Champions League
Inter – Atletico Madrid, Inzaghi è avvisato: i rischi dietro l’angolo
L’Inter ha pescato l’Atletico Madrid come avversaria agli ottavi di finale di Champions League. Cosa c’è da aspettarsi dalla doppia sfida?
Indice
Inter, ti è toccato il Cholo
Tra le sfide da non perdere ai prossimi ottavi di Champions c’è sicuramente il doppio incontro tra Inter e Atletico Madrid. Sarà una sfida all’insegna delle vecchie amicizie, connazionali ed ex compagni di squadra. Basti pensare a Zanetti e Simeone, entrambi argentini ed ex nerazzurri. Ma il Cholo ha giocato anche con Inzaghi, ai tempi della Lazio. Entrambe le squadre vogliono arrivare ai quarti di finale e possono ambire a tale traguardo. Chi pensa che aver pescato l’Atletico è stata una fortuna, beh… dovrebbe pensarci due volte.
Atletico Madrid, avversario tosto
Come da tradizione, o almeno, da quando Simeone siede sulla panchina dei colchoneros, l’Atletico Madrid si è sempre dimostrata una squadra ostica, capace di concedere pochissimo all’avversario e di chiudersi all’inverosimile in difesa per poi pungere al momento giusto. Quest’anno l’assetto degli spagnoli è nettamente più offensivo e meno “asfissiante” dal punto di vista del pressing e della chiusura difensiva. A dirla tutta, ricorda molto il gioco proposto dall’Inter di Inzaghi. E questo non è necessariamente un bene per i nerazzurri.
L’analisi tattica
L’Atletico Madrid si presenta con un modulo speculare a quello dell’Inter. Parliamo, quindi, di un 3-5-2 basato sulla corsa e la fisicità dei due quinti Lino e Molina, ex Udinese. A centrocampo troviamo il capitano, Koke, con Llorente e De Paul, anche lui vecchia conoscenza della nostra Serie A. Sempre ex Udinese. I terminali d’attacco sono l’ex juventino Morata, che nelle notti di Champions dà il meglio di sé, e Griezmann. Il reparto difensivo è composto da Oblak in porta, Witsel, nella sua nuova veste di calciatore arretrato, Gimenez ed Hermoso.
La minaccia per l’Inter
Come già anticipato, Inter e Atletico sono accomunate prima di tutto dal modulo: il 3-5-2. Questo renderà molto più avvincenti i duelli tra i calciatori a livello individuale. Sarà fondamentale Barella, chiamato a inserirsi tra le linee per creare superiorità. Considerando anche che De Paul, che all’Udinese era un trequartista, a Madrid agisce da mezzala ed è in grado di ben figurare sia in fase offensiva che difensiva. Ma non è solo questione di tattica. Anche i singoli possono far paura, se viene lasciato loro troppo spazio. Griezmann e Morata, giusto per citarne due, sono attualmente capocannonieri della competizione con 5 gol in 6 partite. Il primo è l’attaccante che ogni allenatore vorrebbe: tecnico, veloce, versatile, capace di giocare anche in posizione più arretrata e tatticamente disciplinato. Di Morata non ci sarebbe neppure bisogno di parlare. In Italia lo conosciamo bene.
Champions League
Atalanta – Arsenal 0-0, il rimpianto e’ lungo undici metri | Le pagelle orobiche
Atalanta-Arsenal 0-0, Retegui spreca il rigore della vittoria ma il punto all’esordio e’ importante. Le pagelle degli uomini di Gasperini.
Carnesecchi 7: si traveste da saracinesca e para di tutto. Su Saka e Partey gli interventi più rilevanti.
Djimsiti 6,5: ritrova smalto contro un avversario che rischia di punirti al primo errore. Lui non commette nemmeno quello.
Hien 6,5: alto livello di prestazione dopo il contributo insufficiente di domenica contro la Fiorentina.
