Dopo il lungo vertice nello spogliatoio domenica sera ed una travagliata notte che però ha portato consiglio, la dirigenza rossonera nella giornata di ieri ha ribadito la fiducia a Gattuso fino alla fine della stagione. Scelta che ritengo del tutto assennata, cambiare a quattro partite dalla fine del campionato e di fatto con ancora nulla di perduto poteva essere più un male che un bene creando una maggiore situazione di caos soprattutto tra i calciatori che tranquilli gia non sono. Pare evidente quindi che al tecnico rossonero restino più solo quattro gare da disputare come fossero ognuna una finale di Champions League, famosa competizione che da troppo tempo manca e rappresenta il vero ed unico obbiettivo della stagione. Servirà quindi cambiare rotta, il cammino nelle ultime otto gare ci racconta che il Milan ha perso cinque volte e con questi numeri altro che quarto posto, diventa difficile mantenere la zona Europa League. Ricordiamo che ieri sera l’Atalanta battendo l’Udinese ha sbattuto il Diavolo in settima posizione. Gattuso, indipendentemente da cosa succederà, a giugno non sarà più l’allenatore del Milan, per lui pronte occasioni all’estero. Giusto o sbagliato il calcio funziona così, se non arrivano i risultati ed il gioco stenta a pagare è sempre l’allenatore e nel caso in questione ritengo sia evidente agli occhi di tutti come qualcosa si sia irrimediabilmente rotto all’interno dello spogliatoio, una così repentina involuzione non può essere spiegata in altro modo sebbene una velatura di mistero intorno all’intera vicenda rimanga.
In base a come finirà la stagione la dirigenza rossonera effettuerà le dovute scelte in merito al futuro allenatore che siederà sulla panchina del Milan. Il toto-allenatori impazza ed ogni giorno sbuca un nome nuovo accostato ai rossoneri. In caso di ingresso in Champions rimane viva l’ipotesi di Pochettino, attuale tecnico del Tottenham, pupillo di Gazidis che sarebbe disposto a fare carte false per averlo, ma altrettanto vero è quanto sia difficile arrivare a lui soprattutto dal punto di vista economico.
Senz’altro più scorrevole la strada che porta a Di Francesco, ex tecnico della Roma e profilo che mette d’accordo la dirigenza rossonera reputato giusto per ripartire. Piace molto per il gioco e per la capacità che ha nel gestire i giovani, caratteristica ritenuta da Elliott primaria in quanto il mercato del Milan dovrà puntare su giovani di qualità e prospettiva, ma con un occhio sempre puntato alla Uefa ed ai rigidi paletti del fair play finanziario entro i quali verrà di molto limitato il raggio d’azione. Di Francesco non è sicuramente un nome nuovo all’interno degli ambienti milanisti, già anni fa Galliani tentò di portarlo a Milano poi le strade non si incrociarono e furono prese altre decisioni. Una vera e propria offerta economica non c’è ancora stata e la dirigenza lavora sottotraccia per non minare uno spogliatoio, quello rossonero, in cui la tensione si taglia con un coltello, mentre invece necessita in questo mese di tutta la serenità possibile per non compromettere un’intera stagione.
Incassato recentemente il no di Sarri che ha dichiarato di voler restare al Chelsea affascinato dal clacio inglese, intorno al Milan circolano però altri nomi per la panchina. La suggestione Conte è sempre presente ed è bastato vederlo seduto in tribuna durante la gara tra Torino e Milan di domenica sera che subito sono ripartiti i rumors e le fantasie dei tifosi rossoneri che sognano l’ex tecnico del Chelsea sulla panchina la prossima stagione. Il tecnico sicuramente piace molto, Leonardo ha mai fatto segreto della profonda ammirazione nei suoi confronti e ben sappiamo quanto Conte sia amante di sfide di questo genere. L’ha dimostrato prendendo per mano una Juventus che proveniva da due settimi posti portandola sull’Olimpo del calcio italiano ripetendosi poi con la Nazionale che da squadra disastrata quale era per poco centrava il miracolo, maledetti calci di rigore. Il mister salentino sta vagliando numerose proposte, in primis quella della Roma, ma al momento tutte le strade sono ancora aperte, anche quella per Milano.
Attenzione anche a Gasperini, altro nome accostato ai rossoneri e considerato dall’opinione pubblica al momento come uno dei migliori tecnici in Italia, opinione personale ritengo il migliore. Il tecnico sarebbe lusingato di esportare il suo credo calcistico anche fuori da Bergamo come sarebbe enorme il suo desiderio di riscattare la sfortunata esperienza con l’Inter, ma intorno alla sua poizione a mio parere restano non pochi dubbi. Se l’Atalanta dovesse arrivare tra le prime quattro, perchè abbandonare la barca ed un progetto ambizioso e produttivo che va avanti negli anni? E soprattutto, perchè scegliere il Milan nel caso non entrasse in Champions? Ricordiamo che l’Atalanta si sta prendendo una fetta del calcio che conta con una solidissima società alle spalle, un nuovo stadio, una finale di Coppa Italia ancora da disputare ed un quarto posto alla portata, perchè lasciare tutto questo ben di Dio per approdare in un club che sì vuole rilanciarsi, ma al momento i dubbi sono maggiori rispetto alle certezze?
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