Questo di gennaio potrebbe essere l’ennesimo mercato deludente per i tifosi del Torino, con due colpi che sembrano destinati a sfumare.
Dopo un avvio promettente in campionato, che aveva riacceso l’entusiasmo tra i tifosi, il Torino si è ritrovato nuovamente impantanato a metà classifica. L’infortunio del capitano Duván Zapata ha rappresentato un bruttissimo colpo per le ambizioni granata, privando la squadra di certezze e incisività in zona gol.
La scelta della società di non puntare su giocatori svincolati, rimandando l’acquisto di un attaccante a gennaio, aveva inizialmente alimentato aspettative. Tuttavia, con il mercato invernale ormai iniziato, la situazione sembra tutt’altro che risolta.
Il nome di Beto, ex attaccante dell’Udinese ora in forza all’Everton, aveva acceso la speranza di un rinforzo di livello. Tuttavia, le richieste del club inglese, vicine ai 20 milioni di euro, hanno rapidamente spento ogni possibilità, dato che la società granata non sembra disposta a investire cifre simili per il portoghese, che intanto aveva aperto al trasferimento.
Nelle ultime ore, l’attenzione si è spostata sull’ex Fiorentina Arthur Cabral, attaccante del Benfica che potrebbe arrivare per circa 10 milioni di euro. Un affare più accessibile economicamente, ma che non sembra scaldare il cuore dei tifosi, delusi dalla mancata conclusione dell’affare Beto. Cabral, relegato al ruolo di seconda scelta in Portogallo, non rappresenta il profilo che i sostenitori granata sognavano.
Non solo l’attacco, però, al centro delle delusioni. Il Torino sembrava vicino a Cesare Casadei, uno dei giovani italiani più chiacchierati del momento. Per il centrocampista del Chelsea, i granata erano arrivati a offrire 12 milioni di euro, ma i londinesi ne chiedevano 15. Mentre le trattative sembravano aperte, il Napoli si è inserito con prepotenza, superando il Torino e avvicinandosi alla chiusura dell’affare. Una doppia beffa che ha ulteriormente alimentato il malcontento della piazza.
La sensazione è che il Torino, sotto la gestione di Urbano Cairo, continui a muoversi con un’eccessiva prudenza, preferendo risparmiare piuttosto che rischiare per compiere un vero salto di qualità. Questa filosofia ha ormai disilluso gran parte della tifoseria, che si sente intrappolata in una perenne mediocrità, senza ambizioni concrete per il futuro.
I tifosi invocano un cambiamento, consapevoli che con Cairo difficilmente si potrà aspirare a qualcosa di più. Il mercato di gennaio, che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità di riscatto, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione mancata, lasciando il Toro nell’ombra di una stagione di stallo.
Aggiornato al 08/01/2025 10:39
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