Il voto sul mercato del Milan

Ed anche quest’anno i battenti del mercato si sono chiusi. È stato un mercato lungo, estenuante, pieno di colpi già fatti, poi smentiti, rincorse annose a giocatori mai arrivati, false promesse, falsi accordi, ma non vi dico nulla di nuovo, ogni anno è così. Quello rossonero ritengo sia stato un mercato di luci ed ombre, ma non vi svelerò subito la mia opinione, il mio voto lo dirò più tardi, prima voglio esprimere le mie perplessità, i miei dubbi su un mercato senz’altro scevro da grandi nomi.

Iniziamo appunto dai nomi, che come dicevo prima non sono grandi, non é arrivato alcun campione, ma questo non deve destare scalpore o preoccupazione. Se chi arriva riesce a stupire e a far il suo, va bene. La mia perplessità è se chi arriva non si rivelerà all’altezza della situazione, già non era un nome prima, figuriamoci dopo un anno di prestazioni stentate, ergo non si venderà più. Ed è tutta qui la crisi del Milan attuale, una squadra piena di non campioni arrivati per cifre importanti – e dobbiamo ringraziare solamente la sciagurata dirigenza Fassone Mirabelli – che ora non si vendono nemmeno quasi regalandoli. Andrè Silva lo voleva nessuno a 38 milioni, cifra che l’ha pagato il Milan, non lo volevano nemmeno per 25, e potrei andare avanti per altre decine di giocatori, Laxalt per ultimo, dato in prestito più per un’opera pia del Torino che non per bravura della dirigenza rossonera.

Un’altra preoccupazione che rappresentata dalla mancata collaborazione tra dirigenza e tecnico. Si fa un gran parlare che il mercato viene condotto di comune accordo tra società ed allenatore, nel caso del Milan tutte balle. Perché quindi Giampaolo non fa giocar Leao perché non ne conosce le caratteristiche? Se avesse avallato l’acquisto le caratteristiche tecniche le conoscerebbe bene, o no? E Krunic? L’ha avuto due in allenamento, è stato il primo acquisto ad arrivare a Milano e sembra già bocciato senza nemmeno uno scorcio di minuto in campo. E che dire di Correa, Giampaolo l’ha chiamato a gran voce considerandolo importante per le geometrie del suo Milan e dopo due mesi di corte serrata alla fine è arrivato Rebic. Per due mesi si è cercato un giocatore veloce, fantasioso e duttile per prendere un giocatore tutto muscoli e forza fisica. Pochi soldi, ma anche pochissime idee molto confuse.

Ebbene dopo queste premesse il mio voto sembra proiettarci verso un’insufficienza ed invece no, al mercato rossonero dò un sei, una sufficienza piena giustificata dal fatto che fare mercato sulle macerie lasciate da altri non è stato facile, la società è profondamente cambiata, le idee sono diverse ed al tempo stesso manca il tempo per ripartire con gradualità, serve fatturare e per fatturar bisogna vincere e per vincere non si può scendere in campo con i giovani della Primavera, con tutto il rispetto. Però non si può nemmeno mettere le mani in modo massiccio al portafoglio perché ci sono i rigidi paletti del FairPlay finanziario che di fatto hanno limitato il raggio d’azione della società non permettendo ovviamente grandi colpi. Probabilmente Boban e Maldini pensavano di fare qualcosa di più speranzosi di fare un mercato in uscita migliore, invece i grandissimi problemi a liberarsi di troppe zavorre hanno limitato di molto il mercato in entrata. Se non vendi non puoi comprare, e non possiamo certo farne una colpa alla dirigenza attuale se si sono trovati un organico difficile da gestire è da vendere. Se rovesciamo la medaglia troviamo acquisti di qualità, Bennacer è un giocatore interessante, si é già mosso molto bene sabato scorso e in questo Milan può fare la sua figura. Duarte è stato il migliore centrale del Brasile, Leao è un giovane molto interessante che però deve giocare e Rebic lo conosciamo, è uno che non molla mai e sarà in grado di far carattere anche negli spogliatoi.

Nessun grande nome quindi, ma giocatori funzionali che se entreranno nelle geometrie di Giampaolo, e qui altri dubbi, potrebbero fare molto bene. Servirà tempo, serviranno partite e servirà anche un’anima buona dose di buona sorte che l’anno scorso è venuta a mancare, ma questo Milan a mio parere è una buona squadra che giocherà per arrivare al quarto posto, in fondo serve un po’ di entusiasmo, le qualità ci sono e non dimentichiamoci che la società è stata bravissima a non vendere i pezzi pregiati su cui porrà le basi per ripartire al meglio.

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Pubblicato da
Mauro Vigna

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