’è un nesso, no? Era un grande. E sapete una cosa? Ha ragione, anzi ragionissima quando dice che se ad Atene avessimo vinto la Coppa dei Campioni nella sfortunata serata contro l’Amburgo, avremmo vinto quattro coppe di fila. Che Juve quella Juve, piedi buoni in ogni ruolo. E sapete una cosa: quando mi dicono che la maglia della Juventus pesa, io dico: no, non scherzate, la maglia della Juventus è un piacere addosso. E posso dirlo per esperienza diretta”.
LA PARTITA CON L’ASTON VILLA
“Giocavamo contro l’Aston Villa campione d’Europa e abbiamo vinto 2-1 dando una lezione agli inglesi. In quella partita gli italiani giocarono come i francesi, più spensierati e offensivi, e il francese giocò come un italiano, con l’idea che si doveva vincere. Nacque un modo che superava il bonipertismo calcistico del cross dal fondo per il centravanti, tipo Causio per Bettega. Era una Juve che sfruttava tutto il suo potenziale, era la rivoluzione che ci fece vincere tutto”
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Esclusiva Calcio Style, Cardinale chiama Elon Musk:” Io e te per un Milan stellare”
Esclusiva Calcio Style, una notizia é arrivata in redazione nella tarda serata di domenica 17 novembre. La leggiamo qui di seguito in dettaglio.
Gerry Cardinale dovrà restituire una cifra intorno ai 700 milioni entro il mese di agosto nell’anno 2025. Il vendor loan andrà onorato e le intenzioni del proprietario di Redbird sono assolutamente serie.
Dei contatti von gli arabi, Aramco per la precisione, abbiamo già detto e scritto a sufficienza, ma la notizia di oggi ha dell’incredibile.
Cardinale ha chiamato Elon Musk per proporgli di entrare nell’AC Milan come socio di minoranza. Una collaborazione che potrebbe poi sfociare in altre idee e progetti. Quello che ora possiamo raccontare, con l’impegno di approfondire, è che sta nascendo un qualcosa di grosso…e con Musk non potrebbe essere altrimenti.
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