Champions League
Tre cose che il Milan deve fare per superare il PSG

Cosa deve fare il Milan per batter il Paris Saint-Germain? Le parole d’ordine sono 3: pressing alto e seconde palle, contenere Mbappé, profondità e dinamismo.
Vediamo nel dettaglio la strategia che dovrà mettere in atto il Milan, partendo dal primo punto.
Pressing alto e seconde palle.
Il Milan dovrà scendere in campo dal primo minuto con il fuoco negli occhi.
Dovrà fare in modo che il PSG non imbastisca il suo solito possesso palla. Dovrà evitare di arroccarsi con la pretesa di sfruttare le ripartenze affidandosi al solo Leão.
Il PSG presenta non pochi problemi per quanto riguarda la sua fase difensiva. Quest’anno più che in passato, poi, sta subendo molte reti con una media di quasi un gol a partita subìto sommando tutte le competizioni.
La pressione dovrà essere alta a tal punto da avere come scopo ultimo quello di costringere i parigini ad una costruzione dal basso che dovrà per forza di cose coinvolgere Donnarumma.
Dovrà scongiurare la possibilità che il centrocampo e la difesa di Luis Enrique possano servire Kylian Mbappé.
E ben note sono le carenze con i piedi del portiere della nostra Nazionale, nonché, soprattutto in questo caso, quelle inerenti la personalità e la tenuta psicologica quando sottoposto ad una pressione più alta del dovuto.
Ecco perché Stefano Pioli dovrà utilizzare saggiamente Giroud. Dovrà, considerata la sua età e quindi la sua ormai scarsa abilità fisica nel mettere sotto pressione portiere e difensori, farlo rifiatare non poco. Facendo ampio ricorso, nel corso dei due confronti, ad Okafor.
Il giocatore austriaco dovrà essere una delle carte da giocare, anche in corso d’opera, per costringere quantomeno la formazione transalpina a rilanciare il pallone in avanti, consegnandolo direttamente o indirettamente ai difensori ed ai centrocampisti di Stefano Pioli.
Perché, così sviluppando il gioco, e così indirizzando il doppio confronto, i nostri quattro difensori avrebbero la possibilità di combattere all’arma bianca sulle palle alte contro Mbappé e Gonçalo Ramos e di permettere la riconquista del pallone ai nostri centrocampisti più fisici rispetto a quelli del Paris Saint-Germain.
In parole povere la formazione di Stefano Pioli dovrà far circolare il più possibile il pallone in modo tale da fiaccare fisicamente gli avversari con il passare dei minuti.
Dovrà, in un certo qual modo, e per certi versi, fare il PSG pur di evitare che il PSG lo faccia da sé senza problema alcuno.
2. Ingabbiare Kylian Mbappé
La qualità di Mbappé è nota così come il suo strapotere fisico soprattutto in velocità palla al piede.
A mio modesto avviso il Milan non può e non deve commettere l’errore di anteporli il pur veloce Calabria. Pioli, piuttosto, deve, in virtù di quanto già scritto al punto uno, ricorrere all’esperienza di Florenzi o alla fisicità ed alla freschezza di Kalulu.
Florenzi, come tutti sappiamo, già conosce l’esterno transalpino, avendo già condiviso la stessa casacca proprio a Parigi.
Ha doti di posizionamento assai più spiccate rispetto a Calabria, nell’uno contro uno è, pur sempre, ancor oggi, nonostante l’età e gli infortuni, un giocatore di spessore assoluto e, cionondimeno, è ben più affidabile, costante e duttile. Anche tenendo conto del buon momento di forma che sta vivendo.
Kalulu tornerebbe in campo dopo tanto tempo ma avrebbe dalla sua la possibilità di giocare in coppia (pur se decentrata sulla destra) con il difensore rossonero che gli ha permesso di vincere il Campionato di Serie A di due stagioni fa.
Come già scritto la settimana scorsa, Stefano Pioli dovrà invertire i suoi due centrali difensivi. In parole povere, dovrà spostare Thiaw sulla parte sinistra del centro della difesa e Tomori sulla parte destra come ultimo bastione a tutela di Maignan.
3. Tomori sul Centro-Destra
Tutti conosciamo le qualità atletiche di Tomori. Così come tutti conosciamo e gli riconosciamo tempismo e concentrazione. Il difensore inglese può e deve accompagnare Florenzi nella marcatura e nei necessari anticipi nei confronti di Mbappé. Tutto pur di farlo giocare spalle alla porta.
L’ex centrale del Chelsea ha tutto per poter arginare, più e meglio rispetto a Thiaw, per caratteristiche fisiche, il bomber francese.
E, come se non bastasse, sarà decisivo, non solo la capacità di raddoppiare su Mbappé, quanto quella (addirittura) di triplicare. Cosa che dovrà fare ovviamente la mezzala rossonera di competenza. Quella destra.
Nella fattispecie, qualora Loftus-Cheek non dovesse riuscire in un recupero che potremmo definire quasi lampo, dovrebbe occuparsi di questa impresa il giovanissimo, ma già ben avviato, Musah.
Ecco la gabbia che dovrebbe tenere bene a mente Stefano Pioli. Ecco una delle possibili soluzioni per rendere il meno possibile pericoloso uno dei calciatori più forti al mondo.
Scaramanzia a parte, questo fu il medesimo trattamento, di lusso, riservato in passato, sempre dal Milan, ma con Ancelotti in panchina, in quella stessa parte del campo, a Ronaldinho, nella seppur sfortunata doppia sfida di Champions League contro il Barça.
Come in molti di voi ricorderanno, il Gaucho fu autore di un assist no-look decisivo, e senza precedenti, ai danni, nientepopodimeno che, di Alessandro Nesta.
4. Profondità e dinamismo
Alla luce di quanto fin qui analizzato, alla luce di un atteggiamento sia tattico che mentale proattivo, va da sé che sarà fondamentale, appunto, il recupero di Loftus-Cheek, come sarebbe stata ovviamente manna dal cielo avere a disposizione Bennacer.
Eppure, con i se e con i ma non si va da nessuna parte, e si deve far sempre di necessità virtù. Sia che il centrocampista inglese recuperi, sia che giochi Musah, sia che torni sulla mediana Rade Krunic.
Essendoci, a differenza che in passato, gli uomini a disposizione, il Milan dovrà consegnare le chiavi del centrocampo a Reijnders. L’olandese dovrà fungere da cerniera tra difesa e attacco e servire in profondità gli eventuali inserimenti di Pulisic sulla destra, di Leão e del ‘fresco’ Theo Hernandez sulla sinistra e di Giroud al centro dell’attacco.
Con la speranza che Stefano Pioli prenda in considerazione la possibilità di far giocare a Luka Jovic quantomeno una buona mezz’ora. Lo svizzero, infatti, è assai abile in profondità ed è per di più fresco e scalpitante fisicamente, nonché già molto esperto in campo internazionale.
5. Reijnders e la verticalità
Per i piedi e la qualità di Reijnders, quindi, uomo dalla altissima percentuale di passaggi riusciti, potrebbero-dovrebbero passare le fortune del Milan.
Senza sottovalutare l’indispensabile movimento senza palla dei tre uomini d’attacco, dell’altra mezzala e, assolutamente non per ultimo, di Theo.
Per la qualità del nazionale olandese passa, infatti, oggi più che mai, parte della qualificazione agli Ottavi di Champions. È giunta l’ora di imporsi. È giunto il momento di consacrarsi.
Definitivamente.
Champions League
Inter: Ritrovato il centrocampo titolare dopo 2 mesi

