Esteri
El Sextuple: quando il Barcellona aprì un ciclo mostruoso.

Era il 2008 quando il Barcellona decise di sostituire l’allenatore Frank Rijkaard con Josep Guardiola, dando inizio ad una nuova era che avrebbe poi scritto le pagine della storia del calcio mondiale. L’allenatore diede vita ad una squadra iperoffensiva che giocava con il famoso Tiki-Taka.
Il pre-campionato
Le cessioni illustri di Gianluca Zambrotta, Ronaldinho e Liliam Thuram scatenarono i tifosi, visto che i blaugrana venivano comunque da due stagioni senza aver vinto alcun titolo; tuttavia gli acquisti furono altrettanto promettenti, se osiamo poi guardare al futuro. Infatti, vestirono la maglia della squadra spagnola campioni come Gerard Piqué, Dani Alves e Sergio Busquets, i quali si aggiunsero a nomi importanti come Messi, Iniesta, Xavi, Eto’o, Henry e Valdés. E’ doveroso ricordare che l’allenatore in seconda era il grande Tito Vilanova.
La stagione
Contrariamente alle aspettative, la stagione 2008/2009 per il Barça fu il raggiungimento di un’impresa unica, mai accaduta nella storia del calcio: la conquista di sei titoli in un anno.
Questa impresa, ricordato come El Sextuple, prevede la vittoria della Liga (quasi da imbattuti), della Copa del Rey (la quale mancava dal 1998), della Champions League (in una strabiliante finale a Roma dove finiscono il Manchester United per 2-0), del Mondiale per Club, della Supercoppa Europea (contro lo Shakhtar Donetsk di Lucescu) e, infine, della Supercoppa di Spagna.
Il presente
A distanza di undici anni, stiamo assistendo forse alla fine di questo ciclo che, nel corso di questo decennio, ha visto il Barcellona raggiungere traguardi stellari. Quella squadra non esiste più, i cicli finiscono, ma ciò che è stato rimarrà di certo nella storia.
Premier League
Chelsea, 2 miliardi di sterline ancora bloccati: il governo inglese li esige

Il Chelsea torna a essere pietra dello scandalo a 3 anni dalla cessione da parte del suo ex proprietario, l’oligarca russo Roman Abramovich.
Era il 2022 quando l’oligarca russo Roman Abramovich fu costretto a cedere il Chelsea a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.
Oggi, a tre anni di distanza e con il conflitto ancora in corso, i ministri britannici stanno valutando la possibilità di portare Abramovich, noto per i suoi legami con Vladimir Putin, in tribunale.
Chelsea, più di 2 miliardi da sbloccare
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, l’obiettivo del governo britannico è quello di sbloccare definitivamente, dopo anni di tentativi infruttuosi, oltre 2 miliardi di sterline (pari a 2,38 miliardi di euro) derivanti dalla vendita del Chelsea. Questi fondi potrebbero essere destinati a ulteriori aiuti per l’Ucraina.
Si tratta di un tentativo estremo, dopo che numerosi tentativi di mediazione con l’ex proprietario del club non hanno avuto successo. Sebbene non sia stata ancora presa una decisione definitiva, la strada sembra ormai tracciata, anche alla luce della decisione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di congelare gli aiuti militari verso l’Ucraina.
Uno scopo umanitario
Nel frattempo, dal Ministero degli Esteri britannico fanno sapere: “Questo governo sta lavorando intensamente per garantire che i proventi della vendita del Chelsea siano destinati il più rapidamente possibile alle cause umanitarie in Ucraina.
I fondi sono attualmente congelati in un conto bancario nel Regno Unito, mentre viene creata una nuova fondazione indipendente per gestirli e distribuirli. I funzionari del Regno Unito continuano a dialogare con i rappresentanti di Abramovich, esperti e partner internazionali, e intensificheremo i nostri sforzi per trovare una soluzione”.
La cessione del Chelsea da parte di Abramovich agli attuali proprietari, Todd Boehly e il fondo Clearlake Capital, è avvenuta per 2,5 miliardi di sterline (circa 2,9 miliardi di euro). L’ex proprietario era stato inserito nella lista delle personalità da sanzionare per i suoi legami con Putin.
Secondo le intenzioni dei vari governi britannici, una quota di circa 2 miliardi di sterline doveva essere destinata agli aiuti per l’Ucraina, ma finora non è stato raggiunto un accordo con i legali di Abramovich.
Nel frattempo, i fondi derivanti dalla vendita sono rimasti su un conto bancario nel Regno Unito, sotto il controllo della società Fordstam, collegata ad Abramovich. In questi tre anni, i soldi hanno accumulato interessi, arrivando a circa 2,7 miliardi di sterline.
Il primo ministro Keir Starmer sta cercando di accelerare il processo per destinare questi fondi, anche in virtù della sua decisione di ridurre l’importo degli aiuti diretti all’Ucraina da parte del governo britannico.
MLS
Messi out, Mascherano: “Nessun’infortunio, a riposo per non rischiare. Non avere il miglior giocatore del mondo è complicato”

