Milan, passo indietro di Stefano Pioli dopo la sconfitta di Udine. Mentre il mister pensa di tornare al vecchio modulo, il club valuta l’addio. Tutti i dettagli.
Dopo l’inaspettata sconfitta esterna contro l’Udinese il clima non è dei migliori, fra Milanello e la sede sociale di Via Aldo Rossi. La qualificazione alla prossima Champions League è a rischio, gli americani sono irritati.
Il mancato piazzamento nei primi quattro posti che garantiscono l’accesso alla massima competizione europea per club, darebbe il via libera a una rivoluzione pressoché totale. Meditata dietro le quinte da Joseph Cardinale.
E dall’amministratore delegato Giorgio Furlani, diventato il primo e ascoltato consigliere del proprietario. Tanto non è piaciuto della gestione post scudetto di Stefano Pioli e dell’operato dell’area tecnica con Paolo Maldini e Frederic Massara nel mirino.
La campagna acquisti è stata un vero e proprio fallimento, nessuno dei nuovi arrivati è stato valorizzato. Tranne Malick Thiaw, peraltro lanciato in pianta stabile solo a febbraio e fresco di convocazione da parte della nazionale tedesca.
Spifferi di corridoio parlano di un allenatore amareggiato per la prestazione di Udine e consapevole che il credito scudetto si sta esaurendo. L’insoddisfazione sta crescendo fra società e tifoseria, social impietosi con il tecnico emiliano.
Anche i giocatori sembrano meno empatici con il tecnico tricolore, colpevole di puntare sempre sulle stesse rotazioni e di essere tatticamente poco malleabile. Non piace nemmeno i carattere troppo arrendevole in certe situazioni.
Tanto è vero che alla ripresa del campionato potrebbe tornare al 4-2-3-1, il modulo di riferimento del gruppo campione d’Italia. Ma è possibile anche la variante del 4-3-3 per coprire meglio il campo e sfiancare meno gli esterni in fase di ripiegamento.
Un’altra sconfitta in terra campana potrebbe mettere a rischio la panchina di Stefano Pioli ? Il rischio è concreto, uscire dalle prime quattro posizioni sarebbe un vero e proprio disastro. Il mister ha la fiducia dell’area tecnica, ma basterà ?
Club affascinato da altre ipotesi per la panchina del futuro
Non è un mistero che la proprietà americana da un lato apprezzi quanto fatto dall’attuale tecnico, ma dall’altro senta la necessità di un allenatore di caratura internazionale. In grado di valorizzare i giovani e l’intero gruppo lavoro.
Capace anche di praticare un calcio arioso e brioso, tutte prerogative che appartengono a Luis Enrique. Il tecnico spagnolo è il favorito numero uno, il nome che mette d’accordo tutti in società e anche la tifoseria sarebbe pronta ad accoglierlo.
L’altro nome “forte” è quello di Antonio Conte dato in uscita dal Tottenham e desideroso di rientrare in patria. Sul mister leccese le lusinghe delle ex Juventus e Inter. Ma potrebbe ascoltare le ambizioni rossonere.
Infine, un ultimo nome che sta girando da qualche giorno porta a Roberto De Zerbi, cresciuto nel vivaio rossonero e pronto ad abbandonare il progetto Brighton in Premier League. Una chiamata dal Milan sarebbe colta al volo.
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