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Fiorentina-Brescia 1-1: le pagelle dei viola
Anche la Fiorentina, finalmente, è tornata a giocare. Ieri a farle visita è stato il Brescia che, nonostante l’ultimo posto in classifica e l’assenza di diversi titolari, è riuscito a strappare un pareggio (1-1) che serve più al morale che ad altro.
Le pagelle viola
Dragowski 7:
Spiazzato da Donnarumma in occasione del rigore, respinge un tiro di Skrabb sul primo palo e compie un intervento decisivo al 96′ su Dessena.
Caceres 4,5:
Tutto sommato non sfigura, ma è molto ingenuo in occasione del fallo da rigore commesso su Dessena e a rimediare il secondo giallo nella ripresa.
Pezzella 7:
Sbaglia in uscita regalando al Brescia l’azione che porterà al rigore, ma si riscatta 12 minuti dopo siglando il pareggio su calcio d’angolo. Nel secondo tempo cresce sventando diversi palloni pericolosi dall’area e va clamorosamente vicino alla doppietta; questa volta a fermarlo ci ha pensato la traversa.
Ceccherini 6:
Partita onesta la sua, senza sbavature. Sostituisce al meglio Milenkovic.
Dalbert 6:
Non gioca male, anzi, nonostante i cross siano molto imprecisi, cerca più volte l’uno due con Ribery e salta spesso Sabelli. Iachini lo toglie nell’intervallo perché ammonito.
Lirola (dal 46′) 5:
In difesa non rischia nulla, ma è quando deve spingere che non si vede mai.
Duncan 5,5:
Primo tempo di sostanza, nel secondo spreca un contropiede decisivo facendosi rimontare da Tonali.
Ghezzal (dal 67′) sv:
Stabilisce un record nella storia della Fiorentina: mai un giocatore era entrato per poi essere sostituito dopo 6 minuti (causa l’espulsione di Caceres). Sicuramente avrà altre occasioni, come confermato dallo stesso tecnico viola nel post gara, il quale si è detto molto dispiaciuto per quanto accaduto.
Milenkovic (dal 73′) 6:
Non al meglio nel pre gara, entra bene e cerca di far salire la squadra.
Pulgar 6,5:
La sufficienza non gliela toglie nessuno: ottime geometrie in mezzo al campo ma sopratutto suo l’angolo per capitan Pezzella. In alcuni contrasti di gioco dovrebbe rischiare maggiormente e metterci più grinta.
Castrovilli 7:
Primo tempo un po’ sottotono, nella ripresa sale in cattedra: ha una padronanza unica del pallone facendo letteralmente impazzire la difesa del Brescia. Sfiora più volte il goal del 2-1.
Chiesa 5:
Primi 45′ inguardabili, nella ripresa prova qualche spunto ma sembra lontano anni luce dal talento visto gli anni precedenti. Per non farsi mancare nulla sbaglia un goal a porta vuota.
Sottil (dal 92′) sv:
Ma Iachini non poteva metterlo un po’ prima?
Vlahovic 6+:
Lotta come un leone facendo a sportellate contro tutta la difesa biancazzurra. Al 53′ gli viene annullato il goal (il secondo dopo quello di Ribery) e al 68′ protegge il pallone da attaccante vero, si gira ma sulla sua strada trova un attento Joronen. Peccato.
Ribery 7,5:
Beh, che dire, semplicemente un fuoriclasse. La prima partita in assoluto dopo 7 mesi (tra l’altro da titolare) e gioca da urlo. Insieme a Castro manda al minacomio la difesa avversaria, segnando tra l’altro un goal annullato per fuorigioco di Vlahovic; pecca un po’ troppo di altruismo.
Cutrone (dal 92′) sv:
Vale lo stesso discorso fatto per Sottil.
All. Iachini 5:
Dopo un primo tempo giocato così e così, la sua squadra attacca per tutti i secondi 45′ facendo il possibile per andare in goal. La sua colpa principale sta nel non aver inserito prima Cutrone e Sottil.
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Lione, vendere o retrocessione: tutte le occasioni
La situazione finanziaria drammatica dell’Olympique Lione ha spinto il club sull’orlo del baratro, con l’obbligo di sanare un buco di bilancio di oltre 500 milioni di euro entro la fine della stagione per evitare la retrocessione d’ufficio.
Con il mercato in entrata bloccato, la squadra dovrà necessariamente cedere i suoi giocatori, creando interessanti opportunità di mercato per molti club, soprattutto in Europa.
Nonostante le difficoltà, la rosa del Lione rimane competitiva, con un mix di giovani promesse e veterani d’esperienza. L’urgenza di monetizzare porterà il club ad abbassare sensibilmente le richieste economiche, rendendo i suoi giocatori appetibili per club di vari livelli.
I principali nomi in uscita dal Lione
1. Georges Mikautadze
Ruolo: Attaccante
Età: 24 anni
Una delle rivelazioni della Georgia agli ultimi Europei. Mikautadze è un prospetto con margini di crescita enormi e potrebbe essere il pezzo più pregiato in uscita.
2. Gift Orban
Ruolo: Attaccante
Età: 22 anni
Talento nigeriano già noto per le sue imprese in Conference League, potrebbe essere una scommessa vincente per diversi club.
3. Alexandre Lacazette
Ruolo: Attaccante
Età: 32 anni
Capitano e simbolo del Lione, Lacazette rimane un attaccante di peso che potrebbe garantire esperienza in un reparto offensivo.
