Chi è Giuseppe Pipitò? Non servono molte parole per definirlo, perché il suo talento parla da sé. Nato il 3 aprile 2010, questo giovane mancino gioca nell’Under 15 del Palermo, sotto età di due anni. È come se il suo destino fosse intrecciato indissolubilmente con la “pelota”, la palla, che sembra quasi parte di lui. Chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare, sa che Pipitò lascia un segno indelebile nella memoria. Fantasia e genialità scorrono nelle sue vene, mentre il pallone rimane incollato al suo piede con una naturalezza che solo i predestinati possiedono. Un piccolo “craque”, un giovane talento che racchiude in sé l’imprevedibilità di chi è nato per stupire.
C’è una malinconia dolce nel paragonarlo a un certo Paulo Dybala. Con l’argentino non solo condivide il piede sinistro, ma anche quella scintilla che lo proietta in un treno diretto verso il futuro. Un futuro che, come per Dybala, potrebbe condurlo lontano, forse su quella stessa strada che porta a Torino, dove i sogni diventano realtà.
I feedback
Pamela Conti (ex calciatrice italiana e attualmente allenatrice della Nazionale Femminile del Venezuela), ci offre un feedback di Pipitò. Perché è proprio nella sua accademia che il ragazzino di Palermo ha tirato i primi calci ad un pallone: “Giuseppe è arrivato nella mia scuola calcio quando aveva 4 anni. È un mancino puro, dalla tecnica sopraffina, ma la cosa che lo contraddistingue è che non smetterebbe mai di giocare; nella mia scuola calcio si allenava con tutte le categorie.
Era la nostra bandiera, il nostro punto di forza, il nostro gioiello. È un ragazzino molto silenzioso, introverso, lui si esprime con la palla ed è uno spettacolo. Per me è come se fosse un figlio! Già da piccolo dimostrava un’attitudine che difficilmente si riscontra in bambini così piccoli. A 6 anni faceva gol, prendeva la palla e la rimetteva al centro aspettando il fischio dell’arbitro per attaccare di nuovo e fare ancora gol. Poche volte ho visto un bambino così. Ha tutte le caratteristiche per poter diventare un gran calciatore, il talento a disposizione è evidente”.
L’arrivo alla Juventus