Kolasinac 7: queste sono le notte in cui bisogna usare anche l’esperienza, e lui la sfrutta, in maniera impeccabile, davanti alla sua ex squadra.
Zappacosta 7: riesce a mantenere un altro livello anche alla distanza, sia in attacco che in ripiegamento (dal 70′ Bellanova 6: rinforza la fascia per la fase finale, quella in cui bisogna essere più prudenti).
De Roon 6,5: la scorza dura che gli e’ propria lo aiuta a non crollare di fronte a un centrocampo inglese duro. Ne esce facendo una bella figura.
Ederson 6,5: bel trattore che ara la zona di campo che va dalla sua mattonella all’area avversaria.
Ruggeri 6: si unisce a Zappacosta nel blindare la fascia da potenziali pericoli.
De Ketelaere 6: il suo contributo non manca, ma sembra girare al risparmio (dal 60′ Cuadrado 7: entra con l’argento vivo addosso, va anche vicino al gol, grande impatto europeo per il colombiano).
Retegui 5,5: la sua partita e’ inevitabilmente segnata dal rigore fallito. Gioca una partita gagliarda, ma il vantaggio della Dea avrebbe spostato la bilancia della partita (dal 70′ Zaniolo 6: ingresso che porta utilità).
Lookman 6: ci prova, ma non trova mai spunti interessante. L’impegno, comunque, gli va riconosciuto.
Gian Piero Gasperini 6: prepara la partita in maniera ineccepibile. Alla fine resta l’amaro in bocca, ma anche la soddisfazione per aver costretto al pari una squadra ostica come l’Arsenal.
Champions League
Atalanta-Arsenal, Gasperini: “Peccato per il rigore, ci è mancata la giocata decisiva”
Finisce 0-0 Atalanta-Arsenal. Ottimo esordio stagionale in Champions per la squadra di Gasperini, ma rimane il rammarico per il rigore di Retegui.
È terminata con un pareggio Atalanta-Arsenal, esordio nel nuovo format della Champions League per le due squadre. Al termine della partita, l’allenatore della Dea, Gian Piero Gasperini, ha condiviso le sue impressioni sul match ai microfoni di Sky Sport.
Atalanta-Arsenal, le dichiarazioni di Gasperini
Gasperini ha parlato dell’episodio chiave del match, il rigore sbagliato da Retegui: “Un rigore è sempre una grande occasione, anche se mancava ancora tanto alla fine. Saremmo potuti andare in vantaggio per 1-0, il che avrebbe fatto la differenza. Tuttavia, sono soddisfatto della prestazione complessiva. Abbiamo disputato una partita di alto livello contro un avversario di grande spessore. Sulla ribattuta avrebbe potuto fare di più, ed è un peccato perché stava giocando molto bene, probabilmente la sua miglior partita da quando è qui. Un gol sarebbe stato un premio meritato per lui”.
L’allenatore ha poi elogiato l’Arsenal e il lavoro del tecnico avversario: “Arteta e io ci siamo fatti i complimenti a vicenda. Ho grande ammirazione per l’Arsenal, e anche questa sera hanno dimostrato quanto siano una squadra difficile da affrontare. Questo tipo di partite ci aiutano a crescere e a migliorare, e sono sicuro che trarremo insegnamenti importanti da questo match”.
Parlando della prestazione dei suoi giocatori, Gasperini ha evidenziato il lavoro difensivo svolto dagli attaccanti: “Questa sera ho visto un contributo difensivo da parte degli attaccanti che raramente abbiamo avuto nelle altre partite. Se riusciamo a mantenere questa intensità, possiamo permetterci di schierare più giocatori offensivi. Nel finale ho avuto la sensazione che l’Arsenal si accontentasse del pareggio, mentre a noi è mancata quella giocata decisiva che avrebbe potuto regalarci la vittoria”.
