Champions League
Champions League: sarà rivoluzione!
Abbiamo assistito ieri all’ultimo atto della Champions League alla “vecchia maniera”. Dal prossimo anno sarà rivoluzione. Ci sarà più spettacolo?
Con la Finale di ieri tra Borussia Dortmund e Real Madrid, vinta 0-2 dai “blancos“, abbiamo assistito alla chiusura di un’era.
La prima Coppa Dei Campioni
La competizione continentale, nata nel 1955, vede proprio il Real Madrid primo vincitore del torneo ideato da Gabriel Hanot (noto giornalista francese) che invitò oltre ai ‘Blancos‘ alcune squadre di spicco come: tra queste Sporting Lisbona, PSV, Milan, Anderlecht e Rapid Vienna.
Nelle prime edizioni del torneo, soltanto la Finale era disputata in gara unica: non vi erano i gironi, bensì gare ad eliminazione diretta che in caso di parità sarebbero state rigiocate o assegnate con sorteggio tramite il classico ‘lancio della monetina’.
La Prima vera e propria rivoluzione
Si è attesa più di 30 anni la prima vera e propria rivoluzione del torneo: nel 1991 la ‘Coppa dei Campioni’ diventa Champions League, che noi tutti oggi conosciamo.
Da li in poi, un susseguirsi di novità che portano le squadre (non più soltanto una per Paese) ad aggrupparsi nei gironi con partite di andata e ritorno fino alla Finale in gara secca.
I “derby” nei gironi non sono consentiti e, le squadre della stessa Nazione, si possono incontrare soltanto dai Quarti di Finale in poi.
Dal 1999, invece, le terze classificate dei gironi retrocedono nella competizione minore: ovvero l’odierna Europa League (partendo dai sedicesimi9.
Vincere l’Europa League da “retrocesse”
Questo nuovo format della Champions League è la fortuna di quelle squadre che, pur non passando il turno della massima competizione, si ritrovano a giocare un altro trofeo Europeo.
Alcune di queste squadre, dai sedicesimi (e quindi da retrocesse), hanno alzato la Coppa Uefa o Europa League che dir si voglia:
- Galatasaray (1999-2000)
- Cska Mosca (2004-2005)
- Shakhatar Donetsk (2008-2009)
- Atletico Madrid (2009-2010) – (2017-2018)
- Chelsea (2012-2013)
- Siviglia (2015-2016) – (2022-2023)
A tutte le vincitrici dell’Europa League sarà concesso, l’anno seguente, l’accesso diretto alla Champion League.
La prossima rivoluzione
Dalla 70° Edizione, ovvero quella targata 2024/2025, assisteremo ad un cambiamento radicale della competizione: dopo l’abolizione dal 2021 della regola riguardante i goal in trasferta (in caso di parità sarebbero valsi doppi), ci troveremo davanti ad un vero e proprio un altro significativo cambiamento.
Campionato unico
La nuova Champions League vedrà partecipare 36 squadre, a differenza delle 32 precedenti, che si sfideranno in 8 match (tutti da sorteggiare) in un contesto a girone unico.
Le prime 8 compagini accederanno direttamente agli Ottavi di Finale, mentre quelle classificate fino al 24esimo posto, spareggeranno per accedere alla fase finale. Le ultime dodici saranno invece eliminate senza la possibilità di essere le ‘outsider’ dell’Europa League.
Vivremo sicuramente una nuova Champions League, ricca di spettacolo: in attesa, forse, della prossima rivoluzione.
Champions League
Benfica, Pavlidis: Il greco è nella storia
Benfica-Pavlidis: L’attaccante greco nella partita contro il Barcellona è stato autore di una delle tripletta più veloci della storia della Champions League.
Ieri sera, Vangelis Pavlidis, ha impiegato solamente 30 minuti per siglare una tripletta ai danni del Barcellona, affermando così anche il suo nome all’interno della storia della Champions League.
