Categorie: Calciomercato

Milan: perché Ibra sì e perché no

In questi giorni intorno al nome di Zlatan Ibrahimovic stiamo sentendo qualsiasi tipo di notizia, il giocatore è fortemente seguito dai club che ormai conosciamo a memoria e che elenco per chi non li conoscesse, ossia Milan, Bologna, Napoli ed il Tottenham che si è aggiunto all’ultimo e parteciperà alla gara per forte volere del neo tecnico Mourinho. Lo svedese dal canto suo vuole riflettere con calma pertanto riteniamo che da qui a quindici giorni la situazione cambierà di poco, non ci saranno proclami proprio perché l’attaccante è consapevole che la squadra che sceglierà sarà presumibilmente l’ultima della sua carriera pertanto vorrà lasciare il segno, come peraltro ha sempre fatto ovunque abbia giocato.

Il Milan ci crede

La dirigenza rossonera sta facendo di tutto per portare Ibra a Milano, una volta incassato l’ok da parte di Elliott, Boban e Maldini non hanno aspettato tempo e si sono attivati dapprima per parlare con l’agente Mino Raiola ed in seguito direttamente al telefono con l’attaccante nella giornata di mercoledì. Al momento non sappiamo ancora, come scrivevo prima, la decisione dello svedese, ma conosciamo l’offerta del Milan, ossia una proposta per 6 mesi a 2 milioni di euro più un’opzione per un altro anno al raggiungimento di determinati obiettivi legati alle presenze, ai gol segnati ed alla posizione in classifica.

Perché volerlo

La risposta può essere scontata, ma fino ad un certo punto. Ibrahimovic sicuramente porta una grande esperienza maturata negli anni in numerosi club ed oltre a quella porta una grinta ed una voglia di vincere che onestamente ho visto in pochi altri profili della sua età. Nello spogliatoio sarebbe un valore immenso, una parola detta dallo svedese avrebbe un peso specifico doppio rispetto a chiunque altro e sarebbe di sicuro un esempio positivo per tutti. In secondo luogo se Ibrahimovic decide di tornare in un club, ed a maggior ragione in una squadra che gli ha dato molto, è consapevole di poter offrire molto sia dal lato dei gol che per un attaccante sono il pane, ma sicuramente anche come voglia, grinta e determinazione. Considerata la sua indole sarebbe oltre che un esempio anche un valido aiuto per i tanti giovani presenti nell’organico rossonero, Leao in primis, che da lui potrebbero carpirne le mosse, le malizie e le astuzie nonchè la giusta cattiveria agonistica, cosa che nel Milan attuale si vede molto poco.

I dubbi

Un giocatore come Ibra ritengo che vada preso al volo qualora si presenti la possibilità per tutti i motivi suddetti, ma è anche comprensibile che intorno a questa clamorosa operazione di mercato il Milan possa avere qualche preoccupazione e qualche freno. Tralasciamo per un momento l’ingaggio, su cui tornerò in seguito. Voglio prima fare un passaggio su un’altra fonte di preoccupazione, ossia la tenuta fisica. 

Ibra sta bene, si sente bene, ma sono oltre due anni che si cimenta in un campionato che con tutto il rispetto non é minimamente paragonabile alla nostra Serie A sia dal punto di vista della qualità che dell’intensità. Riuscirà lo svedese a riabituarsi ai ritmi serrati, alla durezza dei nostri difensori, alla velocità del gioco espresso all’età  di 38 anni? E se sì, in quanto tempo? Dalla sua ha il fatto di conoscere il campionato italiano, ma il Milan non ha di certo tempo di aspettare i suoi tempi di adattamento, vuole un attaccante in grado di fare la differenza già dalla prima gara. E soprattutto, l’infortunio al ginocchio avuto oltre un anno fa, avrà lasciato degli strascichi che in America non si vedevano per i ritmi più blandi, mentre in Italia si potrebbero vedere eccome? Siamo sicuri che il giocatore sia al top al 100%?

Il nodo ingaggio

Ultimo dubbio è relativo all’ingaggio. Ibrahimovic è risaputo, non viene gratis nemmeno alla soglia dei 40 anni, ovunque è andato ha fatto la differenza, ma ha preteso anche fior di quattrini peraltro sganciati dai vari club volentieri considerato l’impegno profuso ed il rendimento. Ben conosciamo la situazione economica del Milan ed il fair play finanziario lascia sempre pochi margini di trattativa, ecco perché l’offerta dei rossoneri al momento potrebbe non bastare, Mino Rapolano insieme al suo assistito stanno valutando se ritenersi soddisfatti dei 2 milioni di euro per sei mesi più l’eventuale opzione. Ritengo vogliano di più, sia dal lato della lunghezza del contratto e sia dalla parte economica per questo non sono esclusi ulteriori incontri qualora lo svedese avesse deciso di tornare a Milano sponda rossonera. Il nodo ingaggio sarà un problema non di poco conto che potrebbe ancora una volta far saltare l’operazione, ricordiamo che già gli scorsi anni il Milan ed Ibrahimovic non si erano trovati ed il problema era proprio una sostanziosa differenza tra domanda ed offerta. Considerata l’età, ma soprattutto l’amore per i colori rossoneri Ibra potrebbe, ed il condizionale è d’obbligo, rinunciare a certe pretese pur di approdare al club di Via Aldo Rossi, ma non aspettiamoci di certo opere di beneficienza, lo svedese e soprattutto il suo procuratore non hanno mai concesso grossi sconti e ritengo non inizieranno di certo adesso.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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