Gasperini ha poi voluto sottolineare le prestazioni di Ederson e De Roon: “Nel secondo tempo Ederson è salito in cattedra con la sua forza fisica, dando un grande contributo. Il centrocampo è stato il cuore della partita, e sia lui che De Roon hanno fatto un lavoro straordinario, anche sul piano della qualità del gioco. Sono contento della loro prova e spero che questa mentalità ci accompagni anche in campionato”.
Infine, l’allenatore ha fatto il punto sui gol subiti nelle ultime partite: “In difesa abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto sulle palle inattive, ma abbiamo concesso pochi tiri in porta. Questo è stato il nostro punto debole finora, ma migliorare sotto questo aspetto non sarà difficile, perché siamo già consapevoli di dove intervenire”.
Champions League
Atalanta-Arsenal, le formazioni ufficiali
Atalanta-Arsenal chiude il quadro delle italiane impegnate in Champions League. I bergamaschi ospitano i Gunners al Gewiss.
Dopo l’exploit della finale di Dublino, in cui sono state messe a nudo le criticità del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, sembrava potesse calare il sipario sul ciclo bergamasco di Gasperini. L’Atalanta, presa da squadra di provincia in perenne lotta per la salvezza e trasformata in una realtà consolidata del calcio italiano, non sembra una candidata credibile né per la vittoria del campionato di Serie A né tantomeno per fare strada in Champions.
Era la sensazione dell’estate, lo è a maggior ragione dopo un avvio di stagione accidentato e un mercato che era lecito aspettarsi diverso. Koop è partito, Lookman quasi. I nuovi acquisti arrivati dal mercato non hanno ancora convinto o comunque lo hanno fatto a fasi alterne, come Bresciani. Davvero bene solo Retegui, che però arriva per sostituire l’infortunato Scamacca. Perdita grave per gli orobici, parimenti a quella (meno seria) di Scalvini.
Nel decennio Gasperiniano sin qui l’Atalanta non ha mai realmente dato la sensazione di poter essere una candidata credibile per il vertice del campionato italiano. E in Europa, se si eccettua la vittoria dell’ultima Europa League (che, per l’appunto, è stata solo un exploit) la banda del Gasp sin qui ha fatto da comparsa sulla scena internazionale.
Traguardo massimo raggiunto un quarto di finale di Champions League (ma c’era il Covid) e per di più perso male contro il PSG. Sì, perché prendere due gol in tre minuti al 90esimo quando sei a un passo dalla semifinale significa perdere male una partita. Un calo di tenuta mentale imperdonabile, che denota una evidente inadeguatezza nello stare a determinati livelli e invalida totalmente la prestazione nei novanta minuti.
Atalanta-Arsenal è l’occasione per portare finalmente gli orobici al Next Level, dimostrando che al fuoco non c’è solo fumo ma anche carne. Il nuovo formato della competizione, in tal senso, è un’arma a doppio taglio. Se da parte il margine d’errore aumenta (non sono più sei partite ma otto, quindi i punti in palio passano da 18 a 24) è altrettanto che il “modello campionato” lascia molto meno spazio alle sorprese stile Atalanta.
In Italia, per via di un campionato ancora tristemente di infimo livello, ci si è abituati (anche giustamente) a considerare l’Atalanta non più una sorpresa, ma una certezza a tutti gli effetti. In Europa, però, le cose sono diverse. L’Atalanta che elimina il Liverpool e il Marsiglia prima di battere il Leverkusen è un qualcosa di impronosticabile e questo nuovo format, pensato proprio per tutelare le grandi squadre, rischia di privarci totalmente della possibilità di assistere a cammini come quello dei nerazzurri lo scorso anno.
Atalanta-Arsenal, le formazioni ufficiali
ARSENAL (4-3-3): Raya; White, Saliba, Gabriel, Timber; Rice, Thomas, Havertz; Saka, Gabriel Jesus, Martinelli. Allenatore: Arteta.
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