La storia tra il Milan e Bonaventura è ormai giunta ai titoli di coda. Jack saluta il popolo rossonero con le lacrime agli occhi
Dopo sei anni, le strade di Jack Bonaventura e del Milan si dividono. Il centrocampista, negli anni trascorsi in rossonero ha totalizzato 154 presenze condite da 30 gol e una Supercoppa Italiana, vinta nel 2016 a Doha ai danni della Juventus.
Dopo aver lasciato in lacrime San Siro, restando per qualche istante da solo e accovacciato al centro del campo, Bonaventura saluta il popolo rossonero. Jack non sarà stato un campione, ma il suo rendimento è stato sempre nettamente sopra la sufficienza.
Calciomercato Milan, l’offerta rossonera per l’attaccante da doppia cifra
L’ultimo giorno della sessione di mercato estiva del 2014, Jack Bonaventura è a Milano per vestire i colori nerazzurri. La trattativa si blocca a causa della mancata cessione di Fredy Guarin, e il Verona prova a inserirsi ma l’Inter torna alla carica. Poi salta tutto e Jack si autoconvince di restare all’Atalanta, ma una chiamata in zona Cesarini del Milan
cambierà il suo destino.Quando si presenta al Milan, sorride: “Era da tanti anni che aspettavo un’occasione così importante. Il sudore e il sacrificio mi hanno portato qui. Spero sia un punto di partenza”.
Galliani racconta in modo minuzioso l’arrivo di Bonaventura al Milan. Alle 20 i rossoneri scoprono che Biabiany ha problemi cardiaci e dunque il trasferimento non si conclude. Il condor sta a Casa Milan e mangia dei toast accompagnati da due spritz. Attendeva la chiusura del calciomercato alle 23.00. Alle 21:30, però, a Casa Milan si presentano il presidente dell’Atalanta, l’amministratore delegato, il direttore generale, Bonaventura e il suo agente. Galliani li fa accomodare e, senza intoppi, trovano l’accordo.
Calciomercato Milan, dietrofront rossonero: il giocatore può restare
I sette milioni del suo cartellino, dal popolo rossonero, è stato letto come il migliore investimento degli ultimi anni del Milan.
Bonaventura non è un campione, come ha ammesso più volte egli stesso, “Ho fatto il percorso di tutti, se non sono fenomeni”.
Nonostante non sia un centrocampista di caratura mondiale, è uno dei giocatori italiani migliori nel suo ruolo.
Avrebbe desiderato un prolungamento di contratto col Milan, ma la dirigenza rossonera non ha creduto in lui. Il leader silenzioso e timido andrà via e, nel tragitto, alle sue spalle lascerà un ricordo bellissimo dei suoi anni in rossonero.
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