L’Hellas Verona chiude il proprio mercato invernale senza cedere i giocatori più importanti del club che erano nel mirino di grandi squadre. Lo riporta il Corriere di Verona.
L’Hellas sta cercando di raggiungere la salvezza il prima possibile e successivamente fare il salto in classifica.
Ma non è tutto qui, il presidente Setti in questa finestra di mercato ha rifiutato offerte irrinunciabili. Partendo dal difensore Casale che era stato richiesto dalla Lazio di Lotito al centrocampista Barak con vari interessamenti di club esteri, sia inglesi che spagnoli.
Setti potrebbe fare una grossa cassa con la cessione di Barak e reinvestire una solida plusvalenza.
In questa stagione ha realizzato otto gol e fornito tre assist. Un ottimo rendimento per lui.
I principali problemi sono sorti a causa di altre cessioni. Infatti l’Hellas Verona dopo aver ceduto il difensore Magnani alla Sampdoria e Cetin in prestito al Kayserispor oltre all’infortunio di Pawel Dawidowicz, è rimasta molto scoperta in difesa.
Infatti proprio per questo motivo si è deciso di trattenere il difensore Casale che viaggiava in direzione Lazio
ma aveva anche interessamenti da altre squadre italiane.Dalla Sampdoria è arrivato Federico De Paoli in prestito con diritto di riscatto.
Poi è stato preso, Panagiotis Retsos, il centrale difensivo greco arrivato dal Bayern Leverkusen.
È stato acquistato il centrocampista, Mateusz Praszelik, per due milioni di euro allo Slask Wroclaw.
Il difensore Cetin è tornato in Turchia al Kayserispor, in prestito secco.
Ragusa si è trasferito a titolo definitivo al Lecce in Serie B.
Il difensore Magnani è andato in prestito con diritto di riscatto alla Sampdoria.
Mentre sono rimasti: il croato, Nikola Kalinic, che poteva essere destinato ad essere il vice di Immobile alla Lazio e l’attaccante Kevin Lasagna.
Sicuramente il calciatore della Nazionale ceca, Antonín Barak, avrà molte offerte e sarà difficile trattenerlo ancora.
Comunque se l’Hellas l’avesse ceduto già nel mercato invernale l’avrebbe colmata con l’arrivo del nuovo giovane calciatore polacco, Mateusz Praszelik.
Praszelik ha scelto la maglia numero 88 che aveva già nella sua precedente squadra, il numero che per i neonazisti identifica Hitler. Non sono mancate certamente le polemiche.
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