L’Inter Miami vince 2-0 contro il Cavalier nella Concacaf Nations Cup senza Messi. Allende e Suárez decidono la partita. Mascherano spiega l’assenza di Leo.
L’Inter Miami continua la sua striscia positiva, conquistando il terzo successo di fila tra campionato e coppe. Nella notte, la squadra rosanero ha battuto 2-0 il Cavalier, formazione giamaicana, nell’andata degli ottavi di Concacaf Nations Cup.
Nonostante l’assenza di Lionel Messi, i ragazzi di Miami hanno trovato la vittoria grazie alle reti di Facundo Allende e Luis Suárez. L’attaccante uruguaiano, ex compagno di Leo ai tempi del Barcellona, continua a dimostrarsi letale sotto porta e fondamentale per il cammino della squadra.

(SPO) 2023 MLS Regular Season: NY Red Bulls vs Inter Miami. August 26, 2023. Harrison, New Jersey, USA: Lionel Messi (Inter Miami) celebrates his goal during soccer match between NY Red Bulls and Inter Miami, valid for Major League Soccer (MLS) East Conference, at Red Bull Arena in Harrison, on Saturday (26). Credit: Leco Viana/Thenews2 (Foto: Leco Viana/Thenews2/Deposit Photos)
Seconda assenza di fila per Messi, le parole di Mascherano
Javier Mascherano, l’allenatore dell’Inter Miami, ha commentato così l’assenza della Pulga argentina nel post-partita:
“Secondo i medici, Leo non ha alcun infortunio, ma sente una certa fatica dopo aver giocato tre partite in sei giorni in condizioni climatiche molto diverse. Dobbiamo prenderci cura di lui e abbiamo deciso di farlo riposare per non rischiare un infortunio lungo. Naturalmente, non avere il miglior giocatore del mondo è complicato per noi, ma dobbiamo anche imparare a giocare senza di lui per proseguire nel nostro percorso di crescita”.
Premier League
Mecacci (agente Tonali): “Sandro tornerà in Italia ma è difficile dire quando”

Sandro Tonali e un possibile ritorno in Italia: l’agente Marianna Mecacci lascia aperta la porta, mentre Milan e Juventus osservano.
I tifosi del Milan continuano a rimpiangere Sandro Tonali, sognando un suo possibile ritorno in rossonero. Un’ipotesi che, nel caso si concretizzasse, potrebbe però vedere la concorrenza della Juventus sul mercato. A riaccendere le fantasie dei sostenitori è stata Marianna Mecacci, agente del centrocampista del Newcastle, che ai microfoni del podcast Di Tutto un Pod di Sportitalia ha rilasciato dichiarazioni destinate a far discutere.
Le Parole di Mecacci su Tonali

SANDRO TONALI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Tornerà in Italia. Quando? Difficile dirlo. E’ un patrimonio calcistico italiano, è bello veder crescere un uomo attraverso le difficoltà”.
Quante possibilità ci sono che Tonali torni in Italia?
“Ho iniziato a seguirlo a Brescia, quell’operazione che lo ha portato in Inghilterra è stata straordinaria, mi rendo conto abbia destato malumori. Tonali, figlio del Milan, fede che c’è e resterà per sempre, viene venduto per una cifra record (60 milioni di euro). E’ stata una scelta anche per provare un’esperienza nuova. Finché ci sarà l’opportunità della Premier la sfrutterà, ma è impossibile pensare che non torni nel calcio italiano”.
Ricordiamo che Tonali è sotto contratto fino a giugno 2028 con il Newcastle, dove finora ha colezionato 4 gol, 2 assist e 8 cartellini gialli in 45 presenze per un totale di 2921 minuti giocati. Da ottobre 2023 ad agosto 2024 non è potuto scendere in campo a seguito di una squalifica di 10 mesi per delle scommesse illecite.
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