Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Leonardo Frenquelli, giornalista di Radio Romanista e grande esperto della Roma. Soprattutto Femminile.
Assiduo frequentatore dello stadio Tre Fontane di Roma che ospita le partite della Roma Femminile, Frenquelli ci ha parlato del presente e del futuro delle giallorosse e delle prospettive dei loro colleghi della Prima Squadra Maschile. Anche in ottica europea.
Di seguito la nostra intervista:
La Roma Femminile non perde una partita dal 14 dicembre, quando si scontrò con il PSG nella fase a gironi. Secondo te, oltre che lo Scudetto, riuscirà ad aggiudicarsi anche la Coppa Italia?
“Certamente in Italia la Roma parte favorita in ogni competizione, al di là dell’avversaria che le si para davanti. È una superiorità conclamata e dimostrata nel corso della stagione che, al netto di un gennaio difficile per tanti motivi, si è ristabilita da febbraio in poi e, a meno di sorprese, potrà portare la squadra di Spugna al trionfo in campionato e presumibilmente anche in Coppa Italia“.
Quali sono, a tuo parere, le giocatrici indispensabili per una Roma vincente? Quali sono i fattori sui quali dovrà puntare la RF per avere la meglio sulla Fiorentina?
“Linari, Giugliano e Haavi. Sono state loro tre a fare la differenze più spesso in quest’annata e, soprattutto, quando loro sono in forma la Roma ha una marcia in più rispetto a chiunque. La Viola è l’altra squadra più in forma del campionato, è in forte crescita e probabilmente è un avversario più ostico di quanto sarebbe stata la Juventus (ora nel pieno di una crisi, quasi una rivoluzione).
Dire che nella gara secca può accadere di tutto è una banalità ma è anche vero, resta il fatto che se la Roma fa la Roma difficilmente vedrà sfumare i suoi obiettivi. La differenza, più di ogni altra cosa la fa il ritmo gara che la squadra riesce a tenere, come si è visto anche negli scontri diretti con la formazione di De La Fuente: quando le giallorosse vanno a “ritmo Champions” non ce n’è per nessuna italiana”.
Quali sono gli ingredienti segreti di questa Roma? Che cosa l’ha portata ad essere la squadra più forte della Serie A Femminile?
“Esperienza, idee, rinforzi mirati e consapevolezza. In una crescita costante e progressiva culminata con lo Scudetto la Roma si è ritrovata in vetta al campionato sapendo di meritare di starci per qualità e ampiezza della rosa, per la bontà delle indicazioni di Spugna e per la mentalità che tante giocatrici hanno pian piano fatto diventare parte integrante della squadra.
Il mercato nel corso degli anni, sia in entrata sia in uscita, ha avuto ovviamente un ruolo fondamentale con tante scelte e investimenti progressivi che hanno fatto sì che fosse possibile alzare l’asticella sempre di più”.
Fammi due nomi, della Prima Squadra femminile, di giovani sulle quali puntare forte.
“Per quanto riguarda la squadra di Spugna come nomi io metto Pilgrim e Kramzar. La prima è stata ben pagata dal club giallorosso e la volevano anche tante big europee, ma già dalle prime uscite ha fatto vedere grandi cose e penso che abbia enormi margini di miglioramento, soprattutto seguendo l’esempio di Haavi. Kramzar è ancora più giovane e di indubbio futuro per tecnica e caratteristiche fisiche, sperando che i problemi muscolari che la stanno infastidendo in questa stagione non siano figli di una fragilità strutturale”.
Un tuo giudizio sulle prime 12 partite con Daniele De Rossi in panchina (inclusa quella di stasera, Fiorentina-Roma).
“L’impatto che ha avuto De Rossi sul gioco e sui risultati della Roma ha pochi precedenti
La Roma ha fatto bene a mandare a Firenze Belotti?
“Il Gallo è in prestito ed è da capire quali siano le intenzioni da giugno in poi, ciò che è certo però è che Belotti in giallorosso non è riuscito a rendere come avrebbe dovuto soprattutto dal punto di vista realizzativo, al netto di sfortuna, infortuni e dell’innegabile impegno profuso dal calciatore. Quello “zero” nelle reti segnate nella scorsa Serie A non lascia tante interpretazioni: ha fatto bene, poi si vedrà”.
La Roma Maschile può farcela ad entrare in Champions League?
“Può farcela. Serve una continuità importante e la giusta gestione delle forze considerando anche l’Europa, però la squadra ha le carte in regola per arrivare al quinto posto (che potrebbe bastare) e forse addirittura al quarto in base a cosa fanno Bologna e Atalanta. Fondamentale sarà arrivare alla fine di aprile con un bel “bottino” di vantaggio sulla sesta”.
Davanti a sé, la Prima Squadra Maschile ha tante sfide ardue. Prima il Derby di Roma del 7 aprile, poi le sfide con i club che la precedono in classifica: Bologna il 21 aprile, Juventus il 5 maggio, Milan il 31 maggio. Con il fiato sul collo di Napoli (28 aprile) e Atalanta (12 maggio). Quale sarà l’avversario più difficile da battere?
“Il derby è una sfida mentale ancor prima che di campo e quasi impronosticabile. Per le singole sfide è tutto molto da capire perché col cambio in panchina non si hanno ora dei riferimenti chiari rispetto a quanto già visto. Il Bologna e l’Atalanta sono le vere contendenti per il quarto posto, quindi al di là di quale gara possa essere singolarmente impegnativa, quelle due saranno dirimenti per la corsa Champions e impegnative anche dal punto di vista della personalità. L’undici di DDR può comunque giocarsela con tutte a viso aperto”.
ROMELU LUKAKU, FOTO DI FORNELLI/KEYPRESS
A fine stagione, secondo te, Lukaku resterà giallorosso? E Dybala? Da parte del centravanti belga, tra risatine e risposte a mezza bocca, qualcosa è trapelato in merito…
“A fine stagione a Trigoria cambierà tanto, a partire dal ds, aspettando di capirne il nome e quali siano le intenzioni della società nei confronti del tecnico attuale (sarebbe sbagliato per me non rinnovarlo, allo stato attuale delle cose).
Le valutazioni sul centravanti da fare sono tante e non mi sento di sbilanciarmi particolarmente: su Lukaku la certezza è che il riscatto è molto esoso, senza dimenticare che la Roma ha in rosa anche il rientrante Abraham e la fine della validità del Decreto Crescita (il belga ha fatto una battuta tipo “non parlo per non fare polemiche in Inghilterra”, nulla di particolarmente illuminante).
Dybala ha un altro anno di contratto e l’auspicio è chiaramente che possa quanto meno rispettarlo evitando anche discorsi di clausole varie. Ciò detto, gli aspetti da valutare sono talmente tanti e in parte anche dipendenti da quelli che saranno i risultati che parlarne dettagliatamente adesso è fin troppo complesso”.
Ringraziamo Leonardo Frenquelli per il tempo che ci ha dedicato.
Aggiornato al 13/03/2024 16:46
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