Dopo il tweet diffuso ieri da Federico Gennarelli (Radio Sportiva), che confermava le indiscrezioni filtrate dalle nostre fonti, anche l’AGI ha confermato che Pep Guardiola sarà il prossimo allenatore della Juventus. Dai media britannici giungono notizie che smentirebbero l’arrivo del tecnico catalano e che riferiscono di una proposta faraonica del Manchester City, mentre la Juventus sarebbe decisamente in pressing su Sarri e Pochettino.
Ormai in Italia sembra non si parli d’altro: sulle radio, come sui quotidiani e nei social la successione di Allegri sulla panchina dei bianconeri monopolizza il dibattito.
Noi, che abbiamo anticipato il clamoroso blitz di Paratici a Milano con l’accordo raggiunto su base quadriennale, vi raccontiamo perché il pirotecnico succedersi di smentite e le altre indiscrezioni non fanno che confermare quanto sapremo probabilmente il 4 giugno.
La Juventus ha una solida tradizione cui l’attuale dirigenza ha dimostrato di saper dare nuovo lustro con una cura maniacale per la gestione della comunicazione. Allegri non si è dimesso all’improvviso come aveva fatto Antonio Conte nell’estate 2014, è stata innanzitutto una decisione maturata all’interno della società. Difficile pensare che a Torino abbiano ufficializzato tale scelta alla vigilia della penultima di campionato senza avere le idee molto chiare sul nuovo tecnico. Qualcuno, in proposito, sostiene che la Juve avesse già scelto e che avesse già acquisito l’ok del primo candidato e anche la disponibilità di un paio di soluzioni alternative.
Ecco il punto, i tanti nomi che si rincorrono sono – e soprattutto sono stati nei primi giorni – il diversivo che serviva ai vertici bianconeri per piazzare le mosse decisive e chiudere la trattativa. Conte e Mourinho sono stati accostati da subito alla Juve, benché sull’ex tecnico bianconero ci fosse l’Inter. Lo Special One, suggestione clamorosa per i rapporti pessimi col tifo bianconero, significherebbe anche chiudere la porta ad un ritorno a Torino di Pogba, che come è noto non ha mai legato col tecnico portoghese, e che invece è un obiettivo serio della Juventus.
Simone Inzaghi, che a un certo punto veniva dato per certo, sarebbe per molti versi la scelta ideale in un’ottica di continuità con la tradizione: giovane, capace, ineccepibile nel suo look aziendale, aziendalista, tendenzialmente prudente nella sua interpretazione del calcio. Tuttavia la decisione di interrompere il rapporto con Allegri, diversamente da quanto avvenne nel 2014 quando Agnelli e Marotta dovettero trovare in poche ore il sostituto di Conte, non sembra compatibile con una scelta di continuità ma piuttosto di rottura, di innovazione, di ambizione.
Sarri, il più recente e quello che oggi molta parte della stampa sostiene sia il primo obiettivo. Il tecnico toscano, se tornerà in Italia, è atteso a braccia aperte a Milano, sponda rossonera. Verso la Juventus ha alimentato nei suoi anni a Napoli una cortina fatta di continue polemiche che mal si concilierebbe con un suo approdo a Torino.
Pochettino
Paratici e i suoi collaboratori sono attivissimi sul mercato, segnale evidente di una chiarezza di obiettivi che non potrebbe essere compatibile con alcune teorie secondo cui la Juventus starebbe ancora trattando e valutando chi sarà il prossimo a guidare l’armata bianconera all’assalto della Champions 2019-2020.
Incassato l’ok di Sergej Milinkovic Savic e avviati i contatti per James Rodriguez, la Juve sta chiudendo col PSG per Marquinhos, un’operazione che potrebbe portare anche alla cessione eccellente di Pjanic, che piace molto ai parigini e che Tuchel vorrebbe in mezzo al campo. Il centrale brasiliano dovrebbe arrivare assieme a Rabiot, altro notevole rinforzo per il centrocampo bianconero.
Secondo le ultime indiscrezioni la Juve è molto vicina a Umtiti. Il difensore centrale del Barcellona potrebbe essere un’alternativa a Marquinhos ma non è detto che i due non possano arrivare entrambi a Torino.
Anche il nome di Pogba è tornato prepotentemente d’attualità. Il giovane asso francese non ha mai dimenticato i suoi anni a Torino e l’esperienza a Manchester non è mai stata altrettanto positiva.
Dell’ultim’ora l’interessamento per Bernardo Silva, il centrocampista di cui Guardiola mai vorrebbe privarsi.
Infine anche in attacco la Juventus, dopo Federico Chiesa, sta valutando tra il rientro di Higuain dal prestito e l’opzione Icardi.
Insomma, un’attività in pieno fermento, difficilmente compatibile con una Juventus ancora alle prese con la definizione della guida tecnica.
Anche stavolta gli uomini della comunicazione hanno lavorato alla grande, come la scorsa estate per l’affare CR7, e mentre tutti si chiedono chi sia il successore di Max Allegri la Juve va oltre e inizia a piazzare i suoi colpi.
L’allenatore del dopo Allegri c’è già: il 4 giugno Guardiola sarà ufficializzato e per il 14 giugno è fissata la presentazione ufficiale in pompa magna.
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