Dennis Praet ha comunicato che, di comune accordo con la società, non rinnoverà il suo contratto in scadenza con il Leicester.
Dopo cinque anni, conditi da 107 presenze con 5 gol e 7 assist, è finita l’epopea di Dennis Praet nella contea del Leicestershire. Negli scorsi giorni, Enzo Maresca aveva ribadito che il board thailandese avrebbe aperto i tavoli diplomatici con tutti i giocatori in scadenza di contratto per programmare il futuro.
Fra questi non ci sarà Dennis Praet, che in una recente intervista concessa al quotidiano belga Het Nieuwsblad che “è in cerca di qualcosa di nuovo” dopo la sua esperienza al Leicester. La notizia non ha sorpreso nessuno in quanto il belga non è mai riuscito a replicare oltremanica quanto di buono fatto vedere in Italia e in patria.
Anche quest’anno, nonostante la retrocessione in Championship e la pubblica stima che il tecnico italiano ha espresso nei suoi confronti, Praet è stato tutt’altro che protagonista nell’East Midlands. 20 presenze corredate da 1 gol e 1 assist fra seconda divisione inglese e coppe nazionali, per un totale di 898 minuti on the pitch.
❝Sono alla fine del mio contratto e voglio provare qualcosa di nuovo. Ho 29 anni e mi sento fisicamente al top della mia carriera. Voglio sentirmi di nuovo importante da qualche parte, in modo che possa tornare a divertirmi giocando a calcio. Non mi spaventa essere svincolato, in quanto credo di aver dimostrato quanto valgo.
Ho già avuto i primi contatti con altri club, ma sono tranquillo. Devo solo avere pazienza, in quanto è logico che a questo punto della stagione i club non conoscano ancora il loro budget. L’Italia sarà sempre la mia priorità. Ho giocato tre anni alla Sampdoria, uno al Torino e sono stati i migliori della mia carriera.
Il calcio in Italia è il più tattico del mondo e questo mi attira moltissimo. Quest’anno abbiamo avuto un tecnico italiano (Enzo Maresca, n.d.t.) e ha fatto un’ottima impressione a tutti. Soprattutto ai giocatori inglesi, che non erano abituati a un approccio di questo tipo. Molti miei compagni mi hanno detto di non aver mai imparato così tanto come in questa stagione con lui. A parte il lato calcistico, la vita in Italia è fantastica e io ho il vantaggio di conoscere già la lingua.
A Leicester mi hanno sempre detto che ero troppo bravo per tornare al Torino, che ero duttile e tatticamente prezioso e per questo non mi avrebbero lasciato andar via a prezzo di saldo. Non sono un tipo polemico e non ho mai forzato la mano per andare via in nessuno dei club in cui ho giocato. Ho accettato la scelta del Leicester, ma se il Torino mi richiamasse oggi ascolterei senz’altro la sua proposta.❞
Aggiornato al 06/05/2024 15:51
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