Champions League
Champions League: nuovo format a 36 squadre
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La Champions League cambia pelle. L’idea è quella di formare un girone unico a 36 squadre, con 8 qualificate dirette e altre 8 che arriveranno dalla qualificazione derivante dagli scontri diretti, in una sorta di tabellone tennistico.
Si parte dalla stagione 24/25. Un nuovo format che porterà ad un aumento del 70% delle attuali partite, da 125 a 209, e ad introiti decisamente superiori per le 36 partecipanti.
Correndo però il forte rischio di sottrarre attenzione e risorse alle leghe nazionali, che hanno chiesto la convocazione di un tavolo di discussione, per manifestare le proprie perplessità. Dal canto suo, la Uefa tira dritto e presenterà ufficialmente il progetto martedì prossimo. La speranza è quella di far approvare il progetto della nuova Champions nel direttivo che si terrà il prossimo aprile.
Champions League
Atalanta, l’eliminazione dalla Champions è un fallimento?
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L’Atalanta perde in casa contro il Club Brugge ed è eliminata dalla Champions League. Si può parlare di fallimento per la squadra di Gasperini?
Ieri sera l’Atalanta ha salutato la Champions League e l’ha fatto nel peggior modo possibile: perdendo in casa, davanti alla propria gente, una partita piena di errori che, di fatto, era già chiusa a fine primo tempo, quando il Club Brugge conduceva 3-0.
Una sconfitta inattesa ma meritata. Se all’andata ci si era potuti aggrappare al rigore inesistente concesso nei minuti finali alla squadra belga, questa volta la squadra di Gasperini è stata un disastro difensivamente, come si può vedere dai gol subiti, praticamente identici nella dinamica. Talbi è stato lasciato sempre solo, mentre Junglà, in occasione del terzo gol, ha avuto tutto il tempo per stoppare il pallone, preparare con calma il tiro e forse anche le valigie per il ritorno in Belgio.
In attacco le occasioni non sono mancate, ma è stata la serata dall’imprecisione e dalla confusione, con la Dea che si è mostrata fragile e incapace di reagire alla lucidità e al cinismo degli avversari. Una prestazione che, in realtà, rispecchia il momento dell’Atalanta nelle ultime settimane, in cui anche in campionato la squadra è apparsa opaca e in netto calo, fisico e mentale.
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GIAN PIERO GASPERINI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Atalanta, un’eliminazione dura da digerire
Per rispondere alla domanda del titolo, sì. L’eliminazione dell’Atalanta in Champions League è un fallimento. Non ha senso nascondersi dietro il fatto che arrivarci sia comunque un traguardo: con il livello raggiunto dalla Dea e lo status guadagnato negli ultimi anni, uscire agli ottavi contro il Club Brugge è un enorme passo indietro.
Questo nonostante la qualità della squadra belga, che vanta talenti importanti come De Cuyper, Tzolis e lo stesso Talbi. Fa ancora più rumore se si pensa che solo pochi mesi fa la squadra di Gasperini aveva dominato in finale di Europa League contro un Bayer Leverkusen neocampione di Germania.
Considerando che nella iniziale della competizione l’Atalanta era stata a un passo dalla qualificazione diretta e aveva mostrato un rendimento da top club, l’eliminazione agli ottavi è una grandissima delusione.
Adesso non resta che concentrarsi sul campionato: l’obiettivo Scudetto è ancora alla portata, ma per centrarlo sarà necessaria una svolta immediata.
Champions League
Milan-Feyenoord 1-1, Gimenez fa ma Theo e Conceicao disfano: Diavolo eliminato I Le pagelle
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Milan-Feyenoord 1-1, non basta il gol di Gimenez per centrare gli ottavi di finale. A San Siro gli olandesi strappano il pareggio e il biglietto per il turno successivo. Le pagelle rossonere.
Maignan 6: fulminato da Carranza sul gol che sposta la qualificazione dal lato olandese. Poco altro da segnalare se non la normale amministrazione.
Walker 5,5: patisce un pò troppo per i suoi standard, forse non è il solito pitbull. Di buono c’è che, dalle sue parti, non c’è mai un reale e immediato pericolo.
