Champions League
De Ligt: “Devo molto a Sarri”
L’ex difensore della Juventus Matthijs De Ligt ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la sfida con la Lazio in Champions League.
Le parole
Di seguito le dichiarazioni di De Ligt:
Su Sarri:
“Bisognerà essere al top in tutti gli aspetti: difesa, con e senza palla, intensità, duelli. Sappiamo che la Lazio darà il 200% e noi dobbiamo essere al 200% per vincere. Sarà una partita difficile contro una squadra che gioca bene. Conosco molto bene l’allenatore, l’ho avuto alla Juve. Vuole giocare sempre con ‘schemi provati’, tanta tattica e intensità”.
“E’ un tecnico che lavora sempre tanto, anche in prima persona, sul campo. Chiede sempre il massimo in ogni esercizio anche con la testa. Mi ha reso un giocatore molto migliore. Ho imparato tanto, soprattutto nel gioco di reparto, in difesa. Prima la mia forza era quella di giocare uomo contro uomo, alla Juve facevamo più la zona, contava il momento di arretrare, salire. Giocare con tutta la difesa”.
Lotta scudetto:
“L’Inter è forte, più forte dello scorso anno quando è andata in finale di Champions, però spero che la Juve vinca lo scudetto”.
Champions League
Inter, difesa da record in Champions ma gli infortuni preoccupano
Con la vittoria sul Lipsia, l’Inter ha raggiunto quota 13 punti e vede gli ottavi. Ancora imbattuta la difesa, ma gli infortuni preoccupano Inzaghi.
L’Inter prosegue il suo cammino trionfale in Champions League, e la vittoria di ieri sera contro il Lipsia ne è l’ennesima conferma. I tre punti conquistati al Meazza portano i nerazzurri a quota 13 in classifica dopo cinque partite, avvicinando ulteriormente la qualificazione agli ottavi di finale. Ma il dato che più impressiona non è solo l’efficienza offensiva, bensì la straordinaria solidità difensiva: la squadra di Simone Inzaghi non ha ancora subito gol in questa edizione del torneo.
Fino a ieri, l’Inter condivideva questo primato con l’Atalanta, ma i bergamaschi hanno incassato una rete contro lo Young Boys, lasciando i nerazzurri come unici protagonisti di questa eccezionale impresa. È un risultato che sottolinea l’efficacia del reparto arretrato, capace di mantenere la porta inviolata anche contro avversarie di livello assoluto come Manchester City e Arsenal.
Inter, ora è emergenza in difesa
Nonostante il successo, la serata non è stata del tutto positiva. Al minuto 44, Benjamin Pavard è stato costretto a lasciare il campo a causa di un infortunio muscolare. Un problema che si aggiunge all’assenza di Francesco Acerbi, già fermo per un’elongazione al bicipite femorale della coscia destra riportata nel match contro l’Hellas Verona.
Inzaghi dovrà quindi ridisegnare il reparto arretrato per la delicata sfida di domenica contro la Fiorentina. Al momento, le opzioni disponibili includono Yann Bisseck, Stefan de Vrij, Alessandro Bastoni, Carlos Augusto e Matteo Darmian. Un banco di prova importante per i nerazzurri, chiamati a confermare la loro solidità anche in una situazione di emergenza.
Champions League
Guardiola risponde alle polemiche sull’autolesionismo
Guardiola, con un post su X, è tornato a parlare dei graffi che si è fatto durante l’ultima partita di Champions League.
Dopo il pareggio spettacolare tra Manchester City e Feyenoord, l’attenzione si è spostata su Pep Guardiola. Il tecnico spagnolo si è presentato alle telecamere con graffi sulla testa e segni visibili sul volto, destando subito la curiosità dei tifosi e della stampa. A domanda diretta, Pep aveva risposto con un sorriso enigmatico: “Li ho fatti con le mie dita. Voglio farmi del male“.
Quella che sembrava una battuta, però, ha assunto toni ben più seri diverse ore dopo, quando l’allenatore ha rilasciato un post su X per chiarire l’accaduto e cogliere l’occasione per lanciare un messaggio importante. Guardiola ha parlato apertamente della necessità di sensibilizzare il pubblico sulla salute mentale e sull’autolesionismo, temi spesso ignorati o stigmatizzati.
A seguire le sue parole rilasciate su X.
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Champions League
Juventus, Marchisio: “Il gol per Koop arriverà. Scudetto? si vedrà a gennaio”
L’ex numero 8 della Juventus Claudio Marchisio ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha discusso della situazione attuale dei bianconeri.
