Intervenuto a Radiosei, Angelo Fabiani, ex DS della Salernitana, ha parlato così del paventato interesse della
nei suoi confronti:
«Va fatta una premessa. La Lazio annovera degli ottimi professionisti in dirigenza.
Non vedo come un’altra figura possa inserirsi in questo contesto.
Al di là dei rapporti che ho con Claudio, non abbiamo mai parlato della Lazio. Se ha pensato a me, mi fa piacere.
Posso garantire che non ci siamo mai messi seduti, non abbiamo mai fatto riferimento a un inserimento nel mondo Lazio.
Essere accostati a un club così importante fa sicuramente piacere, ma oltre non andrei».
PRIMAVERA LAZIO – «Vedendo il mio curriculum, io ho un profilo delineato. Ho preso sempre società sull’orlo del fallimento e le ho riportate in alto.
È successo con il Genoa e con il Venezia. Per modus operandi ho delle caratteristiche ben precise.
Oggi penso a Tare e dico che è un ottimo professionista, così come Bianchessi.
Non vedo come si possa configurare una situazione del genere.
Che significa poi Primavera piuttosto che Under 17, vuol dire tutto e niente.
Nel calcio ho fatto anche il giardiniere, potrei anche andare a Formello a tagliare le siepi.
Formello è un centro sportivo straordinario, difficile da trovare in giro.
La Lazio ha fatto passo avanti da gigante e il popolo laziale se lo merita.
Il tifoso della Lazio, come poche tifoserie al mondo, non è fanatico della propria squadra, ma è malato terminale, è una cosa viscerale.
Quando la Lazio andava male, il popolo laziale stava allo stadio.
In tante altre società se non fai risultato non c’è nessuno sugli spalti.
La mia compagna è laziale ma io le dico sempre che è malata e che si deve far vedere da un medico».
SARRI – «Davanti alla Lazio c’è un futuro importante, con questo gruppo, questa dirigenza, questo centro sportivo e questo allenatore importante. Sarri insegna calcio, lo conosco dai tempi della Nocerina.
Ha stravolto il 3-5-2 di Inzaghi conseguendo un quinto posto straordinario. Se si ripartirà con lui si potrà solo che migliorare.
Questo è l’augurio che faccio alla Lazio e a tutte le società italiane».
LOTITO-TARE-SARRI – «Questo non lo so. A difesa della mia categoria dico che ogni volta prendo un giocatore mi faccio il segno della croce.
Se investi e lui non ripaga sul campo è una bella responsabilità. Se rende sei felice e non puoi neanche esternare troppo la tua felicità.
Ho sbagliato tantissimi acquisti. Fare mercato è diventato veramente difficile.
Non vedo più ragazzi giocare nelle piazzette. A 16 anni hanno già il procuratore».
LOTITO – «Lotito, per quanto possa sembrare antipatico, lo inquadro tra gli illuminati.
Con questa dirigenza e questo tecnico auguro un futuro radioso alla sua Lazio».