Milan-Chiesa: tre indizi fanno una prova?

Tre indizi fanno una prova? Generalmente sì, ma nel calciomercato a volte possono non essere sufficienti. Come ben sappiamo, tra colpi di scena, depistaggi e smentite quello che ora può essere certo, tra pochi minuti non lo è più, è sempre stato così ed il valore aggiunto di chi cerca di dare informazione sta proprio nell’interpretare al meglio ogni piccolo segnale ed ogni piccolo indizio.

Qui di seguito voglio cercare di analizzare i tre indizi a nostra disposizione che possono dirla lunga sul reale interesse del Milan per Federico Chiesa tra le ripetute smentite – normalissime – di entrambi i club. Iniziamo con il primo indizio, forse quello più importante.

Enrico Chiesa a Milano

E’ stato avvistato ieri sera nei pressi della Stazione Centrale di Milano Enrico Chiesa, papà ed agente dell’esterno classe 1997 viola. L’ex attaccante potrebbe benissimo essere a Milano per una gita di piacere, ma è il secondo indizio a rivelare che potrebbe però esserci qualcosa di più.

Fali Ramadani è a Milano per incontrare Maldini

Semplice casualità che il padre di Chiesa sia a Milano nella stessa giornata in cui Fali Ramadani incontrerà la dirigenza rossonera? Ricordo a tutti che Ramadani è colui che lo scorso anno trattò per il passaggio di Chiesa alla Juventus e che di fatto aiuta Enrico Chiesa nel gestire gli interessi del figlio. Si parlerebbe infatti di un Ramadani che starebbe lavorando per la cessione di Federico al Milan considerati gli ottimi rapporti con la dirigenza rossonera. Fali Ramadani, per chi non lo sapesse, è anche procuratore di Ante Rebic, Luka Jovic e Nikola Milenkovic, l’incontro di oggi sarà a più ampio raggio, non si parlerà ovviamente soltanto di Chiesa.

Chiesa non rinnova con la Fiorentina

Questo terzo indizio è forse quello più scontato, ormai a conoscenza di tutti. Federico Chiesa non è intenzionato a rinnovare con la Fiorentina, il giocatore vuole cambiare aria, Commisso lo sa ed infatti non starebbe facendo nulla per trattenerlo. Il presidente viola ha infatti sempre sostenuto che Chiesa può partire se arrivano le offerte giuste.