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Champions League

Barcellona, arrivano le richieste del club alla UEFA dopo la scomparsa del medico

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Barcellona Logo

Barcellona, il medico dello staff – deceduto poche ore prima della sfida con l’Osasuna – ha scosso profondamente l’ambiente blaugrana. Ecco le richieste del club per il prossimo match di Champions.

Il medico 53enne Carles Minarro Garcia è deceduto poco prima della partita di campionato contro l’Osasuna, prevista per sabato, lasciando attoniti giocatori e staff. La notizia è arrivata negli spogliatoi a pochi minuti dal fischio d’inizio, spingendo il club a chiedere e ottenere il rinvio della sfida a data da destinarsi.

L’impatto della scomparsa di Minarro Garcia è stato devastante per tutto l’ambiente blaugrana. Hansi Flick aveva un legame speciale con il dottore e, secondo quanto riportato da Mundo Deportivo, sarebbe rimasto profondamente scosso dalla tragedia. Tra i giocatori, Dani Olmo e Gavi non sono riusciti a trattenere le lacrime, segno di quanto Minarro Garcia fosse una figura rispettata e amata all’interno dello spogliatoio.

Barcellona, le 2 richieste alla Fifa

Nonostante il lutto, il Barcellona dovrà comunque affrontare domani sera il Benfica nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il match si disputerà regolarmente, sebbene in un clima emotivamente molto pesante. L’andata si era conclusa con una vittoria di misura per 1-0 grazie alla rete di Raphinha, ma la concentrazione dei blaugrana sarà messa a dura prova da questa dolorosa perdita.

Barcellona

Il club ha concordato con la UEFA una modifica al protocollo pre-partita. Nessun giocatore prenderà parte alla consueta conferenza stampa della vigilia, lasciando il compito di parlare ai giornalisti al solo tecnico Flick. Inoltre, il Barcellona ha avanzato come ulteriore richiesta formale alla federazione europea quella di osservare un minuto di silenzio prima del calcio d’inizio, per rendere omaggio al loro compianto medico. Un gesto simbolico che sottolinea il dolore e il rispetto di tutta la famiglia blaugrana per Carles Minarro Garcia.

Champions League

Inter, 113 milioni: il valore della Champions che fa sognare

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Serie A, Inzaghi, Inter

Come spendereste 113 milioni di euro? Voi pensateci bene. Perchè nel frattempo l’Inter di Inzaghi ce li ha e ha un piano preciso: trasformarli in ambizioni.

La domanda che si è posta Calcio e Finanza e incuriosisce anche noi è una. Quanto ha guadagnato finora l’Inter dalla partecipazione alla Champions League 2024/25? Una cosa è chiara: a prescindere dagli esiti dei match e dall’andamento del campionato, la massima competizione europea è molto proficua per chi vi partecipa. Ma vediamo più nel dettaglio.

Un bilancio

Il primo assegno arriva dal bonus partecipazione, identico per ogni club: 18,62 milioni di euro già incassati dalle italiane. Ma non finisce qui. Con l’introduzione della nuova classifica unica, l’Inter ha già messo le mani su altri 9,7 milioni, frutto della sua posizione nel ranking stagionale. Chiaramente sono presenti anche bonus legati ai risultati. Quindi le squadre più alte in classifica, ricevono bonus più alti.

Ma da questa stagione le cifre sono cambiate: una vittoria vale 2,1 milioni, mentre un pareggio vale 700mila euro. Meno rispetto ai 2,8 milioni e 930mila euro delle passate edizioni. Come se non bastasse, ogni squadra ha ricevuto un premio in base al piazzamento nella classifica della fase iniziale. A chiudere il quadro dei ricavi c’è il nuovo pilastro “value”.

Le somme dal pilastro “value”

Introdotto dalla UEFA per unire il market pool e il ranking storico degli ultimi dieci anni: è legato al valore dei diritti TV nei vari Paesi. Il totale verrà suddiviso in due quote distinte, secondo un meccanismo di calcolo dettagliato.

La quota europea: la cui distribuzione si basa sul valore dei diritti TV in Europa. Si prende in considerazione sia l’importanza del mercato di ogni paese che la posizione di ogni clubnelle classifiche UEFA degli ultimi cinque anni.

E la quota non europea, legata al ranking storico/decennale. Da questa vengono esclusi i punti guadagnati per i titoli conquistati nella storia.

Inter

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter: la cifra da vertigini

Tornando all’Inter. Gli incassi connessi alla Champions hanno già superato i 113 milioni di euro con il raggiungimento delle semifinali. Se la squadra dovesse arrivare in finale, la cifra potrebbe superare i 130 milioni.

Ecco il dettaglio dei ricavi stimati da Calcio e Finanza (inclusi i bonus per la qualificazione alla finale):

  • Bonus partecipazione: 18,62 milioni di euro

  • Posizione in classifica: 9,7 milioni di euro

  • Quota europea: 24,02 milioni di euro

  • Quota non europea: 7,36 milioni di euro

  • Bonus risultati: 13,3 milioni di euro

  • Il bonus per il 1°-8° posto: 2 milioni di euro

  • Bonus ottavi di finale: 11 milioni di euro

  • Bonus quarti di finale: 12,5 milioni di euro

  • Il bonus semifinali: 15 milioni di euro

  • Bonus finale: 18,5 milioni di euro

Totale: 131,92 milioni di euro. Ma quindi, voi, cosa ci fareste?

