Milan, si va delineando il futuro del club rossonero. Tutti i dettagli in questo articolo, le connessioni fra l’attuale società e la prossima
Ormai il segreto di Pulcinella non è più tale: il Milan passerà ancora di mano. I tifosi rossoneri ormai si sono abituati dal momento dell’addio di Berlusconi. Hanno vissuto la breve era di Li Yonghong e quella solida di Paul Singer.
Adesso vivono non senza storcere il naso quella di Joseph Cardinale e RedBird. Hanno visto cacciare un’icona come Maldini e il fido Massara. Vedono gente come l’attuale proprietario e Furlani digiuni di grande calcio.
Assistono impotenti al declino dell’era Pioli e si chiedono quali poteri taumaturgici potrà avere Ibrahimovic nelle nuove vesti e senza esperienza alcuna. Sognano a occhi aperti il ritorno di Maldini con il fondo arabo.
La nostra redazione con il sottoscritto e Mauro Vigna è stata la prima a sdoganare l’interesse per Conte e le nasciture trattative per il cambio di quote azionarie che farebbero passare il club al fondo sovrano arabo PIF.
Dal colloquio fra gli emissari del fondo e Maldini (accompagnato da Leonardo) è emersa la volontà di investire circa 1.5 miliardi per l’acquisizione della società. Ma Cardinale vuole definire la questione stadio a San Donato Milanese.
In modo da aumentare l’asset dei beni patrimoniali e ricavare soldi in più. Gli americani sono veri uomini d’affari e Joseph Cardinale non è come i Friedkin della Roma. Padre e figlio sono mossi da passione vera per il calcio.
Però la questione del nuovo impianto di gioco rischia di spostare la data del closing a data da destinarsi, con gli attuali uomini mercato al comando e a delineare per filo e segno le strategie per la stagione sportiva 2024-25.
Ma gli arabi che hanno deciso di affidarsi a Maldini e Massara per la gestione sportiva, con il supporto di Leonardo e Boban (tutti pronti a rientrare dalla porta principale) non accettano questo stato di cose e lo hanno detto chiaro.
Non è un mistero nemmeno che Cardinale e Furlani stiano facendo passi da gigante verso Conte, con il quale i contatti sono ormai quotidiani. Uomini del mister salentino erano a vedere le partite con Monza e Salernitana.
Maldini lo sa, è conscio che la scelta di RedBird verte sull’ex tecnico di Juventus e Inter. La stima fra i due è datata, solo che la leggenda rossonera è fedele alla linea a quattro in difesa. Sono poche le squadre che usano i tre.
Come sempre l’ex numero tre e l’attuale dirigenza hanno vedute diverse in tutto. Come conciliare quindi il passaggio fra i “comandanti” attuali e quelli futuri? Si sta facendo largo l’idea di una collaborazione
fra le parti.Anche perché Moncada potrebbe essere l’unico a salvarsi dal “repulisti” maldiniano. La nuova proprietà ha in testa nomi pesanti e clamorosi: Unai Emery, Thiago Motta, Massimiliano Allegri. Giocano tutti a quattro…
Aggiornato al 26/12/2023 17:04
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