Il Milan è un vero e proprio cantiere aperto, al momento se visto da fuori sono più i punti interrogativi che le certezze, ma vogliamo ben sperare che le idee chiare invece le abbiano la dirigenza e soprattutto Gazidis, l’uomo solo lasciato al comando le cui decisioni spetteranno a lui, una spada di Damocle di non poco conto, se le cose dovessero non andare ben, la testa a saltare sarebbe la sua.
Molti i dubbi per tutti i reparti del campo, in difesa potrebbe lasciare Milano Gianluigi Donnarumma voluto da mezza Europa, a centrocampo situazioni incerte per Kessiè e Calhanoglu con sicuri partenti Biglia e Bonaventura, in attacco sicura la dipartita dell’uomo simbolo del Milan attuale: Zlatan Ibrahimovic.
Il Milan ripartirà da Leao, la certezza è questa, ma troppi dubbi aleggiano intorno al giovane portoghese tanto che il Milan non può dormire sonni tranquilli all’idea di lasciare sulle sue spalle il peso dell’attacco rossonero che mai come quest’anno si è rivelato eccessivamente sterile. Nemmeno il nome nuovo che circola da alcuni giorni – Scamacca – non è in grado di offrire solide garanzie, come qualche dubbio si nutre anche intorno a Rebic attualmente in stato di grazia, ma autore di una prima parte di stagione deludente.
Serve uno che la metta dentro, un attaccante per tutte le stagioni, ma che rientri nei canoni di Elliott perché il prossimo anno non verranno concesse deroghe di nessun tipo. Ecco quindi che il nome caldo per l’attacco è quello di Arkadiusz Milik, attuale centravanti del Napoli, ma con un contratto che difficilmente sarà rinnovato in scadenza nel 2021. Il polacco classe ‘94 è il classico bomber da area di rigore, una prima punta in grado di catalizzare su di lui gli avversari lasciando spazio per gli inserimenti dei compagni, il lavoro che faceva Ibra in queste settimane. Un attaccante prolifico, i numeri parlano a suo favore, se integro fisicamente ( note dolenti) è in grado di assicurare un bottino reti che con ogni probabilità andrà in doppia cifra.
Il costo è proibitivo, ma non impossibile, 40 milioni di euro potrebbero esser ricavati dal budget che comunque Elliott metterà a disposizione a Rangnick, o chi per esso, oppure un altro tesoretto da cui attingere sarà appunto quello riveniente dai parecchi giocatori con le valigie in mano, senza scordarci del probabile riscatto di Suso da parte del Siviglia.
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