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Champions League, terza giornata: le statistiche del Dottor Sarli

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Europei U21

Si è conclusa ieri la terza giornata di Champions League che ha già delineato qualche verdetto più o meno certo, vediamo insieme cos’è successo nei minimi dettagli.

Statistiche Champions, il Milan si scava la fossa a Parigi

Contro il Paris Saint Germain per il Diavolo non c’è nulla da fare, troppo forti i francesi.

Adesso, complice la vittoria del Borussia Dortmund contro il Newcastle (0-1), il Milan si ritrova ultimo con soli 2 punti.

L’avventura europea finisce qui? Forse è presto per dirlo, ma se continua così c’è poco da fare.

Lazio, Pedro sarà pure il meglio ma non basta

Il Feyenoord abbatte l’Aquila con un secco 3-1, il rigore di Pedro a pochi minuti dalla fine non basta a riaprire una brutta partita.

Gli olandesi adesso sono in testa al girone da soli a 6 punti.

La Lazio, con 4, si ritrova terza perché l’Atletico Madrid l’ha scavalcata anche se (per fortuna) ha soltanto pareggiato col Celtic (2-2).

La qualificazione non è compromessa ma bisogna cambiare marcia.

 Napoli, Raspadori ci mette la firma e fa galoppare il ciuchino

A Berlino ci pensa Giacomo Raspadori, è sua la firma al 15° minuto della ripresa.

Il Napoli, con questo successo, conquista da solo il secondo posto. perché il Real Madrid ha battuto il Braga (1-2).

Di certo è un passo in avanti, ma siamo solo a metà girone.

Inter, ancora al comando con la Real Sociedad

Vittoria preziosissima sul Salisburgo (2-1) per i nerazzurri.

La Real Sociedad batte il Benfica e ora, sempre più soli.

Nerazzurri e spagnoli comandano la classifica con 7 punti, terzo il Salisburgo con 3.

E adesso? Sembra tutto deciso ma, come dico sempre, il pallone è tondo è mancano ancora tre partite.

Pareggi con goal

Il PSV ferma il Lens, in terra francese finisce 1-1, al goal di Bakayoko (54′) risponde a stretto giro di posta Wahi (65′).

Questo pareggio lascia gli olandesi ultimi a 2 punti ma ferma la corsa del Lens, scavalcato dall’Arsenal che ha battuto 1-2 il Siviglia.

Dunque adesso i francesi si trovano al secondo posto con 5 punti e 2 di margine su quarta e quinta.

La qualificazione dunque non sembra compromessa ma, forse, il Lens ha giocato troppo a cuor leggero.

Gli errori si pagano? Non sempre.

Il Celtic frena la corsa dell’Atletico Madrid, in Scozia finisce 2-2.

Al 4′ Furuhashi porta in vantaggio il Celtic ma al 25 Griezmann, su rigore, prima sbaglia, poi butta dentro il tap-in.

Al 28′ però gli scozzesi si riportano in vantaggio con Palma ma in avvio di ripresa, al 53′, Morata firma il definitivo 2-2.

Il Celtic conquista il suo primo punto mentre l’Atletico perde la prima posizione scavalcato dal Feyenoord .

La qualificazione, comunque, non sembra in discussione.

I capitolini non hanno nessuna intenzione di arrendersi nonostante la batosta in terra olandese.

Due vittorie col minimo scarto

Della prima, quella del Napoli a Berlino, abbiamo già abbondantemente parlato.

La seconda è invece la vittoria del Manchester United con un goal di Maguire al 72′ contro il Copenaghen.

Con questa vittoria, grazie al successo del Bayern sul Galatasaray (1-3), gli inglesi si portano al terzo posto (-1 dai turchi).

Champions: vittoria col massimo scarto

La mette a segno il Porto ad Anversa (1-4) e si conferma così, in solitaria, al secondo posto grazie alla sconfitta dello Shakhtar a Barcellona (2-1).

Tripletta di Evanilson (46′, 69′, 84′) e goal di Eustacquio (54′) a ribaltare l’1-0 con cui si era chiuso il primo tempo (Yusuf al 37′).

La partita più corretta e quella più fallosa

Quattro le partite più corrette con solo due cartellini, ossia Young Boys – Manchester City, Newcastle – Borussia Dortmund, Braga – Real Madrid e Machester United – Copenaghen.

Terrificante la partita tra Feyenoord – Lazio con ben dodici ammonizioni (5 a 7), una prestazione da cui non prendere assolutamente esempio.

Da segnalare anche Celtic – Atletico Madrid, 8 cartellini di cui però uno rosso (De Paul all’82 per doppio giallo).

Il goal più veloce e quello più tardivo

La rete più veloce è stata realizzata da Furuhashi del Celtic contro l’Atletico Madrid (4′).

Quella più tardiva è del Paris SG (Lee Kang-In all’89’) che ha sancito il 3-0 finale sul Milan.

Champions: bilancio finale

44 goal e tanto spettacolo ma soprattutto grande agonismo in campo, una giornata ricca di emozioni.

