Rispetto a qualche anno fa, oggi il calciomercato si conduce in modo totalmente diverso: ne ha parlato il giornalista Sky Luca Marchetti in un’intervista.
Il calciomercato? Radicalmente diverso rispetto al passato. A RadioFirenze Viola, nell’ambito della trasmissione radiofonica Scanner, il giornalista Sky Luca Marchetti ha parlato della sua trasformazione.
Con l’ausilio delle nuove tecnologie, racconta il giornalista, il calciomercato si è spostato quasi totalmente in una dimensione digitale, che non comporta una relazione diretta tra gli interlocutori.
Una trasformazione che ha privato di fascino le consuete trattative di calciomercato.
“A livello fisico il calciomercato ha perso un po’ di appeal. Le trattative venivano fatte in presenza. Piano piano invece con la tecnologia si lavora in maniera diversa.
Le big si sono molto internazionalizzate. Negli ultimi giorni, a meno che non hai l’acqua alla gola, il grosso lo hai fatto. Non ci sono più quelle grandi squadre che ti fanno il colpo vero nei prossimi giorni.
Il calciomercato alla famosa chiusura della porta ci sono molti più giornalisti che uomini di mercato”.
Stando alle parole di Marchetti, la consuetudine del calciomercato dell’ultimo minuto sarebbe in declino.
“Serve più alle piccole, per un semplice discorso economico. Per strappare le condizioni più favorevoli tiri fino all’ultimo. Con le squadre straniere soprattutto fai un mercato di risulta”.
C’entra anche e soprattutto la globalizzazione, che investe un po’ tutti i settori di mercato:
“Si va più verso l’Est al giorno d’oggi. Si segue anche le mode che ti permettono anche di far scoprire determinate giocatori. Oggi puoi vedere i calciatori nei video, poi guardi i dati e poi vai a vederli di persona.
Poi rimangono gli artigiani della qualità come Corvino o Angelozzi. Sono sicuro che anche loro però si sono attualizzati per cercare di reggere il passo con gli altri.
Il decreto crescita poi ha favorito la globalizzazione. Ti costa meno andare a prendere un giocatore all’estero”.
Ti è capitato che un club non sapesse che un calciatore fosse acquistabile?
“Spesso è capitato il contrario. Cioè non sapeva che non fosse acquistabile per esempio per via dei passaporti”.
Secondo Luca Marchetti, a fare il prezzo di un giocatore è sempre il club acquirente: “Il prezzo secondo me lo fa chi compra e non chi vende. Il giocatore vale il prezzo a cui tu riesci a venderlo.
Ci sono delle agenzie che riescono in qualche modo a fornire un range di prezzo contando tante cose. È complicato trovare il prezzo giusto per un calciatore, e allo stesso tempo è difficile mettere una clausola.
Adesso sugli ingaggi siamo fuori da ogni tipo di logica. Ma questo dipende soprattutto dai campionati stranieri, come l’Arabia Saudita. L’unica speranza è quella di strapagarli per farli andare in questi campionati”.
Aggiornato al 09/11/2023 9:27
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