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Napoli: ADL fa ancora infuriare i tifosi azzurri
Pare proprio che nel duro faccia a faccia che si è sviluppato ormai da tempo tra ADL e tifosi, il presidente abbia quasi preso gusto nel fare affermazioni tali da far arrabbiare anche i suoi pochi sostenitori.
Stavolta, oltre alla solita boutade sullo stadio costruito tutto da solo e con soldi propri, oltre alla solita tesi di aver preso il Napoli quando non c’erano neanche i palloni per giocare ( dal tribunale con i soldi prestati da Lotito), tra varie altre stramberie che caratterizzano tale personaggio, ha fatto due affermazioni che davvero sono risultate provocatorie verso chi finora gli ha fatto guadagnare fior di milioni.
Champions a Bari?
ADL ha sostenuto di voler chiedere all’UEFA il permesso di disputare le partite casalinghe di Champions a Bari, a causa della nota vertenza col Comune di Napoli, e di portare i tifosi azzurri nel capoluogo pugliese a proprie spese, affittando dei bus per l’occasione.
L’ennesima provocazione di un presidente che pare provi gusto nel prendere in giro i supporters della propria squadra, cioè i tifosi del Napoli.Innanzitutto ricordiamoci che il Napoli è stato molto sfortunato in occasione del sorteggio Champions, essendo capitato nello stesso girone di PSG, Liverpool e Stella Rossa.
Quindi avrà più che mai bisogno del sostegno di un San Paolo pieno e ruggente, per fare punti e sperare di approdare agli ottavi; cosa questa che per tante ragioni non accadrebbe mai a Bari.
Inoltre tra le tifoserie di azzurri e galletti i rapporti sono pessimi, quindi ci sarebbero dei considerevoli problemi di ordine pubblico da affrontare.Se succedesse qualcosa di spiacevole, chi se ne assumerebbe la responsabilità?
Meglio Champions che scudetto
Un estratto dell’intervista rilasciata oggi alla radio vicina al Napoli “Kiss Kiss Napoli”, è stato estremamente chiaro circa le preferenze del presidente del Napoli riguardo agli obiettivi stagionali e alla sua voglia di portare lo scudetto a Napoli:” E’ importante aumentare la competitività e dunque il fatturato arrivando lontano. Il vero obiettivo è la Champions.
Poi se uno riesce a conquistare anche lo scudetto… ma sono 38 partite e non 13. Ma vincere lo scudetto non mi fa fatturare di più, con la Champions sì e posso acquistare giocatori importanti”.
Varie sono le considerazioni da fare circa questa affermazione.
In particolare, Adl ritiene più facile, per l’attuale Napoli, vincere la Champions piuttosto che lo scudetto, semplicemente in base al numero minore di partite da disputare,senza tener conto del valore assoluto degli avversari, pur avendo costruito una squadra non competitiva affatto per questo obiettivo.
Poi afferma che lo scudetto non gli consentirebbe di fatturare di più e quindi di poter comprare grandi giocatori, se ne deduce (ma lo sospettavano già in molti) che di concorrere per la vittoria in campionato gliene importi ben poco, perché aumenterebbero solo i costi, commettendo al contrario l’errore da lui stesso attribuito a Sarri (cioè scegliere un obiettivo a discapito di un altro) ed indirettamente rivelando il vero motivo della cacciata del tecnico toscano,cioè l’aver tralasciato le Coppe.
Mentre invece lo stesso Sarri, attaccatissimo ai napoletani, voleva a tutti i costi vincere il campionato proprio per far felici i tifosi azzurri, che pongono sempre al primo posto dei loro desiderata l’agognato tricolore.
Inoltre in questo modo dà un messaggio molto chiaro ai giocatori circa l’importanza degli obiettivi stagionali, fornendogli una aprioristica giustificazione in caso di cattivo rendimento in campionato!
Per sempre con Ancelotti:
Infine ADL ha aggiunto di voler affidare per tanto tempo la guida tecnica del Napoli ad Ancelotti( un po’ di tempo fa affermò di voler fare di Sarri il Ferguson del Napoli!), e la società al figlio Edo.
