L’oramai ex-terzino del Nizza, Youcef Atal, è stato costretto all’esodo in Turchia per aver difeso la Palestina sui social.
Youcef Atal è l’ultima vittima dell’omertà francese, che da mesi oramai vieta in maniera sistematica le manifestazioni pro-Palestina.
Il terzino algerino (oramai ex-Nizza) si è trasferito in Turchia, all’Adana Demirspor, dopo essere stato messo fuori rosa dal suo club.
Il motivo? Un video, di un noto predicatore palestinese, condiviso sul suo profilo Instagram all’indomani dell’attacco di Hamas.
Atal aveva ricevuto una squalifica di otto giornate dalla FFF e una multa da circa 40 mila euro, ma contestualmente era stato messo fuori rosa a tempo indeterminato e da quel momento non ha più giocato un singolo minuto con il Nizza.
Di seguito, il comunicato ufficiale del club nizzardo:
❝A sei mesi dalla naturale scadenza contrattuale, Youcef Atal lascia il Nizza e va in Turchia dopo 5 stagioni e mezzo in rossonero: in cui ha totalizzato 115 presenze e segnato 12 gol. Il nazionale algerino giocherà nella Super Lig turca e si aggregherà all’Adana Demirspor, attualmente nona in classifica.
Arrivato a Nizza nel 2018, il terzino ha eccitato il pubblico con le sue giocate durante la prima stagione. Sfortunatamente, gli infortuni lo hanno punito puntualmente in questi anni. Tuttavia, quando è stato in campo è sempre stato in grado di fornire grandi prestazioni: come quella sciorinata contro lo Strasburgo a Settembre. Il club gli augura tutto il meglio per la sua carriera.❞
Sin dall’attacco di Hamas, nei territori israeliani posti al confine con la striscia di Gaza, del 7 Ottobre, la Francia ha adottato una repressione sistemica di tutte le manifestazioni pro-Palestina sul suo territorio.
I divieti e le repressioni si sono fatte via via sempre più intensi, nonostante il Consiglio di Stato Francese (l’equivalente del massimo organo della giustizia amministrativa italiana) avesse sconfessato il governo transalpino.
Il Conseil d’État si è espresso su richiesta del Palestine Action Committee (una associazione no-profit che difende e rivendica il diritto all’autodeterminazione dello Stato di Palestina) e ha dichiarato “illegittimo il blocco sistematico delle manifestazioni pro Palestina“.
Le manifestazioni in pubblica piazza hanno potuto riprendere soltanto fra la fine di Novembre e l’inizio di Dicembre.
Aggiornato al 10/02/2024 11:44
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