Champions League
Napoli-Barcellona 1-1, Osimhen risorge e tiene a galla gli azzurri | Le pagelle partenopee
Napoli-Barcellona 1-1, gli azzurri tengono in piedi l’esito della sfida grazie a un gol di Osimhen e alle mani di Meret. Le pagelle azzurre.
Meret 7,5: un gol subito, ma almeno quattro interventi decisivi che tengono il Napoli in corsa per la qualificazione.
Di Lorenzo 6,5: quest’anno non si e’ mai visto ai livelli dello scudetto, ma in questo scenario tira fuori la personalità e si impone sulla fascia, come sa fare.
Rrahmani 6: difficile star dietro ai blaugrana, ma lui non si spaventa. Buona guardia, fa il massimo.
Juan Jesus 6: gli va dato atto che, al netto dei mezzi tecnici inferiori, non si vede la differenza con le qualità dell’attacco catalano. Non concede spazi.
Olivera 7: ha l’argento vivo addosso, chiusure perfette e ripiegamenti rapidi.
Anguissa 6,5: una gara di basso tono nel primo tempo, mentre nella ripresa si vede vagamente il lottatore dello scorso anno. Serve il passaggio vincente per il gol di Osimhen.
Cajuste 4,5: ha letteralmente sbagliato partita, così come ha bucato molto passaggi anche banali. Irritante (dal 68′ Traore 6: cambia la marcia in quella zona di campo, la dinamicità aumenta con il suo ingresso).
Politano 6: di sicuro il coraggio non gli manca, ma incide il minimo sulle azioni offensive azzurre.
Osimhen 7: un blitz al 75′ brucia Ter Steven e tiene viva la speranza napoletana dei quarti di finale. Il voto e’ per il gol, ma per il resto del match si vede davvero poco, anche perché non gli arrivano molti palloni giocabili.
Kvaratskhelia 4: poco da segnalare nella sua partita, se non una giocata delle sue, tramontata nel nulla. L’ombra di se stesso (dal 68′ Lindstrom 6: conferma di essere in crescita esponenziale, gioca a testa bassa e cre scompiglio).
Francesco Calzona 7: sotto il Vesuvio da pochi giorni, imbastisce un Napoli che gioca con le sue armi. Soffre il Barcellona, a larghi tratti sembra vicino al tracollo. Nel secondo tempo riprende il match grazie al figliol prodigo Osimhen. Al Camp Nou non partirà battuto, ma servirà un Napoli da guerra.
Champions League
Bayer Leverkusen-Inter, Inzaghi: “Non abbiamo giocato per il pareggio, è mancata qualità in fase di possesso”
Al termine di Bayer Leverkusen-Inter, l’allenatore nerazzurro, Simone Inzaghi, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dopo la sconfitta last minute in Bayer Leverkusen–Inter.
Bayer Leverkusen-Inter, le parole di Inzaghi
Dopo la gara, l’allenatore ha espresso il proprio punto di vista su diversi aspetti della prestazione della squadra. Ha riconosciuto come nella prima frazione di gioco si fosse riusciti a mettere in difficoltà l’avversario, ma in seguito si sia persa incisività:
“Avremmo dovuto fare di più. La nostra proposta offensiva non è stata all’altezza, pur consapevoli del loro buon approccio iniziale. Nel primo tempo abbiamo prodotto qualcosa, mancando però nell’ultimo passaggio. Ci siamo trovati in difficoltà contro un avversario di altissimo livello e dovevamo offrirgli maggiore resistenza, nonostante nella ripresa non ci fossero stati segnali preoccupanti. Questo risultato non sminuisce il nostro cammino: la qualificazione resta nelle nostre mani nelle ultime due partite. Un pareggio sarebbe stato utile, ma non decisivo. Dovevamo insistere maggiormente, tenendo comunque presente il valore della squadra che affrontavamo”.
Riguardo alla possibile reazione nella prossima partita a Roma contro la Lazio, ha manifestato fiducia:
“Come già detto, questa sconfitta non rallenterà il nostro percorso, che finora è stato eccellente. Fa male per come è maturata, perché pur non eccellendo sotto il profilo qualitativo abbiamo speso molto. A parte l’occasione di Tella, non abbiamo concesso quasi nulla a un gruppo che solitamente crea tanto. La nostra fase di possesso, però, non è stata quella abituale, a causa della nostra minore brillantezza e dei meriti di un avversario ben organizzato”.
Sulle prestazioni dei singoli in Bayer Leverkusen-Inter, ha preferito glissare:
“Non mi pare giusto soffermarmi sui singoli. La squadra ha concesso pochissimo a un avversario di grande valore, ben consapevoli delle loro qualità e del percorso compiuto dal Bayer lo scorso anno sia in Europa che in campionato. A livello di impegno non ho nulla da rimproverare, ma siamo mancati di quella qualità che di solito rappresenta la nostra arma più efficace”.
Quanto alle prospettive sulle ultime due gare e alla necessità di fare calcoli, ha sottolineato:
“Secondo me è meglio attendere i risultati di domani per avere un quadro più chiaro. Un pari sarebbe stato importante, perché avremmo tenuto i rivali alle nostre spalle e ci sarebbe bastata poi una sola vittoria. Domani credo che saremo ancora tra le prime otto e tutto sarà nelle nostre mani: sappiamo di poter fare meglio, tutti quanti”.