Inter-Barcellona: In vista del momento più importante della sua stagione, l’Inter ritrova una novità importante che non succedeva da due mesi. I dettagli:
All’alba del giorno più importante della stagione nerazzurra, l’Inter ritrova finalmente una novità significativa che mancava da due mesi: da quel celebre Inter-Napoli 1-1, la sfida che aveva già anticipato le due protagoniste di questo intenso finale di stagione.
Dopo aver recuperato parte del blocco difensivo titolare, con il rientro di Denzel Dumfries sulla fascia destra e con Bisseck che, complice l’indisponibilità di Benjamin Pavard, manterrà il suo posto da titolare, la squadra nerazzurra potrà finalmente considerare la propria retroguardia parzialmente ripristinata.
Diverso il discorso a centrocampo, dove — a due mesi pieni di distanza dall’ultima volta — l’Inter ritroverà abilitati e arruolati i suoi tre uomini chiave: Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, pronti a ricompattare il cuore pulsante della squadra proprio nel momento più cruciale della stagione.
L’unico reparto in cui le novità scarseggiano resta l’attacco. Il tanto atteso rientro di Marcus Thuram è alle porte, ma non dovrebbe avvenire già questa sera, nonostante alcune voci di corridoio suggeriscano che l’attaccante francese potrebbe stringere i denti per provare ad esserci dal primo minuto contro i catalani.
Nel frattempo, altre voci di corridoio danno in crescita l’ipotesi di una titolarità per Davide Frattesi al fianco di Lautaro Martínez, un’idea che prende forza anche in virtù delle prestazioni sottotono offerte da Correa prima e da Taremi poi.
A pesare ulteriormente è la scarsa fiducia di Simone Inzaghi in Marko Arnautovic: nonostante i gol e alcune giocate importanti, l’attaccante austriaco non sembra aver convinto appieno il tecnico nerazzurro, tanto da non garantirgli la titolarità nemmeno in assenza di Thuram.
Fuori per fuori ruolo, tanto varrebbe provare Frattesi anche dietro Lautaro Martínez, sfruttando le sue spiccate doti da incursore. Tuttavia, tutto lascia pensare che sperimentare in una partita così delicata non sia una strada che Inzaghi percorrerà, soprattutto considerando che non è certo un tecnico incline a grandi

