Calciomercato
James Rodriguez: la storia infinita…
Ogni campagna acquisti ha bisogno di una sua telenovela per far infiammare la tifoseria e rimanere con il fiato sospeso fino alla chiusura del calciomercato.
L’anno scorso si parlava di un ritorno di Cavani, invece in questa sessione di mercato il nome più in voga è James Rodriguez, giocatore in forza al Real Madrid che è appena tornato da un prestito al Bayer Monaco dove non ha espresso le sue capacità fino in fondo e anche per questo motivo Zidane ha deciso di metterlofuori rosa.
All’inizio si credeva che la trattativa potesse concludersi in tempi brevi ma così non è stato, convincere il giocatore è stato molto facile sono bastate le chiamate di mister Ancelotti ed i buoni rapporti tra la dirigenza napoletana e il procuratore Jorge Mendes, l’ostacolo più grande è l’accordo tra i club, il Napoli vorrebbe il colombiano con la stessa forma che due anni fa ha permesso al Bayern di poter avere il giocatore cioè un prestito biennale con diritto di riscatto fissato a 42 milioni, ma questa volta Florentino Perez si è opposto per due motivi: James ha il contratto in scadenza tra 2 anni quindi in caso di mancato riscatto rischierebbe di perderlo a zero e poi non si può sottovalutare il dato anagrafico perché nel 2021 avrebbe 30 anni.
Quindi Aurelio De Laurentis dopo aver perso quasi sicuramente Pepè (direzione Arsenal) dovrà comunque portare un top player al suo mister e tutti gli indizi portano a James Rodriguez, anche perché come detto prima il Napoli si ritrova dalla sua un’asso nella manica cioè il procuratore del giocatore che i questi giorni incontrerà la dirigenza dei blancos per ammorbidire la loro posizione.
Fatto sta che se il patron azzurro vuole fare questo regalo a tutta la città deve muoversi perché i tifosi stanno già con il fiato sospeso
Calciomercato
Meret e l’Inter: sguardo dietro le quinte del calciomercato
Il possibile rinnovo di Alex Meret con il Napoli ha acceso i riflettori sul futuro del portiere friulano e la situazione sembra farsi sempre più complessa.
Mentre il club partenopeo ha messo sul tavolo un’offerta importante, l’Inter osserva con interesse: pronta a inserirsi nel momento giusto. In un mercato sempre più competitivo, ogni dettaglio può fare la differenza.
La strategia del Napoli: rinnovo a tutti i costi
Il Napoli non vuole perdere uno dei suoi gioielli. L’offerta di 3 milioni di euro annui per i prossimi quattro anni rappresenta un impegno significativo per il club di De Laurentiis. Tuttavia, il presidente è consapevole che la decisione finale di Meret dipenderà non solo dall’aspetto economico ma anche dalle prospettive future della squadra. La possibilità di competere ai massimi livelli in Italia e in Europa potrebbe giocare un ruolo cruciale nella scelta del portiere.
L’Inter osserva: il puzzle dei portieri
L’interesse dell’Inter per Meret non sorprende. Dopo l’acquisto di Yann Sommer per sostituire André Onana, il club nerazzurro sta già pensando al futuro. Sommer, sebbene affidabile, non è una soluzione a lungo termine e il giovane Josep Martinez deve ancora dimostrare di essere all’altezza delle aspettative.
Meret, con la sua esperienza internazionale e il successo con la Nazionale Italiana agli Europei del 2021, rappresenta un’opzione ideale per garantire stabilità e qualità tra i pali.
Rischi e opportunità: un gioco di equilibri
La situazione di Meret è delicata. Accettare il rinnovo significherebbe legarsi al progetto Napoli, ma rifiutare potrebbe aprire le porte a una nuova avventura: forse più ambiziosa. Anche per l’Inter, però, l’operazione non è priva di rischi. Strappare Meret al Napoli richiederebbe un investimento importante, sia dal punto di vista economico che strategico.
Meret, le prossime mosse
Nei prossimi mesi, tutto dipenderà dalla capacità di entrambe le squadre di convincere il giocatore. De Laurentiis dovrà dimostrare che il Napoli è pronto a competere ai massimi livelli, mentre Marotta dovrà trovare il momento giusto per affondare il colpo.
Calciomercato
Roma, Shomurodov cerca squadra: il piano per gennaio
La Roma di Ranieri arriva da un inizio di stagione decisamente movimentato: tre cambi in panchina e solo 13 punti conquistati. A gennaio Shomurodov può partire.