Alla vigilia del match di Champions League tra Juventus e Aston Villa, in programma stasera alle ore 20.45, Claudio Marchisio è stato intervistato in merito alla situazione infortuni e molto altro. A seguire l’intervista completa rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Juventus, Marchisio: “Mercato? mi fido di Giuntoli”
Rispetto al 4-2-4 di San Siro, si è fermato anche McKennie. Toccherà a Weah guidare l’attacco: sensazioni?
«Mi aspetto Timothy prima punta e sono convinto che con la sua velocità possa essere decisivo in ripartenza. Sarà importante anche Koopmeiners: è stato acquistato per fare la differenza e in queste serate si deve caricare la Juve sulle spalle».
Koopmeiners deve ancora segnare un gol in bianconero: si sarebbe aspettato di più dal suo erede?
«Ci sono giocatori che hanno un impatto immediato e altri che impiegano più tempo. Koopmeiners ha alternato prestazioni positive ad altre meno buone. Quando è mancato per infortunio, si è
compreso ancora meglio il suo peso in mezzo al campo. Il gol arriverà e la Champions League, in cui di solito ci sono maggiori spazi e partite più aperte, può essere l’occasione giusta. Spero di portargli fortuna e di vedere la sua prima rete con la numero 8 bianconera. Basta una scintilla per svoltare del tutto».
Di solito nelle grandi serate si esalta il numero 10 Yildiz. Avverte nell’aria di Birmingham una nuova linguaccia stile Del Piero?
«Mi piacerebbe vederla sempre, ma Kenan ha soltanto 19 anni ed è alla prima stagione da titolare nella Juventus: gli va dato anche il tempo di sbagliare. Il talento, però, non si discute e speriamo lo mostri anche al Villa Park».
Thuram sembra sbocciato: le ricorda più Matuidi, Rabiot o Pogba?
«Khephren è un mix di Matuidi e Rabiot. Possiede lo stesso motore di Adrien e lo ricorda quando strappa palla al piede. Ma la sensazione è che abbia ancora molti margini di crescita».
Vista l’emergenza e gli otto assenti (Cabal, Bremer, McKennie, Douglas Luiz, Adzic, Nico Gonzalez, Vlahovic e Milik), lei firmerebbe per un pareggio senza infortuni come ha detto Emery?
«Bella domanda… La mentalità della Juventus è quella di andare in campo sempre per vincere. Ma visti gli otto assenti, anche un pari fuori casa senza nuovi infortuni potrebbe non essere
un cattivo risultato. Quelle sono valutazioni che eventualmente si fanno al novantesimo, non prima».
Thiago Motta è stato allenato per due anni da Emery a Parigi: può essere un vantaggio?
«Può essere, ma il vero vantaggio di Thiago sono le sue idee. La Juventus quest’anno ha sbagliato una partita con lo Stoccarda e poco altro, per il resto ha dimostrato sempre una identità chiara. Emery lo conosciamo, è un tecnico insidioso: è uno che ha sempre rispettato la Juve, ma senza mai avere paura. Sarà così anche stavolta. È vero che la squadra inglese non vince da un mese, però
sono davvero una squadra molto tosta. Si parla molto di Watkins perché è un attaccante della nazionale inglese e segna, ma bisogna dire anche senza giri di parole che la squadra di Emery è attrezzata in tutti i reparti».
Siamo a novembre e la Juventus è sesta, a quattro punti dal Napoli capolista: i bianconeri lotteranno per lo scudetto fino alla fine?
«Si capirà a gennaio… La Juventus dovrà sfruttare il mercato per restare in scia alle prime e sfidare fino alla fine Inter, Napoli e Atalanta, che in questo momento hanno qualcosa in più».
Cosa manca alla Juventus per lo scudetto?
«Almeno un difensore e un attaccante, a prescindere dal ritorno di Milik che comunque non gioca da giugno. A gennaio bisogna andare sul sicuro, con giocatori esperti già adattabili al campionato: in difesa Skriniar mi sembra il profilo ideale».
In attacco si parla di Schick…
«Mi fido del fiuto di Giuntoli, che negli ultimi anni ha dimostrato di avere idee e coraggio».
Intanto il Psg corteggia Fagioli. A bruciapelo: lei lo sacrificherebbe?
«Dipende».
Spieghi…
«Dipende dalla volontà di Nicolò e dalla possibilità della Juventus di poter fare cassa per poi rinforzare difesa e attacco già a gennaio. Numericamente il centrocampo è il reparto più abbondante e Thiago Motta sembra aver trovato una quadra con Locatelli e Thuram. Un po’ mi dispiacerebbe perché conosco Fagioli dalle giovanili e il suo legame con la Juventus è molto forte».
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