Calcio Femminile
Final Four Primavera Femminile, oggi le semifinali
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11 mesi fail

Final Four Primavera Femminile, oggi alle 11:30 l’appuntamento con la prima semifinale tra le 4 migliori squadre: ecco chi ci sarà.
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Ci siamo quasi: la fine del campionato è vicino. Anche per le squadre della Serie A Femminile, Primavera inclusa. Oggi l’appuntamento è alle 11:30 con la prima semifinale di Final Four: le protagoniste saranno Roma e Milan.
Si giocherà in campo neutro: allo stadio Davide Astori del Viola Park, il complesso di proprietà della Fiorentina.
Questo il tweet dedicato alla partita dall’account della FIGC, divisione calcio femminile:
Buongiorno dallo stadio «Davide Astori», Viola Park📍☀️
Alle 11.30 ci sarà la prima semifinale di 𝑭𝒊𝒏𝒂𝒍 𝑭𝒐𝒖𝒓 tra Roma e Milan 🔜
📺 Guarda la partita sul nostro canale YouTube: https://t.co/VO3eZEDQID#PrimaveraFemminile 🟢 pic.twitter.com/1EXsF4uGuC
— FIGC Calcio Femminile (@FIGCfemminile) May 9, 2024
Sia per la Roma che per il Milan U-19, questo è un revival, visto che nelle scorse 2 stagioni si incontrarono nella medesima occasione, ed ebbero la meglio le giallorosse.
Final Four Primavera Femminile, il messaggio del Milan
Questo il testo con il quale il Milan ha preannunciato la sfida di stamattina: “Ancora noi. Ancora contro la Roma. Per la terza volta di fila la Primavera Femminile parteciperà alle Final Four che assegneranno lo Scudetto di categoria. Era un obiettivo, ma non è ancora il traguardo.
Adesso inizia il bello e anche il difficile, perché l’ostacolo è la Roma campione in carica. Le giallorosse rappresentano una sorta di tassa e di tabù, già affrontate in semifinale – come nel 2022 e nel 2023 – e già capace di imporsi in entrambe le edizioni precedenti.
Passo indietro. Il Milan ha terminato il campionato regolare in quarta posizione, dopo aver lottato per la seconda piazza fino in fondo. Se il pareggio casalingo di metà aprile contro la Juventus ha permesso di prendersi il vantaggio necessario per poi accedere alla fase decisiva, quello in conclusione contro il Sassuolo ha impedito di scavalcare proprio le neroverdi – arrivate a pari merito, ma davanti per via degli scontri diretti – e ha aperto al sorpasso dell’Inter.
Il bottino nelle 22 giornate: 45 punti, 14 vittorie, 63 gol (longobardi capocannoniere a quota 15 reti)”.
L’impresa della Roma Primavera Femminile
Come evidenziato anche dal club rossonero, la Roma è l’avversaria più temibile: si è qualificata per questa fase per prima, a due giornate dalla fine della stagione del campionato Primavera 1.
Il suo primato è stato garantito dai gol di Sofia Testa e di Giulia Canale nel corso della partita in trasferta contro la Sampdoria.
Final Four, la seconda semifinale
La Roma di Francesco Viglietta e il Milan di Matteo Zago apriranno le danze delle semifinali.
A seguire, sempre allo stadio Davide Astori si terrà la seconda semifinale: quella tra Inter e Sassuolo, in scena alle 17:30.

Dal 4 aprile è fuori la webserie “Il Futuro è Donna” con le calciatrici della Nazionale. Firmato FIGC aspetta solo di essere guardato.
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Una serie tagata FIGC
“Il Futuro è Donna” è una webserie lanciata dalla FIGC , disponibile sulla piattaforma Sostenabilia.it. Quest’ultima è la nuova piattaforma che racconta la strategia di sostenibilità sociale e ambientale della FIGC. Inoltre, monitora le attività che svolgiamo dentro e fuori dai campi di calcio. Ogni giovedì sarà online una nuova puntata, pubblicata anche sui canali media e social della FIGC. Ma di cosa si tratta?