La grande prestazione di Pavlidis è stata certamente aiutata anche dai numerosi errori di cui si è resa protagonista la difesa del Blaugrana. Rendendo forse un po meno bella, almeno a livello estetico-ricordando in parte quella che è stata la tripletta segnata nel derby di Londra contro gli Spurs da Nicholas Jackson, di certo non la tripletta più bella che ci possiamo ricordare- quella che è stata una prestazione che comunque si è guadagnata un posto nella storia della competizione.
Benfica-Barcellona, i record della sfida
Per quanto riguarda le tripletta nella massima competizione europea è doveroso citare anche: le due triplette consecutive di Ronaldo, Messi e Benzema, tutti nomi sempre in cima quando si parla di record e statistiche. Oltre anche al grande Luiz Adriano della stagione 2014/2015 antecedente al passaggio in rossonero, in cui riuscì a segnare otto goal in sole due sfide contro i bielorussi del Bate Borisov.
A livello cronologico la tripletta di Pavlidis riprende da dove ci eravamo lasciti nel mese di novembre: quando con le due triplette segnate rispettivamente da Luis Diaz, ai danni dei campioni in carica di Germania del Leverkusen (Liverpool – Leverkusen 4-0, 05/11/2024). E dal compagno di campionato del greco Viktor Gyökeres, autore di una tripletta contro il Manchester City (Sporting CP – Manchester City 4-1, 05/11/2024). Passando così direttamente il testimone nelle mani del greco, che in soli 30 minuti è riuscito a portarsi a casa il pallone della partita, nonostante una bruciante sconfitta culminata nei secondi finali del match.
Tuttavia, Il greco nonostante il pochissimo tempo impiegato, non è riuscito a conquistare il primato. Dato che prima di lui solo Mohamed Salah (da subentrato ci impiegò sei minuti a fare una tripletta) e pochi altri, erano già riusciti a segnare una tripletta in meno tempo di Pavldis.
Tre squadre italiane nel passato di Pavlidis
Solo qualche anno fà, quando Pavlidis era ancora un giocatore dell’AZ, tre DS di squadre italiane avevano sondato il terreno per provare a portarsi a casa i servigi dell’attaccante greco. Salvo uscirne sconfitti a causa del grande fascino delle Aguias portghesi.
La prima squadra che aveva mostrato interesse nei suoi confronti era stata la Salernitana, che dopo aver riscattato Bonazzoli, nel 2022 cercava un ulteriore rinforzo per il suo attacco. Successivamente anche il Bologna, che durante l’estate antecedente al grande sogno europeo era alla ricerca di un valido sostituto per Arnautovic, passato da poco ai nerazzuri. Anche il Milan aveva pensato al greco per rinforzare il suo attacco, individuandolo come una possibile alternativa a Giroud, salvo poi decidere di virare su un altro giocatore visto dalle parti di Lisbona con la maglia del Benfica, Luka Jovic.
Champions League
Barcellona, Raphinha risponde agli insulti dopo la partita
Raphinha si difende dopo gli insulti: “Se mi rispettano, li rispetto”. L’attaccante brasiliano del Barcellona si è sfogato sui social.
Le parole di Raphinha dopo la partita
Dopo la recente partita giocata dal Barcellona, Raphinha ha deciso di rispondere pubblicamente agli insulti ricevuti dai tifosi avversari. L’attaccante brasiliano non ha esitato a esprimere il suo disappunto, dichiarando: “Mi hanno insultato alla fine del match, io ho risposto”. Il brasiliano ha sottolineato che il rispetto è reciproco, affermando: “Se mi rispettano, li rispetto”.
La reazione sui social media
Le dichiarazioni dell’attaccante verde-oro hanno generato un vivace dibattito sui social media. Molti fan hanno mostrato sostegno all’attaccante, mentre altri hanno criticato la sua reazione. L’ex-Leeds ha anche espresso il suo desiderio che i tifosi comprendessero la situazione, invece di ricorrere agli insulti. Questo episodio evidenzia l’importanza del dialogo e del rispetto reciproco tra giocatori e tifosi.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano.