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
stravolgimenti tattici.
Champions League
Barcellona-Inter, le ultimissime sulle formazioni

Barcellona-Inter, incontro valido per l’andata delle semifinali di Champions League 2024/25: le probabili scelte di Hansi Flick e Simone Inzaghi.
Barcellona-Inter si affrontano nella doppia semifinale di Champions League 2024-25.
I nerazzurri di Simone Inzaghi si presentano all’appuntamento dopo avere eliminato il Bayern Monaco ai quarti di finale (decisivo il 2-2 al ritorno a San Siro dopo il successo per 2-1 a Monaco), mentre i blaugrana di Hansi Flick sono approdati tra le migliori quattro d’Europa dopo avere avuto la meglio sul Borussia Dortmund ai quarti di finale. La partita di andata si giocherà a Barcellona, mentre il ritorno è fissato a San Siro.
Di seguito la designazione arbitrale e le ultimissime sulle formazioni.

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
Direttore di gara: Clément Turpin FRA
Assistente Arbitrale 1: Nicolas Danos FRA
Assistente Arbitrale 2: Benjamin Pagès FRA
IV: François Letexier FRA
VAR: Jérôme Brisard FRA
AVAR: Willy Delajod FRA
Barcellona-Inter, le ultimissime sulle formazioni
BARCELLONA (4-2-3-1): Ter Stegen; Kounde, Cubarsì, Araujo, Martin; Gavi, Pedri; L. Yamal, Dani Olmo, Ansu Fati; Ferran Torres. Allenatore: Flick.
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Arnautovic. Allenatore: Inzaghi.
Champions League
Inter, a Barcellona per difendersi o giocarsela a viso aperto?

L’Inter si sta preparando alla sfida di questa sera contro il Barcellona: la scelta tattica del tecnico sarà quella di fare la partita o contenere l’avversario?
Manca sempre meno alla tanto attesa sfida di questa sera contro la squadra di Flick e iniziano i primi dubbi su come Simone Inzaghi avrà deciso di giocarsela: la squadra spagnola, in linea con la sua storia, basa il suo gioco su una travolgente fase offensiva ed in questa stagione ha messo a referto ben 155 gol, imponendosi per distacco come l’attacco più prolifico d’Europa.
I principali artefici di questa statistica sono ovviamente i 3 giocatori offensivi dei blaugrana ovvero Raphinha, Lewandowski e Yamal, che insieme hanno collezionato ben 82 gol, circa il 58% delle reti totali. Per fortuna dell’Inter il bomber polacco salterà la sfida di questa sera, anche se Francesco Acerbi ha già dimostrato contro Halaand o Kane di poter annullare chiunque.
La squadra blaugrana però, ha un modo di difendere che la espone a più di qualche rischio: tiene infatti la linea difensiva molto alta e giocatori abili nell’inserimento come Dumfries o Thuram se dovesse recuperare, potrebbero avere un’importanza cruciale.

ROBERT LEWANDOWSKI IN AZIONE DAVANTI A SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, a Barcellona serve una prestazione stile Bayern Monaco
Lo stile di gioco del Bayern Monaco di Kompany è per certi versi simile a quello del Barcellona, con un recupero alto del pallone ed una incessante ricerca del varco giusto per fare male. L’Inter ha dimostrato sul campo di saper gestire questo tipo di partita. Ovviamente alla base della gara di questa sera ci dovrà essere tanta personalità e coraggio nel saper gestire i vari momenti: soffrire da squadra quando c’è da difendere, rallentare o aumentare i ritmi di gioco in base alle necessità, ma soprattutto fare male nel momento in cui si hanno le occasioni.
Come detto, la squadra di Flick davanti può essere devastante, ma dietro è tutt’altro che invalicabile. Sarebbe fondamentale per l’inter tornare dalla Spagna con un risultato positivo, per poi giocarsi il tutto per tutto a San Siro.
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