Grandi prestazioni per risultati perlopiù scontati ma molto interessanti.

Ci vediamo al prossimo turno!

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Champions League

Guardiola risponde alle polemiche sull’autolesionismo

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Manchester City

Guardiola, con un post su X, è tornato a parlare dei graffi che si è fatto durante l’ultima partita di Champions League.

Dopo il pareggio spettacolare tra Manchester City e Feyenoord, l’attenzione si è spostata su Pep Guardiola. Il tecnico spagnolo si è presentato alle telecamere con graffi sulla testa e segni visibili sul volto, destando subito la curiosità dei tifosi e della stampa. A domanda diretta, Pep aveva risposto con un sorriso enigmatico: “Li ho fatti con le mie dita. Voglio farmi del male“.

Quella che sembrava una battuta, però, ha assunto toni ben più seri diverse ore dopo, quando l’allenatore ha rilasciato un post su X per chiarire l’accaduto e cogliere l’occasione per lanciare un messaggio importante. Guardiola ha parlato apertamente della necessità di sensibilizzare il pubblico sulla salute mentale e sull’autolesionismo, temi spesso ignorati o stigmatizzati.

A seguire le sue parole rilasciate su X.

 

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Champions League

Juventus, Marchisio: “Il gol per Koop arriverà. Scudetto? si vedrà a gennaio”

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L’ex numero 8 della Juventus Claudio Marchisio ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha discusso della situazione attuale dei bianconeri.

Alla vigilia del match di Champions League tra Juventus e Aston Villa, in programma stasera alle ore 20.45, Claudio Marchisio è stato intervistato in merito alla situazione infortuni e molto altro. A seguire l’intervista completa rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Juventus, Marchisio: “Mercato? mi fido di Giuntoli”

Rispetto al 4-2-4 di San Siro, si è fermato anche McKennie. Toccherà a Weah guidare l’attacco: sensazioni?
«Mi aspetto Timothy prima punta e sono convinto che con la sua velocità possa essere decisivo in ripartenza. Sarà importante anche Koopmeiners: è stato acquistato per fare la differenza e in queste serate si deve caricare la Juve sulle spalle».

Koopmeiners deve ancora segnare un gol in bianconero: si sarebbe aspettato di più dal suo erede?
«Ci sono giocatori che hanno un impatto immediato e altri che impiegano più tempo. Koopmeiners ha alternato prestazioni positive ad altre meno buone. Quando è mancato per infortunio, si è
compreso ancora meglio il suo peso in mezzo al campo. Il gol arriverà e la Champions League, in cui di solito ci sono maggiori spazi e partite più aperte, può essere l’occasione giusta. Spero di portargli fortuna e di vedere la sua prima rete con la numero 8 bianconera. Basta una scintilla per svoltare del tutto».

Di solito nelle grandi serate si esalta il numero 10 Yildiz. Avverte nell’aria di Birmingham una nuova linguaccia stile Del Piero?
«Mi piacerebbe vederla sempre, ma Kenan ha soltanto 19 anni ed è alla prima stagione da titolare nella Juventus: gli va dato anche il tempo di sbagliare. Il talento, però, non si discute e speriamo lo mostri anche al Villa Park».

Thuram sembra sbocciato: le ricorda più Matuidi, Rabiot o Pogba?
«Khephren è un mix di Matuidi e Rabiot. Possiede lo stesso motore di Adrien e lo ricorda quando strappa palla al piede. Ma la sensazione è che abbia ancora molti margini di crescita».

Juventus

Khéphren Thuram parla con Teun Koopmeiners ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Vista l’emergenza e gli otto assenti (Cabal, Bremer, McKennie, Douglas Luiz, Adzic, Nico Gonzalez, Vlahovic e Milik), lei firmerebbe per un pareggio senza infortuni come ha detto Emery?
«Bella domanda… La mentalità della Juventus è quella di andare in campo sempre per vincere. Ma visti gli otto assenti, anche un pari fuori casa senza nuovi infortuni potrebbe non essere
un cattivo risultato. Quelle sono valutazioni che eventualmente si fanno al novantesimo, non prima».

Thiago Motta è stato allenato per due anni da Emery a Parigi: può essere un vantaggio?
«Può essere, ma il vero vantaggio di Thiago sono le sue idee. La Juventus quest’anno ha sbagliato una partita con lo Stoccarda e poco altro, per il resto ha dimostrato sempre una identità chiara. Emery lo conosciamo, è un tecnico insidioso: è uno che ha sempre rispettato la Juve, ma senza mai avere paura. Sarà così anche stavolta. È vero che la squadra inglese non vince da un mese, però
sono davvero una squadra molto tosta. Si parla molto di Watkins perché è un attaccante della nazionale inglese e segna, ma bisogna dire anche senza giri di parole che la squadra di Emery è attrezzata in tutti i reparti».

Siamo a novembre e la Juventus è sesta, a quattro punti dal Napoli capolista: i bianconeri lotteranno per lo scudetto fino alla fine?
«Si capirà a gennaio… La Juventus dovrà sfruttare il mercato per restare in scia alle prime e sfidare fino alla fine Inter, Napoli e Atalanta, che in questo momento hanno qualcosa in più».

