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Iachini ha davvero la squadra in mano?

Oltre ai problemi di natura tecnico-tattica, c’è un altro inconveniente nel mondo viola che riguarda l’aspetto gestionale. Soffermiamoci su quanto affermato da Iachini prima di Spezia-Fiorentina: “È stato Amrabat ha chiedere di giocare regista”. Ecco, questa dichiarazione ci preoccupa e non poco. Tralasciando il fatto che un giocatore della forza fisica e dell’intelligenza del marocchino che lo scorso anno, in una mediana a due, ha fatto le fortune di Juric venga a chiedere di giocare playmaker sembra strano, così come strano è anche il fatto che non si accorga che quella posizione – al momento – non fa per lui. Ma ciò che lascia basiti è un tecnico che si fa, se si può dire, “manovrare” da un suo stesso giocatore e questo fa capire come la situazione sia veramente allo sbando.
Iachini, è rottura con lo spogliatoio?
È qui che volevamo arrivare: quanto detto finora ci fa capire come il rapporto con lo spogliatoio non sia più come prima. Il motivo? Aver dato dato la fascia da capitano a Chiesa.
Oltre che un duro colpo per i tifosi (è ormai risaputo che quest’ultimi hanno chiesto al club di non far indossare la fascia di Astori al giocatore), anche il resto della rosa non ha preso bene questo gesto di colui che avrebbe dovuto, in primis, rappresentare la “fiorentinità”.
A tal riguardo, non si è fatta attendere la risposta di Beppe, il quale si è detto estraneo a questa vicenda non immaginando che l’ex numero 25 viola si potesse trasferire alla Juventus. Anche qui, perché non dire la verità? Se i tifosi hanno lanciato l’hashtag #iachiniout, un motivo non di poco conto è anche questo.
Le parole di Biraghi fanno discutere
Dopo la partita persa dalla Fiorentina contro la Sampdoria, ai microfoni di Sky Sport era intervenuto il terzino gigliato Cristiano Biraghi, il quale non aveva usato mezzi termini: “È ufficiale Chiesa alla Juventus? Lo chiedo a voi perché sapete meglio di noi il suo futuro: posso solo dire che non ci ha salutati”. Poche parole che valgono più di mille discorsi…
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Milan, Gabbia: “Siamo stati bravi a recuperarla, grazie anche a chi è entrato. Leao è fortissimo, non deve ascoltare le critiche”

Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi.
Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi. Il giocatore è contento del successo della propria squadra.
Milan, le parole di Gabbia
Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi. Il giocatore è contento del successo della propria squadra.
“Reazione dopo aver preso il primo schiaffo? Non sono d’accordo. Ultimamente non è stato così, a Venezia e Udine abbiamo segnato prima noi. Siamo stati bravi a recuperarla, grazie anche a chi è entrato. Leao è fortissimo, non deve ascoltare le critiche: è un campione che ci coccoliamo ogni giorno perché ci fa vincere le partite. Le somme le tireremo alla fine, inutile parlare ora di quello che sarà alla fine. Dobbiamo cercare di vincerle tutte”.
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Napoli, Spalletti: “Con De Laurentiis rapporto difficile. Avrei preferito…”

Luciano Spalletti parla del suo periodo a Napoli e svela i retroscena del suo rapporto con De Laurentiis: “Avrei preferito più umanità”.

L’URLO DI LUCIANO SPALLETTI CHE PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, le parole di Spalletti
Durante una recente intervista nel programma “Porta a Porta”, Luciano Spalletti ha aperto il suo cuore riguardo al rapporto con Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Il tecnico ha rivelato che il loro legame è stato caratterizzato da tensioni e incomprensioni, sottolineando la mancanza di umanità da parte del patron partenopeo. “Con De Laurentiis rapporto conflittuale,” ha dichiarato Spalletti, “avrei preferito avesse più umanità nei miei confronti visto l’impegno che avevo messo.”
Queste parole lasciano intendere che le frizioni tra i due non sono state risolte e che, da quando non lavorano più insieme, non c’è stato alcun contatto. “Da quando non lavoriamo più insieme non ci siamo più sentiti”, ha aggiunto l’allenatore, lasciando trasparire un certo rammarico per la situazione.
L’impatto emotivo sulla carriera
Spalletti ha anche condiviso come queste dinamiche abbiano influito sul suo stato d’animo e sulla sua carriera. “Niente mi scivola addosso, tutto rimane e tutto mi consuma”, ha confessato, rivelando quanto le tensioni professionali possano avere un impatto personale profondo. Queste dichiarazioni hanno attirato l’attenzione del mondo calcistico, sollevando interrogativi sul futuro del tecnico e sulle sue prossime mosse.
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Fonte: l’account X di Schira
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Juventus Museum ed Allianz Stadium: incrementano le visite

Il rinnovamento in casa Juventus sta portando a raccogliere i frutti di questo investimento. Le visite allo stadio di casa sono aumentate esponenzialmente.
Sarà merito del rinnovato sorriso in campo, del cambio di rotta di Igor Tudor… ma ciò che è certo è che i tifosi della Juventus si sono riavvicinati al club e hanno più voglia di celebrarlo.
Ad indicare questo riavvicinamento è il numero delle visite al Juventus Museum e all’Allianz Stadium durante i ponti di primavera, che hanno subìto un’impennata.
Proprio il club ha fatto sapere, con grande entusiasmo, che nei giorni compresi tra il 18 aprile ed il 4 maggio – compresi i giorni di Pasqua e i ponti del 25 aprile e del 1° maggio – si è segnato un record di ticket strappati all’ingresso della casa juventina.
Se si va, infatti, sul calendario del portale del club bianconero – e si arriva alla sezioni biglietti – si noterà che i 6 turni giornalieri per accedere al Museo e al Tour dello stadio erano quasi tutti sold out (parliamo di accessi a partire dalle 10:15, 11:45, 13:15, 14:45, 16:15 e 17:30). Costi compresi tra i 24 ed i 30 euro.
Sono stati, infatti, ben 9.909 visitatori quelli che hanno varcato il tempio del calcio bianconero e che hanno voluto vivere appieno l’esperienza di un pomeriggio nei luoghi dei loro beniamini. Di questi visitatori, il 73% ha deciso di andare oltre l’esperienza stadio e vivere l’esperienza in modo completo e quindi visitando il bordo campo, gli spogliatoi e gli angoli più nascosti della struttura.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri del Museo e del Tour della Juventus in linea con quelli delle squadre europee
Proprio questo interessamento fa ben sperare e mostra una tifoseria sempre più desiderosa di vivere il calcio come esperienza anche familiare.
Proprio il messaggio sperato e che mostra sempre più quanto il rinnovamento delle strutture calcistiche sia, ormai, una prerogativa imprescindibile; in linea, d’altronde, con le richieste delle società di ampliare e modernizzare gli stadi per avvicinarci ad un modello già rodato nel resto d’Europa.
Comunque resta il dato, oltremodo sorprendente, che posizione lo Juventus Museum e l’Allianz Stadium come due poli attrattivi tra i più seguiti e visitati del Piemonte.
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