Zlatan Ibrahimovic è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più carismatici di questo Milan, i tifosi seguono appassionati ogni suo gesto e stanno attendendo con il fiato sospeso notizie confortanti in merito al rinnovo del contratto.
Rinnovo Ibrahimovic, una questione ancora del tutto aperta che probabilmente terrà banco da qui fino alla fine della stagione. Come ben sappiamo, lo svedese è stato ed è tuttora un elemento fondamentale per l’economia della squadra, sia in campo che all’interno delle mura di Milanello. Dal suo arrivo lo scorso gennaio ne sono successe di cose, il suo Milan ha iniziato a navigare in acque decisamente più tranquille e grandi meriti sono a lui riconosciuti sul fatto che abbia dato una “raddrizzata” all’intero spogliatoio introducendo regole severe, disciplina, attaccamento al lavoro, cose che dovrebbero essere scontate, ma non sempre.
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I presupposti parrebbero quindi buoni per un rinnovo tranquillo, ma con Ibrahimovic e soprattutto Mino Raiola di tranquillo c’è poco, anche se come andremo a vedere, in questo caso il procuratore potrebbe nn avere un ruolo chiave. La convinzione di rinnovare deve soprattutto partire dalla testa di Ibrahimovic, lo stesso giocatore infatti già la scorsa estate aveva meditato di chiudere la carriera a causa della lontananza dalla famiglia, ricordiamo che moglie e figli risiedono in Svezia. Decisivo in quell’occasione era stato il tecnico Stefano Pioli
il quale aveva attuato una vera e propria opera di convincimento sullo svedese che alla fine aveva accettato di prolungare per un altro anno.L’altro legittimo dubbio proviene ancora dallo stesso giocatore e di riflesso anche dalla società, ossia preoccupano le condizioni fisiche dell’attaccante. Nonostante prestazioni di assoluto spessore condite da un buon numero di reti, è impossibile non tenere conto dei numerosi infortuni fino a qui occorsi al giocatore, noie muscolari, cose di poco conto, ma che di fatto hanno tenuto il classe 1981 lontano dai campi di gioco per diverso tempo, non ultimo lo stop di questi giorni che gli farà saltare almeno tre incontri.
In caso – come si spera – di qualificazione alla Champions League potrebbe essere difficile rinunciare per lunghi periodi alle prestazioni dell’attaccante di fatto principale in dotazione al Milan, abbiamo visto che sia Rebic che Leao non hanno nelle corde il gioco della prima punta, pertanto questo potrebbe essere un problema.
Come d’altro potrebbe essere un problema, e lo sarebbe di sicuro, ricorrere al mercato per acquistare un altro attaccante, lo stipendio di Ibrahimovic, di certo non inferiore ai 7 milioni di euro, non darebbe troppi margini economici al club per l’acquisto di un prolifico bomber da area di rigore, uno alla Icardi, tanto per non fare nomi. Due stipendi da top player nello stesso reparto sarebbero difficilmente sostenibili ed al momento Mario Mandzukic non starebbe offrendo le garanzie richieste.
Molti dubbi quindi, certezze ancora poche, riteniamo quindi che la situazione di stallo proseguirà ancora per un mese o due, giusto il tempo per capire come e quanto Ibrahimovic potrà ancora essere utile alla causa, purtroppo l’anagrafe nel suo caso sta diventando impietosa e nonostante un esemplare comportamento in campo e fuori, da professionista vero, impossibile non tenere conto di queste considerazioni che la dirigenza peraltro sta facendo da almeno un paio di mesi.
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