Dieci calciatrici della Nazionale si raccontano con sincerità e coraggio. L’obiettivo è promuovere l’empowerment femminile e abbattere i pregiudizi in un mondo ancora percepito come maschile. La serie è composta da sei puntate. Due Azzurre per episodio affrontano temi cruciali come professionismo, pari opportunità e bodyshaming. Si parla anche di abusi e scelte affettive, per contribuire alla crescita della consapevolezza sociale. Il format fa parte della strategia di Sostenibilità FIGC e della policy UEFA su uguaglianza e inclusione.
“Il Futuro è Donna”: la prima puntata
Nella prima puntata, già online, le protagoniste sono Laura Giuliani e Barbara Bonansea. Il tema scelto a sorpresa è il professionismo, estratto da una delle sei buste posizionate davanti a loro. Una conquista di civiltà, come l’ha definita il presidente federale Gabriele Gravina, che ha cambiato la storia del movimento. Dal 1° luglio 2022, le calciatrici possono finalmente contare su diritti riconosciuti e un contratto da vere professioniste. Un traguardo possibile grazie all’impegno della FIGC, prima e unica Federazione italiana ad attuare questo cambiamento epocale. Determinante anche il sostegno di club, AIC e AIAC, che hanno creduto in questo passo avanti per tutto il movimento.
“Pensare al professionismo mi rende felice – dice Bonansea. E aggiunge- è un traguardo raggiunto con battaglie condivise: dentro e fuori dal campo. Ci siamo unite come ragazze, come persone e come collettivo per ottenere questa importante tutela.” “Ora dobbiamo continuare a lottare”. Come? “Coinvolgendo le più giovani: nulla di ciò che abbiamo ottenuto è scontato.” Giuliani raccoglie il messaggio e rilancia: “Non si può tornare indietro, questo cambiamento va ben oltre lo sport.”
I prossimi appuntamenti
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Puntata 2 – Abusi
Lisa Boattin e Elena Linari affrontano il tema degli abusi, dalle molestie sessuali agli insulti online. -
Puntata 3 – Giocare in un mondo di maschi
Lucia Di Guglielmo e Cristiana Girelli raccontano cosa significa essere donne in un ambiente sportivo storicamente maschile. -
Puntata 4 – Bodyshaming
Laura Giuliani ed Elena Linari tornano per parlare di bodyshaming e dell’effetto dei giudizi sull’aspetto fisico. -
Puntata 5 – Pari opportunità
Arianna Caruso e Sofia Cantore si confrontano sul tema della parità e delle pari opportunità nello sport e nella società. -
Puntata 6 – Sessualità e scelte affettive
Annamaria Serturini e Rachele Baldi parlano di identità, rispetto e libertà personale.

Finisce con un 3-2 subito dall’Italia contro la Svezia il match del 4 aprile. È la seconda giornata consecutiva in cui le Azzurre portano a casa la sconfitta.
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Come è andata
La partenza è ottima. Si apre il sipario con la Svezia che batte il primo calcio. Dopo pochi secondi dal fischio d’inizio l’Italia domina la partita con la rete di Severini al primo minuto. Cambiaghi tenta il goal che non va a buon fine. Le scandinave percepiscono il distacco e reagiscono in ripresa con Asllani che segna il pareggio. Al 75′ Angeldal porta la Svezia al vantaggio.
Cambiaghi non ci sta, ritenta la rete e riporta al pareggio le azzurre. A questo punto il match sembra concluso ma nel recupero Rolfo porta a casa la vittoria segnando il 3-2. Per un errore di Oliviero. Una vittoria sfumata per un solo gol: le Azzurre di Soncin incassano la seconda sconfitta consecutiva. La possibilità di agguantare il pareggio svanisce all’ultimo respiro, con una rete arrivata a tempo scaduto.

ARIANNA CARUSO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Italia in fondo alla classifica
L’Italia di Soncin resta ferma a tre punti, conservando il terzo e penultimo posto nel girone. Domani affronterà la Danimarca nella quarta sfida del gruppo, avversaria che all’andata si era imposta per 3-1 sulle Azzurre. Quella di venerdì era una partita importante. L’obiettivo è quello di fare bene alla prossima giornata per riuscire a rimanere nella Lega A di Nations League.