🚨⚠️ Raphinha: “They insulted me at the end of the match, I insulted them back”.
“If they respect me, I respect them. In my opinion they could have understood the situation, but they preferred to insult me”. pic.twitter.com/rw2kHLMhOE
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 21, 2025
Champions League
Il Bologna torna alla vittoria in Europa dopo 60 anni!
Il Bologna rompe finalmente il digiuno anche in Champions League. Tornando a vincere dopo 60 anni quando la competizione si chiamava ancora Coppa dei Campioni
Dopo che nella scorsa stagione il Bologna aveva ottenuto una storica qualificazione in Champions League, pochi erano quelli che pensavano avessero potuto confermare quanto di buono fatto nella stagione prima, specialmente dopo anche il cambio in panchina. Ma così non è. Attualmente infatti il Bologna a fronte di grandi scelte societarie che hanno portato la squadra ad un inaspettato sesto posto (seppur con una gara in meno) nonostante si trovasse quest’estate senza praticamente i suoi migliori giocatori, avendo perso proprio come nella stagione ancora precedente i suoi grandi protagonisti proprio a ridosso del mercato.
Nella giornata di ieri è arrivata l’ennesima soddisfazione di una grande stagione. La prima vittoria in Champions League che mancava ormai da 60 anni, quando la competizione prendeva ancora il nome di Coppa dei Campioni e si decidevano gli spareggi con le monetine.
Bologna-Borussia Dortmund
La squadra di Italiano conquista finalmente i primi 3 punti in Champions League battendo in rimonta il Borussia Dortmund. I tedeschi passano in vantaggio per primi, grazie ad un rigore di Guirassy a seguito di un contatto giudicato eccessivamente pericoloso dall’arbitro che decide appunto di concedere il rigore. La reazione del Bologna non si fa attendere: Ndoye cade in area, ma Gozobuyuk (arbitro della partita) nonostante venga richiamato dagli assistenti in sala Var decide di non replicare la scelta presa in precedenza e di non concedere quindi il penalty, innescando così nei rossoblu una reazione a catena.
Alla ripresa dopo una grande occasione con Castro che esce di poco al lato, il Bologna riesce finalmente a pareggiare con il subentrato Dallinga che infila il rete il cross di Odgaard alle spalle di Kobel. Da lì in poi si era capito che non c’è ne sarebbe stato per nessuno, il Bologna infatti inizia ad attaccare a testa bassa provando a mettere per la prima volta in questa competizione la testa avanti. Passano pochi minuti e il Bologna trova il goal con Iling-Junior, entrato a causa del risentimento muscolare ai danni di Orsolini, che regala così al Dall’Ara un ultima gioia prima della ormai certa eliminazione europea.
I grandi meriti della società
Nonostante ovviamente sia la squadra composta dai giocatori a scendere sul campo, i grandi meriti di questo capolavoro vanno certamente anche coloro che sono stati in grado di mettere questa squadra in campo, costruendo e credendo ogni giorno in un organico capace di ottenere simili risultati.
I nomi, nonchè gli artefici di questo grande capolavoro sono principalmente 4: A partire dal Joey Saputo, presidente della squadra, che investendo in dieci anni circa un totale di trecento milioni ha creato una squadra incredibile capace di conquistare grandi soddisfazioni. Ovviamente saputo in assenza di Fennucci, Sartori e Di Vaio non sarebbe mai stato in grado di creare tutto da solo. Il trio che compone la società infatti credendo fin da subito nell’ambizioso progetto è riuscito a dare vita ad una vera e propria rivoluzione in campo sportivo.
Menzione d’onore inoltre al compianto Sinisa Mihajlovic, colui da cui è partito il tutto. La grande forza instillata dal serbo nelle mentalità dei giocatori, che nonostante la nota malattia era sempre rimasto vicino alla squadra, è sicuramente stata la forza in più che ha permesso al gruppo di raggiungere tutto ciò che è stato ottenuto.
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