Rinnovo Belotti, il dubbio in casa Torino prosegue ed assume livelli di incertezza tali da minare i sonni ad Urbano Cairo che fino a pochi mesi fa poteva contare sulla parola del suo capitano. ” C’è tutta la volontà di rinnovare, il rapporto con lui è buonissimo” – aveva detto il presidente granata, ma qualcosa si è rotto e non è di certo per colpa dell’attaccante.
Belotti ha un contratto in scadenza nel 2022, necessiterà metterci mano onde evitare possibili scenari a parametro zero, sarà quindi importante discuterne per tempo e la posizione attuale del Torino in classifica di certo non è un buon contorno per iniziare una trattativa. Da troppo tempo infatti il club granata è lontano dai giochi che contano, da troppo tempo un traguardo come l’Europa League – non parliamo di Champions – sta sfuggendo di mano e qualsiasi giocatore – figuriamoci uno di talento – potrebbe essere stufo di questa situazione. Preoccupa poi soprattutto la programmazione del Torino che al momento risulta sconosciuta, altri anni nel limbo della Serie A potrebbero essere deleteri per la società stessa, ma soprattutto per le motivazioni dei giocatori.
Come detto, molti sono i dubbi legati al rinnovo di Belotti al Torino, ma c’è una certezza, il Milan è assolutamente interessato e se ne sta alla finestra seguendo con attenzione tutto ciò che sta accadendo. Forte si sente il canto del Gallo nei corridoio di Via Aldo Rossi, un nome rindondante che spesso Maldini cita nei desiderata per la prossima stagione. Il nome peraltro piace moltissimo anche a Massara ed alla proprietà stessa.
Complice l’anagrafe di certo impietosa per Zlatan Ibrahimovic e quella non più rosea di Mandzukic, il Milan prima o poi dovrà affrontare il discorso punta centrale e Belotti potrebbe essere l’occasione da tempo paventata dalla dirigenza, un giocatore il cui valore giocoforza scenderà perchè prossimo alla scadenza del contratto e che i rossoneri potrebbero quindi prendere intorno ai 20 milioni, un affare sotto tutti gli aspetti se consideriamo età e serietà del ragazzo peraltro da sempre professato milanista.
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