Secondo quanto dichiara Soncin quello appena subito è un risultato che non ripaga. Soprattutto se si guarda alla buona prestazione delle ragazze che sono rimaste costantemente in partita dall’inizio alla fine. Purtroppo non tutte le situazioni possono essere controllate. Il mister mantiene comunque la fiducia per il futuro e si aspetta un buon risultato contro la Danimarca, in programma domani, martedì 8 aprile, alle ore 18:00.
Sfortuna o ingenuità?
Tanti tentativi, poca precisione. In partite come questa, ogni dettaglio fa la differenza, soprattutto nei minuti finali. L’errore di postura di Oliviero, che ha portato al goal della sconfitta, ne è un esempio lampante. Lavorare su queste imperfezioni potrebbe cambiare il risultato. Potrebbe essere emozione o potrebbe essere ingenuità: forse entrambe. Se si vuole fare bene nella prossima giornata c’è da lavorare proprio sulle piccolezze.
Calcio Femminile
Las Leonas, calcio e riscatto sociale
Pubblicato
6 giorni fail
03/04/2025By
redazione
Una storia di sport, immigrazione e diritti. A mesi dalla messa in onda, è importante riparlare della docuserie Las Leonas – La coppa del mondo, firmata Rai3.
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LA FORMAZIONE DELL’ ITALIA FEMMINILE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Las Leonas è calcio e identità
Diretta da Isabel Achaval e Chiara Bondì, la docuserie Las Leonas è tratta dall’omonimo documentario di Nanni Moretti. Mostra le difficoltà e i sacrifici delle protagoniste, descrivendo come il calcio rappresenti per loro libertà e riscatto. Le registe dicono: “Quando le vediamo giocare accade qualcosa di speciale. Il campo diventa luogo di emancipazione”.
Las Leonas racconta la sfida di otto squadre femminili di donne immigrate a Roma e Torino, un’integrazione reale. Non è solo sport, ma un atto di appartenenza che supera il campo da gioco. Ana, nata in Moldavia e ora italiana, gioca con la maglia azzurra: “I valori sono quelli che mi ha dato mia mamma, ma le abitudini le ho prese dall’Italia.”
Sport, immigrazione e politiche miopi
L’Italia si vanta della sua tradizione calcistica, ma quanto spazio hanno le donne e le atlete straniere? Las Leonas mostra le contraddizioni di un Paese che sfrutta le donne immigrate e contemporaneamente le esclude dalla società. Mentre la politica discute di confini e cittadinanza, queste donne mostrano che l’integrazione è una realtà vissuta ogni giorno: sia in campo che fuori. Eppure, le istituzioni non fanno abbastanza per sostenerle: il calcio femminile in Italia resta sottopagato e poco considerato e i diritti delle migranti sono ancora un tema controverso.
Las Leonas: un messaggio potente
Las Leonas non è solo sport. È un manifesto politico. Queste donne corrono con passione e orgoglio. Sono un simbolo di unione, rispetto e inclusione. La loro lotta sul campo, purtroppo, riflette quella che vivono ogni giorno nella società italiana, dove spesso vengono marginalizzate e ignorate. A dicembre la docuserie è passata inosservata. Oggi, però, è il momento giusto per riscoprirla, per darle il giusto riconoscimento e per ascoltare le storie di queste atlete, che sfidano le barriere culturali e sociali.
Il calcio, in questo caso, diventa più di un gioco: è uno strumento di resistenza, di empowerment e di cambiamento. Las Leonas ci offre una visione di un’Italia diversa, in cui la diversità non è un ostacolo, ma una risorsa. L’inclusione che vediamo sul campo dovrebbe essere la stessa che dovrebbe caratterizzare ogni angolo della nostra società. Le storie di queste donne non devono essere dimenticate, ma prese come esempio in un mondo che sembra non volerle vedere.
Maria Laura Melis
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