In conclusione dopo questa ennesima mancanza di rispetto di ADL verso i propri tifosi, ci si chiede cosa debba fare di più un presidente per non farsi apprezzare da chi lo vorrebbe sostenere?
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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Milan, esclusione di Leao: scelta tecnica o reale infortunio?
Milan, la gara di questa sera rappresenta uno snodo importante, si cercano obbligatoriamente i tre punti contro una squadra non irresistibile.
Il Milan questa sera cerca la vittoria a Bratislava contro lo Slovan. Non sono più permessi passi falsi, Paulo Fonseca per mangiare il panettone a Natale dovrà vincere e convincere durante le prossime due gare.
In queste ultime ore si è parlato di un Rafael Leao il quale partirà dalla panchina. In effetti il portoghese è uscito malconcio dalla gara contro la Juventus in evidenti difficoltà ad appoggiare a terra il piede destro.
Tuttavia, voci che ci arrivano direttamente dal campo, Leao sembra essere recuperato, ma Fonseca, forse in via precauzionale, opterà per Noah Okafor dal primo minuto inserendo magari il portoghese in un secondo momento qualora le cose non dovessero prendere la giusta piega.
Pare piuttosto curioso che Fonseca in conferenza stampa non abbia fatto menzione dell’infortunio, quindi l’esclusione di Leao può essere catalogata alla voce scelta tecnica.
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Scarpa d’Oro, salgono Retegui, Thuram e Kean: la classifica
La classifica della Scarpa d’Oro 2024-2025, vede tre giocatori della nostra Serie A entrare nella top 10: ecco gli aggiornamenti dopo il weekend calcistico.
C’è un uomo solo al comando nella classifica della Scarpa d’Oro: è Robert Lewandowski, in testa con 30 punti e tornato al gol nel 2-2 del Barcellona a Vigo. Dietro il polacco ora c’è Harry Kane, autore di una tripletta contro l’Augusta, mentre terzi sono Erling Haaland (a secco nella batosta contro il Tottenham), Mateo Retegui e Victor Gyokeres. Per lo svedese, autore di 16 reti, il coefficiente è più basso rispetto a quello garantito ai cinque maggiori campionati europei. L’italo-argentino dell’Atalanta, capocannoniere della Serie A con 12 centri, precede giocatori del calibro di Kylian Mbappé, Cole Palmer, Jonathan David, Mohamed Salah e Vinicius. In forte ascesa anche Marcus Thuram e Moise Kean, protagonisti nell’ultimo weekend in Serie A.
Scarpa d’Oro, la classifica completa
Robert Lewandowski (Barcellona) 30 punti
Harry Kane (Bayern Monaco) 28
Victor Gyokeres (Sporting) 24
Erling Haaland (Manchester City) 24
Mateo Retegui (Atalanta) 24
Omar Marmoush (Eintracht Francoforte) 22
Mohamed Salah (Liverpool) 20
Bradley Barcola (Paris Saint-Germain) 20
Marcus Thuram (Inter) 18
Moise Kean (Fiorentina) 18
Bryan Mbeumo (Brentford) 16
Raphinha (Barcellona) 16
Ante Budimir (Osasuna) 16
Mason Greenwood (Marsiglia) 16
Chris Wood (Nottingham Forest) 16
Vinicius Junior (Real Madrid) 16
Kylian Mbappé (Real Madrid) 14
Tim Kliendienst (Bor. M’Gladbach) 14
Albert Gronbaek (Bodo/Glimt, Rennes) 14
Henrik Meister (Sarpsborg, Rennes) 14
Ayoze Perez (Villarreal) 14
Cole Palmer (Chelsea) 14
Jonathan David (Lilla) 14
Joane Wissa (Brentford) 14
Ademola Lookman (Atalanta) 14
Jonathan Burkardt (Magonza) 14
Matheus Cunha (Wolverhampton) 14
Nicolas Jackson (Chelsea) 14
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