A proposito delle scelte sui cambi e sul recupero di alcuni giocatori per la partita di Roma, ha chiarito:
“Volevo inserire Buchanan, perché Bisseck, Bastoni e De Vrij giocheranno titolari anche a Roma, dove mancheranno ancora Pavard e Acerbi. Buchanan però negli ultimi tre giorni aveva rallentato per un fastidio risalente alla gara con il Parma. Ho visto Taremi lavorare bene e ho preferito impiegare Arnautovic per non rischiare ulteriormente con Buchanan”.
Infine, riguardo all’impressione che la squadra puntasse al pareggio, l’allenatore ha negato con fermezza:
“Non siamo mai scesi in campo con l’intento di accontentarci. Nel primo tempo avevo la sensazione che anche noi soffrissimo il nostro stesso possesso, perché abbiamo difettato in qualità, non solo in un reparto ma come collettivo. È stata una prima frazione equilibrata, con un paio di situazioni a nostro favore. Nella ripresa, però, avremmo dovuto fare di più”.
Champions League
Borussia Dortmund-Barcellona, le ultimissime del Signal Iduna Park
Per il sesto turno di Champions League, questa sera si affronteranno Borussia Dortmund e Barcellona. Al Signal Iduna Park sono in palio punti pesanti per entrare nelle prime otto.
Al Signal Iduna Park va in scena un match tra due delle squadre protagoniste in positivo della Champions League di quest’anno.
Borussia Dortmund e Barcellona, infatti, occupano attualmente il terzo e il quarto posto nella classifica generale, entrambe avendo raccolto 12 punti.
I tedeschi avranno il vantaggio del fattore campo, con il tifo giallonero pronto a spingere gli uomini di Sahin verso una vittoria che sarebbe importantissima.
Stesso intento per i catalani, che hanno una serie aperta di quattro vittorie consecutive, inanellate dopo la sconfitta all’esordio.
Probabili formazioni
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Can, Schlotterbeck, Bensebaini; Nmecha, Gross; Malen, Sabitzer, Gittens; Guirassy. Allenatore: Sahin.
Barcellona (4-3-3): Pena; Koundè, Cubarsì, Martinez, Baldè; Pedri, Casadò, Olmo; Yamal, Lewandowski, Raphinha. Allenatore: Flick.
Arbitro: Francois Letexier (FRA)
Champions League
Atalanta-Real Madrid 2-3, troppo Galacticos per la Dea: non bastano De Ketelaere e Lookman I Le pagelle orobiche
Atalanta-Real Madrid 2-3, non bastano le reti di De Ketelaere e Lookman per strappare punti al Real Madrid. I Blancos vincono grazie ai gol dei top. Le pagelle orobiche.
Carnesecchi 6: più volte chiamato in causa, risponde sempre d’istinto. Attento a chiudere la porta alla classe delle bocche di fuoco bianche. Le reti subite non sono una sua colpa.
Djimsiti 5: Mbappe lo ubriaca e gioca a nascondino con il pallone. Molta difficoltà nel prevedere i movimenti dei giocatori offensivi di Ancelotti. Poca incisività, nonostante l’esperienza alle spalle.
Hien 5,5: il suo pezzo forte è il giocare di fisico e di corpo. E’ davvero difficile usare la specialità della casa quando di fronte hai giocatori di talento che giocano palla a terra.
Kolasinac 6: sgambettato, si guadagna il rigore dell’1-1 che illude la Dea. Fa quello che può, l’esperienza lo aiuta a non crollare dalle sue parti.
Bellanova 6: dimostra di non essere intimorito, ha un’applicazione offensiva scolastica. Bene quanto visto nei suoi 90′ (dal 74′ Zappacosta sv).
De Roon 5: Mbappe lo salta con troppa facilità sul gol del vantaggio. Prova a rimediare in qualche modo, ma l’inerzia è quasi sempre dalla parte del Real.
Ederson 7: anche contro i primi in Europa dimostra di aver compiuto quel salto di qualità che gli permette di restare sui suoi standard anche in serate da guerra come quella contro i Galacticos.
Ruggeri 6: buona prestazione, di più non gli si può chiedere (dall’87’ Zaniolo sv).
Pasalic 6,5: la cosa più importante della serata è la palla filtrante che genera il rigore su Kolasinac. Si sbatte pur avendo pochi spazi per inserirsi in avanti (dal 58′ Samardzic 6: il suo ingresso vivacizza la Dea).
De Ketelaere 6,5: il rigore del pareggio e molta fantasia per tenere sveglia la Dea a livello offensivo. Gioca con sicurezza. Gasperini lo toglie perché ha bisogno di uomini gol puri in area (dal 74′ Retegui 4: basta solo spingere in rete il pallone che gli capita sotto porta, lui lo spara in curva. Alla fine, il suo errore priva la Dea di un punto che sarebbe stato meritato).
Lookman 6,5: riaccende le speranze della Dea quando sembrava che tutto fosse diventato impossibile. Quando viene cercato, è una vera e propria spina nel fianco.
Gian Piero Gasperini 6: la Dea gioca come sa fare, ma soffre tanto i giocatori che sono tecnicamente superiori. Sembra crollare dopo l’1-3, invece tira fuori l’orgoglio e la tiene aperta fino alla fine. Si interrompe la serie di vittorie, ma questa partita servirà molto da lezione.
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