Le interviste
ESCLUSIVA – De Bartolo: “Ai giocatori mancano le pa***. Fonseca? Mi ha lasciato di stucco”
Antonio De Bartolo, volto storico della trasmissione sportiva Orazi e Curiazi e speaker radiofonico di Centro Suono Sport, è stato raggiunto e intervistato dalla redazione di CalcioStyle.it per parlare della Roma. Di seguito l’intervista completa.
Face to Face con De Bartolo
Cos’è mancato alla Roma per poter battere il Napoli?
Nella gara contro il Napoli ai giocatori sono mancate sicuramente le pa*** . Ultimamente gli attributi a Trigoria scarseggiano. Fonseca non è più supportato da nessuno: ne dai giocatori ne tantomeno dalla dirigenza. Il tecnico portoghese, a mio avviso, è uno dei migliori ma non è un trascinatore e ha sbagliato a non difendere la persona che lo ha fortemente voluto al comando della Roma. Mi aspettavo che si schierasse dalla parte di Petrachi e, conoscendoli entrambi, questo suo comportamento mi ha lasciato un po’ di stucco.
Fonseca sembra molto confuso. Questo forse perché si sente a rischio?
Fino a qualche tempo fa in casa Roma c’era un po’ più di tranquillità e di equilibrio, ma dopo che la società ha deciso di chiudere i rapporti con Petrachi e mettere tutti sul mercato, anche pezzi pregiati come Pellegrini e Zaniolo, credo che sia difficile per i giocatori giocare al meglio in queste condizioni. Il mio augurio è che la società venga ceduta e che chi susseguirà a Pallotta ponga un veto sulle cessioni dei giocatori essenziali.
Alcuni affermano che la colpa di questi risultati negativi siano da attribuire all’assenza a Trigoria di Pallotta.
Non credo che l’assenza di Pallotta sia un problema. Il Liverpool, così come la Roma, ha un presidente americano che non vede da anni e miete allori da tutte le parti. Il problema, dunque, non è il presidente ma chi fa le sue veci. James è un uomo d’affari e non di sport. Lui è venuto nella capitale non per la passione per i colori giallorossi ma perché vedeva questo club solo ed esclusivamente come un’azienda. Nonostante venga criticato da tutti credo che sotto la sua guida la Roma abbia fatto bene: cinque anni consecutivi in Champions League e una semifinale “rapinata” contro il Liverpool. Se fosse stato costruito il nuovo stadio, comunque, adesso non stavamo a parlare male della Roma e di Pallotta.
Nei giorni scorsi si è parlato di un possibile ritorno di Sabatini…
Nel calcio tutto è possibile e un suo ritorno, così com’è successo in passato con Spalletti, non è da escludere. Alla Roma comunque andrebbe cambiato l’intero organico; in questo momento confermerei solamente gli inservienti di Trigoria. Detto ciò, ammetto che vorrei vedere gente nuova in questa società. Non sono favorevole ai ritorni perché non sempre questi sono stati positivi e poi gli anni passano per tutti… anche per Sabatini. L’uomo giusto per ripartire era Petrachi e purtroppo lo hanno mandato via senza troppi complimenti. Lui era follemente innamorato della Roma ed è stato allontanato perché prendeva sul serio il suo lavoro. Pallotta ha fatto una cazzata a mandarlo via.
Cavani alla Roma…
Mi piacerebbe conoscere il nome di questa possibile nuova proprietà che vorrebbe presentarsi con l’acquisto di Cavani. È vero che l’uruguaiano non è più un ragazzino ma, per l’ingaggio che richiede, questi possibili acquirenti credo che abbiano la possibilità di fare investimenti importanti. Detto ciò credo che l’addio di Pallotta sia molto vicino.
Quanto mancano a questa Roma uomini come Totti e De Rossi?
Certamente uomini del loro calibro avevano un certo peso all’interno dello spogliatoio ma, aldilà del lato carismatico erano entrambi ottimi giocatori. Totti, ad esempio, è stato il calciatore più forte del mondo: “il piede di Dio”. Nonostante nella classifica generale ai primi posti troviamo i nomi di Maradona e Pelè, credo che Totti non è stato inferiore a loro. Dunque, aldilà del carisma, nella Roma mancano giocatori di un altro pianeta come Francesco.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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