4. Rayan Cherki
Ruolo: Centrocampista offensivo
Età: 21 anni
Considerato uno dei maggiori talenti francesi, Cherki è seguito da diversi club, tra cui la Lazio. Può essere un acquisto strategico per chi cerca creatività.
5. Maxence Caqueret
Ruolo: Centrocampista
Età: 23 anni
Un motore di centrocampo con visione di gioco e capacità di copertura, adatto a squadre di medio-alta classifica.
6. Nicolas Tagliafico
Ruolo: Terzino sinistro
Età: 31 anni
-Campione del Mondo con l’Argentina, offre solidità ed esperienza sulla fascia sinistra.
7. Said Benrahma
Ruolo: Esterno sinistro
Età: 28 anni
– Giocatore versatile e tecnico, Benrahma potrebbe tornare utile per rinforzare le fasce offensive.
8. Nemanja Matic
Ruolo: Centrocampista
Età: 35 anni
– Esperto mediano che conosce bene il calcio italiano, potrebbe attrarre squadre che cercano equilibrio e leadership.
9. Corentin Tolisso
Ruolo: Centrocampista
Età: 30 anni
– Non al massimo della forma, ma con esperienza internazionale utile in squadre ambiziose.
10. Jordan Veretout
Ruolo: Centrocampista
Età: 31 anni
-Ex Serie A, potrebbe rappresentare un buon rinforzo per squadre di fascia media.
11. Anthony Lopes
Ruolo: Portiere
Età: 34 anni
Esperienza e affidabilità tra i pali, adatto per chi cerca un portiere pronto.
12. Lucas Perri
Ruolo: Portiere
Età: 27 anni
Giocatore solido e potenzialmente interessante anche per la Serie A.
Un’occasione unica per i club europei
Con la necessità del Lione di vendere rapidamente, i prezzi di questi giocatori potrebbero essere notevolmente ridotti, creando occasioni di mercato interessanti per squadre di Serie A e di altri campionati europei.
Resterà da vedere chi saprà approfittare di questa situazione critica per il club francese.
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Milan, contro la Juventus Fonseca cambia ancora: nuovo modulo e un’esclusione illustre
Milan, ci sono arrivate alcune conferme in merito a quanto scritto diversi giorni fa. Fonseca cambia ancora e prepara un’esclusione illustre.
Quella contro la Juventus potrebbe già essere vista come una delle ultime chiamate per non perdere le squadre antecedenti e di conseguenza per non scendere a novembre dal treno scudetto.
Sabato 23 novembre nella cornice del San Siro Paulo Fonseca è nuovamente intenzionato a cambiare le carte in tavola cercando di mettere in campo i giocatori più in forma del momento.
Ecco quindi profilarsi l’esclusione di Theo Hernandez in luogo di una difesa a tre e un centrocampo maggiormente corazzato con un presumibile attacco formato da Morata e Abraham con il probabile inserimento di Camarda come sostituto.
Una nuova proposta di gioco che non ci sorprende affatto visto che il tecnico portoghese, prima delle sfide contro Inter e Real Madrid, aveva volutamente cambiato interpreti e moduli uscendone vincitore.
Confermatissimo invece Rafael Leao il cui stato di forma sembra essere tornato ad ottimi livelli, vedasi anche la prestazione di ieri con il suo Portogallo.
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Gerard Piqué: “Nel 2007 stavo per passare alla Juventus”
Piqué è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni, tra cui una dedica al Barcellona: “È un club a parte”.
Il difensore centrale ormai ritirato da qualche anno Gerard Piquè ha svolto un’intervista al Corriere dello Sport in cui ha parlato del suo amore verso il Barcellona, del paragone Messi–Ronaldo e ha svelato qualche retroscena sulla sua carriera. Lo spagnolo dopo aver iniziato da professionista nel Manchester United ha giocato per ben 15 anni nella squadra blaugrana, contribuendo ai successi del club nell’ultimo decennio.
Piquè, inoltre, ha sempre dedicato tutto il suo amore alla causa Barca, partecipando attivamente anche a vicende extra campo in momenti difficili per la sua città.
L’amore di Piqué verso il Barcellona
“È un club a parte. Molto diverso da tutti gli altri club del mondo, e non solo perché la proprietà è divisa per 140mila, i soci. Milan, Inter, Juve, United, Chelsea, City, PSG o Bayern appartengono solo virtualmente ai tifosi, il Barça quasi fisicamente. L’obiettivo di tutti noi è mantenere questa unicità, nonostante in questo periodo non ce la passiamo bene finanziariamente, e trasmettere il senso di appartenenza”.
Successivamente, ha parlato del paragone Messi-Ronaldo esprimendo il suo parere: “Messi è sempre stato diverso dagli altri. Cristiano il migliore degli umani, ma Leo un alieno, non appartiene a questo pianeta. L’ho visto allenarsi ogni giorno facendo cose incredibili, non ci sarà mai più uno con la sua velocità di pensiero e la stessa determinazione. Arrivò a 13 anni, ha giocato assolutamente allo stesso modo sia con le giovanili del Barça sia con la prima squadra”.
Il retroscena del suo possibile passaggio alla Juventus
Infine, Piqué ha svelato che ad inizio carriera era ad un passo da andare alla Juventus, prima dell’inserimento della squadra blaugrana: “L’ultimo anno a Manchester, prima di andare al Barça, stavo per passare alla Juventus. Tornato a casa, non ho più avuto tentazioni. Era il 2007″.
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