Nelle ultime due sessioni di mercato estive, il Milan è stato sicuramente una delle protagoniste assolute. Da quando sono subentrati Mirabelli e Fassone prima, Maldini e Leonardo poi, i rossoneri hanno cambiato sette undicesimi dei titolari; facendo finta che Conti sia ancora quello che ha fatto sognare gli atalantini nella stagione 2016/2017, si sono “salvati” Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura e Suso.
E’ arrivato un cannoniere come Higuain o un ottimo centrocampista giovane e di buonissime prospettive come Kessie, c’è qualcuno ancora che sembrerebbe non all’altezza di questi colori. E’ vero.
Prima del primo cambio di proprietà, i tifosi milanisti si sono dovuti accontentare, molte volte, di giocatori a parametro zero ancor più deludenti del previsto. Adesso, anche se la nuova società sembra aver trovato la propria quadra per unire l’utile al campione, due figure tengono dubbi: Bakayoko e Halilovic.
Bakayoko o Bugayoko, come lo hanno soprannominato gli adolescenti per essere potenziato nel celebre videogioco di calcio FIFA18, è un classe’94 francese cresciuto nella squadra, della propria patria, Stade Rennais.
Un’ottima stazza fisica completata dall’1,89 di altezza. Dopo 1 gol in 28 presenze nella stagione 2013/2014, passò al Monaco per 5 milioni di euro. In terra monegasca ebbe, probabilmente, l’apice della sua breve carriera fino ad ora: non fece rimpiangere la partenza di Kondogbia dopo un anno dal suo arrivo, e nella stagione 2016/2017 si rese protagonista insieme a Mbappè per la conquista della Ligue 1.
Proprio entrambi, in quell’estate, lasciarono Montecarlo per destinazioni più ambiziosi e, dopo 93 presenze condite da 5 gol, Timeouè si trasferì al Chelsea per una quarantina di milioni di euro, con uno stipendio ben aumentato. Predisposto più per recuperare palloni che per far gol, a Londra non ebbe vita facile, nonostante le 43 presenze e 3 gol; vuoi un anno difficile dei Blues, vuoi avere un certo Kantè padrone del centrocampo, vuoi anche l’arrivo di Sarri con un suo pupillo Jorginho, venne mandato in prestito al Milan per la stagione in corso.
Un prestito di 5 milioni con un diritto di riscatto fissato a 35 milioni. Riscatto, non solo per i rossoneri per rilanciarsi, ma anche per lo stesso giocatore che, fino ad ora, non sembra voler nemmeno provarci.
In 6 presenze non è parso molto preciso. prima vice Biglia, adesso vice Kessie, ma tra lui e l’ex Atalanta c’è un abisso di rendimento, al momento. La Serie A è particolare, ma il tempo è denaro e va speso bene, tant’è che la sua partenza a Gennaio non è più così impossibile. intendiamoci: non crediamo che il Milan si priverà di un un giocatore nel reparto dove avrebbe più bisogno, nonostante l’imminente arrivo di Paquetà, anche per gli esuberi che stanno a Milanello per via della “pensione d’oro” come Montolivo, o Bertolacci e Jose Mauri da sistemare il prima possible.
Se non sarà ad inizio 2019,sarà molto probabilmente a fine prestito. Anche se il suo stipendio dai 6/6,5 milioni di euro l’anno si è dimezzato a Milano, è ancora troppo per una riserva che sta dando poco, al momento.
Halilovic è un caso particolare: Mirabelli prese a parametro zero questo ragazzo croato del ’96 come vice Suso e, sinceramente, potrebbe essere sembrata una buona mossa, visto la prospettiva di un mercato ridotto e la capacità di ricoprire tre ruoli come ala destra, ala sinistra e trequartista.
Tutto, poi, cambiò, Mirabelli non c’è più ma questo giovane ventiduenne sì. Nella sua personalissima sala dei trofei sono presenti una Coppa Del Re con il Barcellona nel 2014/2015, e due campionati di Croazia con la Dinamo Zagabria. Non per dubitare troppo di lui, anzi, siamo sicuri che ha delle qualità, deve solo tirarle fuori, ci sembra che sia stato presente nel momento e nel posto giusto.
Alen è molto girovago: dal 2012/2013, da debuttante con la Dinamo, è passato al Barcellona, prima A poi B, Sportign Gijòn, nuovamente Barcellona, Amburgo, Las Palmas, ritorno all’Amburgo e Milan. Una carriera sempre in prestito, per ora. Siamo praticamente a Novembre e il croato ha totalizzato una cosa come dieci minuti, finali, nella sfida di Lussemburgo in Europa League.
Se c’è un giocatore che potrebbe andare via già nella prossima sessione del mercato, quella invernale, è proprio questa eterna promessa, visto anche una possibile plusvalenza portata dal suo acquisto parametro zero. Solo il tempo ce lo rivelerà, ovviamente. Saprà smentire tutti quanti?
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