L’uzbeko finora ha trovato poco spazio sta cercando una nuova sistemazione mettere in mostra le proprie qualità. Diversi club lo osservano e potrebbero fare la loro mossa il prossimo mese.
Roma, Shomurodov in uscita: futuro ancora in Serie A?
Tra le tante questioni in sospeso riguardanti alcuni membri della rosa giallorossa, una ancora avvolta da una nube di mistero vede protagonista l’attaccante uzbeko. La decisione trattenerlo in estate vista la partenza last minute di Tammy Abraham ha dato fiducia al ragazzo che non vedeva l’ora di ripagarla sul campo.
Tuttavia, i cambi di allenatore e le prestazioni dei compagni titolari non proprio esaltanti lo hanno relegato in panchina. Infatti, in 13 partite Shomurodov ha collezionato solo 245 minuti tra Serie A ed Europa League. 1 goal e 1 assist compongono il bottino stagionale dell’ex Cagliari, che in vista di gennaio intende cambiare aria.
La società giallorossa starebbe pensando a una cessione definitiva per far spazio a qualche innesto più oneroso dal punto di vista economico. Il contratto del giocatore scade nel 2026 dunque le possibilità di monetizzare dalla cessione diminuiscono sempre di più col tempo che passa.
In Serie A ci sono diverse squadre interessate ma difficilmente qualcuna di esse sosterrebbe un investimento di 4/5 milioni di euro. L’idea della dirigenza giallorossa potrebbe essere quella di accordarsi per un prestito con obbligo di riscatto fissato intorno a questa cifra e al verificarsi di determinate condizioni (magari il raggiungimento della salvezza).
Calciomercato
Torino, urge un attaccante: il preferito gioca in Premier
Crisi senza fine per il Torino. La squadra di Vanoli perde anche con il Napoli e il tecnico chiede a gran voce una punta a gennaio.
La crisi del Torino sembra non avere fine. La squadra di Vanoli è entrata in un loop negativo da cui non si intravede ancora una via d’uscita, e la sconfitta di ieri contro il Napoli ha messo in evidenza, ancora una volta, le enormi difficoltà in fase offensiva.
L’assenza del capitano Duván Zapata, infortunatosi lo scorso 5 ottobre nella trasferta contro l’Inter, continua a pesare come un macigno su una squadra che fatica tremendamente a trovare la via del gol.
La contestazione dei tifosi non accenna a placarsi, e il presidente Urbano Cairo, divenuto il più longevo della storia del club, si trova davanti a una situazione delicata.
Per provare a invertire la rotta e placare la piazza, a gennaio sarà fondamentale intervenire sul mercato, dove la priorità assoluta sarà l’acquisto di una prima punta capace di dare nuova linfa all’attacco granata.
Torino, Beto obiettivo numero uno
Tra i profili monitorati dal Torino, il nome che sta prendendo sempre più quota è quello di Beto, ex Udinese ora in forza all’Everton. Dopo un buon avvio in Premier League, il centravanti portoghese è scivolato nelle gerarchie, accumulando molte presenze da subentrato e vedendo calare la propria valutazione di mercato.
Dai 30 milioni investiti dall’Everton in estate, oggi il cartellino di Beto vale intorno ai 20 milioni, ma i Toffees non escludono la possibilità di cedere il giocatore in prestito, a patto che gli venga garantito un ruolo da protagonista per rivalutarsi.
Gli altri nomi
Oltre a Beto, il Torino tiene d’occhio altri nomi per rinforzare il reparto offensivo. Giovanni Simeone rimane una prima scelta, ma il Napoli non sembra intenzionato a privarsi del Cholito nella finestra di gennaio.
Si valutano anche piste meno costose ma più rischiose, come quelle che portano a Milano: Luka Jovic, in uscita dal Milan, e Joaquin Correa o Marko Arnautovic, ultime scelte all’Inter.
Tuttavia, questi profili non convincono appieno né la dirigenza né lo staff tecnico, che preferirebbero puntare su un giocatore più affidabile e con maggiore impatto immediato.
La priorità del Torino è chiara: trovare un centravanti che possa ridare peso all’attacco e guidare la squadra fuori da questo momento buio. Resta da capire se Cairo sarà disposto a investire quanto necessario per portare a termine l’operazione decisiva.
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