Milan: la verità su Ibra

Come ogni anno la storia si ripete, il nome è sempre quello – Zlatan Ibrahimovic – e la squadra è sempre la stessa – il Milan. Non c’è apertura di mercato dove il nome dello svedese non venga accostato ai rossoneri, ed il motivo è semplice, il forte attaccante ha scritto una storia importantissima del club di Via Aldo Rossi e lo stesso Ibrahimovic ricorda sempre con affetto il periodo passato. Potrebbe quindi questa essere la volta buona? In questi giorni dobbiamo confrontarci con tutta una serie di notizie e di smentite continue, ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul come l’operazione potrebbe andare in porto e quali possono essere i rischi ed i freni da parte del Milan.

Le parole di Don Garber

Stando alle parole del Commissioner della MLS Don Garber Ibrahimovic verrà in Italia, precisamente a Milano sponda rossonera. Lo ha dichiarato in un’intervista a ESPN, una vera e propria bomba esplosa un po’ a sorpresa, soprattutto perchè negli ultimi giorni per Ibrahimovic si stava proiettando un futuro in altri lidi, vedasi gli interessamenti del Napoli ed un po’ a sopresa anche del Bologna. Don Garber ha usato parole al burro nei confronti dello svedese definendolo un giocatore importantissimo nonostante l’età, capace di fare un record grazie a tutti i gol segnati in MLS. I tifosi rossoneri starebbero già sognando l’arrivo dello svedese a gennaio.

La versione del Milan

Come avrà reagito l’ambiente rossonero alla bomba di mercato proveniente dall’America a voce Don Garber? Dicevamo prima che i tifosi sono al settimo cielo e speranzosi che questa voce possa avere un concreto seguito. Dai piani alti di Via Aldo Rossi invece non giungono riscontri in merito a queste parole, nessuna conferma, ma anche nessuna smentita. E’ stato lo stesso dirigente Paolo Maldini a parlare definendo Ibrahimovic un sogno, ma anche un rischio nel senso che lo svedese potrebbe non venire in Italia per paura di non essere più quello di una volta, di non riuscire più ad incidere come vorrebbe. Chi conosce bene lo svedese sa che non è così, ossia l’attaccante si considera ancora idoneo per fare ancora la sua figura in un campionato difficile come quello italiano. Sappiamo però anche bene che avendo 38 anni e volendo giocare in una squadra per lottare per lo scudetto il Milan, allo stato attuale, potrebbe non fare per lui, ma sempre allo stato attuale ancora meno Bologna o altre soluzioni che non siano Juventus, Inter o Napoli.

I nostri dubbi

Ritengo che Ibrahimovic, a prescindere, sia un valore aggiunto per ogni squadra. Una parola detta da lui nello spogliatoio, oppure in campo, riesce ad assumere un poeso specifico che in pochi riescono a dare. Ma intorno allo svedese e ad un possibile ritorno in Italia nutro dei forti dubbi. Primo fra tutti l’ingaggio, poche sarebbero le squadre a poterselo permettere a meno che decida di ridurselo sensibilmente, cosa che vedo improbabile. Il Milan, nonostante una parziale apertura all’ingaggio di profili di esperienza, vorrà perseguire quella politica basata sui giovani e potrebbe quindi vedere non di buon occhio assoldare un giocatore di 38 anni.

Un altro dubbio è prorpio legato all’età. Sappiamo molto bene che lo svedese vuole giocare sempre, ma è anche vero che due anni fa ha subìto un infortunio pesante come è da anni che non si cimenta in un campionato difficile, con tutto il rispetto quello americano nemmeno è paragonabile al nostro. I dubbi su una sua reale tenuta fisica ci sono, eccome. Pensare di puntare su Ibrahimovic per l’attacco significa escludere o estromettere gli attuali titolari per incentrare il gioco su di lui, immaginiamo quindi di relegare in secondo piano gente come Piatek e Leao che rappresentano il futuro del Milan. A cosa servirebbe? Lo svedese fino a quando potrebbe giocare ed assicurare gol e prestazioni? A quale prezzo poi?

 

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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