Thiaw 6,5: uno dei pochi a salvarsi, non ce la fa a tenere tutta la difesa da solo. Va vicino al gol.
Pavlovic 6,5: solita garra e grande concentrazione, gol del Feyenoord a parte. La difesa, per una sera, fa ampiamente il suo dovere.
Theo Hernandez 4: due gialli sciocchi, in particolare il secondo, molto grave, perché figlio una simulazione davvero ingenua. Per l’ennesima volta nella stagione, mette in difficoltà la squadra.
Musah 5: alcune volte gira a vuoto, si muove secondo le indicazioni di Conceicao, ma non e’ efficace (dall’83’ Chukwueze sv).
Reijnders 5,5: meglio di Musah, ma si distingue in poche occasioni. Qualche volta aiuta anche in difesa (dall’83’ Abraham sv).
Pulisic 5: quando non e’ al top, e’ come giocare con un giocatore in meno (dal 62′ Bartesaghi 5: molto negativo).
Joao Felix 5: tanto fumo e poco arrosto, cerca sempre il dribbling in più piuttosto del passaggio intelligente.
Leao 6: e’ tra i più volenterosi, ma i compagni d’attacco non sono altrettanto lucidi e collaborativi.
Gimenez 7: gol che sblocca la partita e tanto lavoro d’attacco che garantisce un riferimento la davanti. Viene inspiegabilmente tolto nel finale, quando più ce ne sarebbe stato bisogno (dal 71′ Fofana 6: il suo ingresso porta più equilibrio).
Sergio Conceicao 4,5: togliere Gimenez e’ l’errore più grave della serata. L’altro e’ rappresentato dal tenere in campo Joao Felix nonostante la sua assoluta indolenza offensiva. Il Milan si fa eliminare da una squadra decisamente inferiore e in totale emergenza.
Champions League
Milan-Feyenoord 1-1, Ibrahimovic: “Siamo delusi e arrabbiati, espulsione di Theo severa”
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Milan-Feyenoord 1-1, prima del tecnico Conceicao, ai microfoni di Sky ha parlato il Senior Advisor rossonero, Zlatan Ibrahimovic. Qui di seguito le sue parole a margine della partita.
Al termine della sfida tra Milan e Feyenoord, che ha sancito l’eliminazione dei rossoneri dalla Champions League, ha parlato Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha risposto alle domande di Sky.
Oltre a un commento sulla partita, lo svedese si è espresso anche sull’episodio che ha segnato il match, ovvero l’espulsione di Theo Hernandez.
Qui di seguito le parti principali dell’intervista.
Sulla partita
“Siamo delusi e arrabbiati. E’ mancata maturità, ma l’arbitro è stato duro: una simulazione in una partita così, almeno dai un avvertimento. Questo episodio ha cambiato la partita. Ora il gruppo deve stare unito, archiviare questa partita e pensare al campionato. Soffriamo questa notte, poi da domani prepariamo il prossimo obiettivo”.
Si poteva fare di più?
“Tanto di più. Dopo le partite si può dire tanto, in partita si potevano fare tante cose. Abbiamo iniziato bene la gara e il secondo tempo, poi abbiamo dovuto giocare con uno in meno“.
Sul primo giallo di Theo Hernandez
“Questa situazioni, quando succedono, non si può dire se siano giuste o no. Theo non fa l’attore, gioca il suo gioco. Prima ammonizione tira la maglia, ma in campo succede”.
Sull’arbitro
“Non siamo arrabbiati con l’arbitro: colpa nostra, non ci sono scuse o lamentele. Dobbiamo guardarci allo specchio e dire cosa sbagliamo, per migliorare e continuare. I rossi sono situazioni che succedono in campo. Con l’Empoli abbiamo preso un rosso ingiusto, ma succede in partita e non lo possiamo controllare. Dobbiamo essere sereni in campo e concentrati”.
Sulla stagione
“Oggi è una delusione uscire dalla Champions. Prima di iniziare il campionato, è ovvio che vuoi vincere. La Supercoppa l’abbiamo vinta e siamo passati in Coppa Italia. Non sempre va come vuoi, non eravamo soddisfatti e abbiamo fatto mosse a gennaio col mercato per cambiare la situazione ma poi non c’è garanzia”.
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