Stamattina si è ripresentato alla stampa fiorentina Daniele Pradè, alla seconda esperienza come direttore sportivo a Firenze, dopo la prima molto positiva negli anni dal 2012 al 2016. Emozione particolare da parte del direttore romano nel tornare in un luogo dove si è trovato benissimo e sente la responsabilità di ripagare l’affetto che lo circonda. Prima di iniziare la conferenza stampa ha voluto ringraziare i fratelli Della Valle con cui c’era un rapporto di reciproca stima, in particolare Andrea con cui aveva instaurato anche amicizia. L’incipit delle parole sono state rivolte ad Astori: “Quando sono andato via dalla Fiorentina non me l’aspettavo, in quel giugno, il giorno prima ero in Spagna per prendere un giocatore ed il giorno dopo non ero più direttore sportivo. Uscì un comunicato, mi chiamò tutta la squadra. Il primo fu Davide Astori, che mi ringraziò per averlo portato a Firenze, il suo fu un grazie grandissimo. Io gli promisi una cosa e gli dissi: “Davide, un giorno torneremo insieme”. E quel giorno è arrivato oggi“. Emozione, grande emozione in sala stampa.
Tra le varie dichiarazioni fatte, Pradè non si è sbilanciato troppo sui nomi, i vari De Paul, Bennacer, Inglese, Pavoletti, Lirola solo per citarne alcuni sono stati via via smontati per vari motivi. Evidente azione di despistaggio… Una cosa certa è il budget del mercato che dovrebbe esser più sostanzioso: “Nessuno mi ha chiesto di lavorare in autofinanziamento. Non mi sono state richieste plusvalenze, vi regalo un titolo. Ieri abbiamo fatto una riunione, ho capito che lavoriamo con persone top. Ci sono state fatte proiezioni dal 2004 al 2018, su come veniva programmato il lavoro. Abbiamo alla fine appurato che 60 calciatori non sono funzionali al progetto. Ieri mi è stato detto che alla società non importa se facciamo minusvalenze. Al signore con la barba che me lo ha detto, ho risposto: “Ti posso baciare in bocca?
“.” Pradè dovrà fare i conti con i tanti esuberi nella rosa: ci sono 75 giocatori sotto contratto e solo una quindicina tra loro posso essere utili alla prossima Fiorentina. Pradè ha ribadito che ci vorrà molta calma e i giocatori più interessanti potranno arrivare solo ad agosto, quando la rosa dovrebbe essere meno numerosa. Sulla precedente esperienza in viola Pradè non vuol tornare troppo, soprattutto su quella che fu la delusione più grande in quel periodo, questa la risposta del dirigente: “L’aereo di Berbatov. È stato quello il più grande rimpianto. Oppure quando eravamo secondi in campionato e non siamo stati in grado di soddisfare un Sousa con un acquisto che gli avrebbe dato la giusta tranquillità: Mammana. Lì si è perso l’equilibrio ed è stato tutto un uno contro l’altro“.
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