È uno dei dirigenti che il Milan più rimpiange, un uomo la cui opinione conta ancora moltissimo nel mondo del calcio, un infallibile manager capace di portare campioni da ogni parte del mondo e nonostante i suoi 74 anni, Ariedo Braida è ancora stabilmente nel giro e non si escludono sorprese di un ritorno in rossonero magari con una nuova proprietà. È lecito sognare, ma nemmeno così tanto.
Braida è la intervenuto davanti ai microfoni di Mundo Deportivo facendo una disamina di ciò che è cambiato in seguito dell’emergenza legata al Coronavirus e cosa cambierà nel mondo del calcio da adesso in avanti.
L’ex direttore sportivo rossonero ha dichiarato che tutte le società, dalle più piccole alle top, hanno ovviamente sempre la necessità di guardare avanti e comprare i migliori giocatori per il gioco che vorranno interpretare, ma allo stesso tempo dovranno buttare un occhio maggiormente critico verso le finanze.
Dovranno quindi essere prese in considerazione le plusvalenze, ergo sarà il prossimo un mercato scevro da grossi colpi, ma più incentrato sui prestiti con diritto/obbligo di riscatto e sugli scambi. I club infatti accumuleranno debiti, avranno infatti molte uscite, ma anche molte meno entrate.
Anche i giocatori – ammonisce Braida – dovranno accettare di abbassarsi gli ingaggi, è un mondo che sta cambiando, non solo calcistico, e tutti ci dovremo fare i conti.
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