La Juventus di Thiago Motta prende forma

Qualità e fantasia sulle fasce e centrocampisti con licenza di inserirsi: la Juventus di Thiago Motta prende forma.

Alla Continassa, proseguono gli impegni della Juventus che si appresta ad iniziare la sua seconda settimana di lavoro sotto gli occhi attenti di Thiago Motta.

In attesa del rientro dei nazionali, impegnati tra Euro 2024 e Copa America, l’allenatore Italo-brasiliano sta gettando le basi per quello che sarà il suo progetto tecnico all’ombra della Mole.

Una rivoluzione a tutto tondo, già avviata in sede di mercato con gli arrivi di Michele Di Gregorio, Douglas Luiz e Khephren Thuram, che si appresta a ridisegnare una Juventus alle porte della stagione 2024/25.

Fantasia al potere sulle fasce

L’arrivo di Thiago Motta in bianconero crea un punto di rottura con la squadra che nell’ultimo triennio è stata guidata da Massimiliano Allegri.

Messa a punto la casella portiere e rinforzata la cerniera di centrocampo, l’ex Bologna vuole sviluppare un progetto nel quale tecnica e fantasia diventino i requisiti consoni a dare ancora più imprevedibilità e qualità sull’asse offensivo.

Il calcio proposto da Thiago Motta, infatti, punta fortissimo sulla qualità degli esterni ed è per questo che i nomi di Karim Adeyemi e Jadon Sancho sono entrati di prepotenza nell’orbita bianconera.

Insieme al confermatissimo Kenan Yildiz, infatti, rappresenterebbero i perni attorno al quale costruire il reparto offensivo a sostegno di Dusan Vlahovic.

Perché questi desideri possano concretizzarsi, sarà determinante il mercato: perché la rivoluzione di marca zebrata sembra solamente alla fase iniziale.

Il fattore Koopmeiners

Il mercato della Juventus ruota, come ben sappiamo, attorno al nome di Teun Koopmeiners.

L’olandese dell’Atalanta è infatti il profilo sul quale Thiago Motta spinge con maggiore insistenza: il numero 7 della Dea viene visto come quel fattore che possa spostare gli equilibri nell’undici titolare della Juventus

. Un suo eventuale innesto, infatti, andrebbe ad aprire una vasta gamma di soluzioni in termini di impianto di gioco.

All’interno di un 4-2-3-1, l’Oranje andrebbe ad agire in qualità di trequartista, mentre in caso di passaggio al cosiddetto ‘albero di Natale’ (4-3-2-1) la musica non cambierebbe: il classe 1998 agirebbe da rifinitore, affiancato da Yildiz alle spalle di Vlahovic.

Koopmeiners, però, ha saputo costruirsi un solido sfondo da mezzala, che gli permetterebbe di essere titolarissimo anche qualora Thiago Motta decidesse di virare sul 4-3-3.

Insomma: Koop è considerato da Motta un giocatore universale che deve assolutamente far parte del suo progetto tecnico.

E Soulè?

Dopo aver piazzato i primi tre innesti, le priorità bianconera riguarda le cessioni: infatti serve snellire la rosa per ottenere un importante tesoretto da reinvestire su nuove operazioni in entrata.

E sotto questo aspetto, assume rilevanza la figura di Matias Soulé. L’argentino si è presentato alla Continassa per la ripresa degli allenamenti dove sta lavorando al massimo per mettersi in luce con il nuovo tecnico.

Thiago Motta, inutile nascondersi, gradirebbe la conferma del classe 2003 all’interno del proprio gruppo squadra, ma allo stesso tempo è consapevole che per mettere mano su obiettivi primari è necessario fare dei sacrifici: e Soulé rientra nell’appetibilità della concorrenza.

Chiesa fuori dal progetto?

Chi invece vede ridursi notevolmente il proprio spazio all’interno della Juventus è Federico Chiesa: il contratto del numero 7 bianconero scadrà il 30 giugno 2025 e i colloqui relativi ad un possibile rinnovo si sono decisamente arenati.

Il Nazionale azzurro non sembra rientrare nella visione calcistica di Thiago Motta, il quale non si opporrebbe ad una sua cessione. Un’eventualità concreta, anche perché il rischio di perdere il giocatore a zero tra qualche mese è concreto.