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Champions League

Inter, con il Barcellona l’esperienza può essere un fattore

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Inter

L’esperienza dei calciatori può fare la differenza in partite pesanti come può essere una semifinale di Champions League e l’Inter su questo parte favorita.

Una partita come quella di questa sera non si gioca solamente con la qualità tecnica dei calciatori, ma ha anche un grande peso la testa con la quale si affronta un evento di questo tipo. Uno dei punti di forza della squadra di Flick è sicuramente la futuribilità della rosa, composta da tantissimi giocatori giovani. In partite di questo tipo però, potrebbe anche rilevarsi come un’arma a doppio taglio, nonostante un giocatore del calibro di Lamine Yamal abbia ampiamente dimostrato di poter fare la differenza anche in finale degli Europei.

Inter

Inter-Barcellona, l’esperienza è dalla parte dei nerazzurri

La squadra di Inzaghi però, oltre ad avere un’età media ampiamente più elevata rispetto a quella degli spagnoli, ha dal canto suo una maggiore partecipazione a partite di questo tipo: mettendo le due rose a confronto, si nota che tra i giocatori dell’Inter ben 13 hanno già partecipato in prima persona ad una semifinale di Champions League, a differenza del Barcellona che ne ha coinvolti 6, meno della metà. Questo può essere un fattore non da poco che può dare ulteriore carica e consapevolezza alla squadra nerazzurra a poche ore di distanza da una partita così importante.

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Champions League

PSG: João Neves vero Mvp della serata

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PSG, Joao Neves

 PSG-Arsenal: João Neves nella partita contro l’Arsenal ha dimostrato tutto quanto il suo valore, certificando così il suo futuro da assoluta stella.

Oggettivo e soggettivo non sono categorie in contrapposizione assoluta, ma coordinate che ci aiutano a leggere e interpretare meglio il mondo.
La differenza tra oggettivo e soggettivo è tutta nei numeri: un contenuto oggettivo si fonda su dati verificabili, osservazioni misurabili o informazioni che restano vere indipendentemente da chi le osserva. Diversamente, un contenuto soggettivo si basa su emozioni, preferenze o interpretazioni personali. Tuttavia, l’apporto o il peso di un determinato fattore può risultare innegabile da entrambi i punti di vista, oggettivo e soggettivo.

Un esempio è l’impatto di João Neves nella trasferta di ieri contro l’Arsenal che oltre a un tifo di casa completamente sovrastato dalla presenza degli Ultras parigini, anche la fase di gioco in mezzo al campo ha avuto un protagonista assoluto.

João Neves, ieri sera, ha vissuto una notte da assoluto protagonista, in cui avrebbe meritato senza dubbio il premio di Man of the Match, assegnato invece al suo compagno Vitinha. Quest’ultimo ha comunque disputato una prova eccellente, con appena due errori nei passaggi nell’arco dei 90 minuti: 100% di precisione nel primo tempo e 96% nel secondo, numeri che testimoniano la sua qualità nella gestione del pallone.

Quando avrebbe dovuto vincerlo Vitinha, lo ha vinto Dembélé; quando avrebbe dovuto vincerlo João Neves, lo ha vinto Vitinha. Questo, purtroppo, testimonia quanto possa essere soggettiva la scelta del migliore in campo, una decisione che, purtroppo a volte venga basato solo tramite l’apparente supporto dei numeri, spesso non riesce a restituire pienamente la realtà di quanto accaduto sul terreno di gioco. Detto comunque che Vitinha investito del premio di MVP di certo non sfigura, perchè di notte di stella si trattava, e di conseguenze proprio le stelle si sono viste in campo. Dopo le parole al miele di Thierry Henry nei confronti del portoghese, anche l’altro talento lusitano in mezzo al campo — seppur di sponda Benfica e non Porto come nel caso di Vitinha — meriterebbe un’investitura simile per la prestazione offerta nella serata di ieri. 

I numeri di João Neves

Assolutamente totale nella prestazione all’Emirates, João Neves ieri sera ha saputo dare il proprio contributo in ogni fase del gioco: a partire dall’impostazione, dove si è fatto trovare sempre pronto ogni volta che Vitinha cercava una soluzione, spesso messo in difficoltà dall’incessante pressing del capitano avversario Ødegaard. Neves si è poi affermato, al termine della partita, come il giocatore che ha creato il maggior numero di occasioni da gol — seppur solo 2 — abbinando una precisione nei passaggi altissima, con 35 completati su 40 tentati, pari all’88% di precisione.

Ma non è stato solo con la palla tra i piedi a brillare: Neves si è distinto anche in fase di non possesso, portando a termine il maggior numero di contrasti vinti della sua squadra e dimostrando una notevole efficacia nei duelli. I numeri parlano chiaro: 70% di duelli vinti e 67% di contrasti uno contro uno superati. Una prestazione completa e dominante, tanto da farne il vero protagonista della serata.

João Neves

Depositphotos_601297176_S

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