Cosa manca alla Juventus per lo scudetto?
«Almeno un difensore e un attaccante, a prescindere dal ritorno di Milik che comunque non gioca da giugno. A gennaio bisogna andare sul sicuro, con giocatori esperti già adattabili al campionato: in difesa Skriniar mi sembra il profilo ideale».

In attacco si parla di Schick…
«Mi fido del fiuto di Giuntoli, che negli ultimi anni ha dimostrato di avere idee e coraggio».

Intanto il Psg corteggia Fagioli. A bruciapelo: lei lo sacrificherebbe?
«Dipende».

Spieghi…
«Dipende dalla volontà di Nicolò e dalla possibilità della Juventus di poter fare cassa per poi rinforzare difesa e attacco già a gennaio. Numericamente il centrocampo è il reparto più abbondante e Thiago Motta sembra aver trovato una quadra con Locatelli e Thuram. Un po’ mi dispiacerebbe perché conosco Fagioli dalle giovanili e il suo legame con la Juventus è molto forte».

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Champions League

Martedì di Champions League: sorridono le italiane e crolla il City

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Manchester City, Guardiola

Si è conclusa la prima parte della 5a giornata di Champions League: l’Inter si gode la vista, Barcellona e Atalanta inseguono, mentre crollano il City e il PSG.

È giunto al termine un martedì di Champions ricco di gol e sorprese. La classifica comincia a definirsi sempre di più e si cominciano a fare i primi calcoli in vista del passaggio del turno. Mancano ormai solo 3 giornate e non c’è più margine d’errore.

Le italiane in Champions League

Ad aprire questa nuova giornata ci pensa il Milan di Fonseca: vince 2-3 e si porta a casa 3 punti che dovevano essere obbligatori. Dalla trasferta in Slovacchia l’allenatore portoghese però, non torna con un bel sorriso causato dalla vittoria, ma con un’espressione ricca di perplessità e dubbi. Dopo 4 mesi di lavoro ancora non è riuscito a trovare del tutto una quadra ed il Milan continua a subire dei gol improponibili per una squadra di questo livello.

L’Inter invece, per circa 60 minuti fa girare la testa alla squadra tedesca, ma una volta che si è accesa la spia della benzina, deve abbassare il suo baricentro e contenere gli attacchi di un Lipsia rinvigorito nel finale. Senza subire particolari occasioni da gol, i nerazzurri si portano a casa i 3 punti e il momentaneo primo posto in classifica. In attesa del Liverpool, Inzaghi si gode la vista dall’alto.

Guardare l’Atalanta ormai è diventato veramente un piacere sia per i tifosi bergamaschi, ma soprattutto per gli amanti del calcio. La squadra di Gasperini fa la voce grosse su un campo difficile, dove qualche settimana prima l’Inter aveva faticato particolarmente. I giocatori nerazzurri penetravano la difesa dello Young Boys come un coltello affonda nel burro, guidati dal maestro d’orchestra di nome Charles De Ketelaere, autore di ben 2 gol e 3 assist.

La Dea sta attraversando un momento idilliaco e chissà che continuando così, Gasperini non possa togliersi soddisfazioni ancor più grandi dell’Europa League.

Champions League

Salvate il soldato Pep!

Ha dell’incredibile quello che è successo all’Etihad. Il Manchester City continua la sua striscia negativa a causa di un pareggio in rimonta contro il Feyenoord maturato negli ultimi 15 minuti, partendo da un risultato di ben 3 gol di vantaggio. Guardiola sta attraversando uno dei m0menti più difficili della sua incredibile carriera da allenatore, ma deve cercare di uscire al più presto da questo trend negativo se non vuole compromettere ancor di più un’intera stagione.

Sorride invece il Barcellona di Flick, che sta plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza: una macchina quasi perfetta in grado di battere 3-0 un Brest che fin qui non aveva mai perso. La squadra blaugrana si affida al suo bomber Lewandowski, che tocca e supera quota 100 gol in Champions League.

Di misura vince il Bayern Monaco di Kompany, che affonda sempre di più il PSG nella parte bassa della classifica. I francesi, che volano in Ligue 1, hanno racimolato fin qui solamente 4 punti e devono darsi una svegliata se vogliono accedere agli ottavi.

Passeggiano Arteta, Xabi Alonso e Simeone

L’Arsenal affronta un restaurato Sporting Lisbona, in cerca della quadra dopo il pesante addio del tecnico Amorim. Gli inglesi però, non badano a spese e mettono a segno ben 5 reti, rilanciandosi in classifica dopo la sconfitta con l’Inter. L’Atletico Madrid e il Bayer Leverkusen sulla carta avevano delle partite piuttosto alla mano ed entrambe hanno rispettato il pronostico. 6 gol per i ragazzi del cholo Simeone e 5 per la squadra di Xabi Alonso, il quale si accomoda a quota 10 punti in classifica.

Champions League

 

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